Stazione Foster: cresce la mobilitazione dei cittadini

Dominano confusione e incertezza: sulla data di inizio dello scavo, sul numero di edifici a rischio, sugli accordi tra Comune e Ferrovie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 settembre 2010 09:12
Stazione Foster: cresce la mobilitazione dei cittadini

A Firenze si sta per costruire un passante ferroviario sotterraneo di 8 Km. Si sta per occupare il sottosuolo con l’Alta Velocità e con una Nuova Stazione Centrale, costituita da una fermata sotterranea e da una stazione di superficie, che andranno progressivamente a sostituire quella di S. M. Novella la quale, per volume di traffico, è pur sempre la quarta stazione nazionale: 59 milioni di passeggeri all’anno. Da dicembre scorso e per i prossimi dieci anni, decine di coppie di Freccia Rossa e Argento passeranno sui binari attuali e nelle stazioni di Santa Maria Novella e Campo di Marte, con ripercussioni compatibili con le esigenze dell’Alta Velocità, negative invece per il traffico locale. Sono state presentate alternative da tecnici indipendenti: la proposta di passaggio in superficie dell’Università, quella del Passante nord proposta dall’arch.

Maschietto, e la proposta di Giovanni Galli (che prevede un diverso tracciato del sottoattraversamento). Il Comitato contro il sottoattraversamento e l'Associazione Idra avanzano da tempo denuncie documentate sui danni prevedibili che produrrà quest’opera, sulle illegittimità (mancanza di VIA, difformità tra progetto approvato ed esecutivo, ecc.) e sullo spreco di denaro pubblico. Una manifestazione cittadina è stata indetta dal Comitato contro il sottoattraversamento per il 9 ottobre prossimo. "Siamo contrari a tutte quelle opere che, come in questo caso, non si basano su una rigorosa analisi dei costi e dei benefici e sulla previsione di un vero modello per l’esercizio ferroviario nel nodo di Firenze (come si fa ad andare da qui a là, in quanto tempo, con quale frequenza) -intervengono dai Comitati dei Cittadini dell'Area Fiorentina- Anche se, per ipotesi, quest’opera non causasse alcun danno, si concludesse nei tempi immaginati e costasse meno del previsto, non per questo sarebbe meno dannosa.

Tanto che, nel caso che si andasse avanti, bisognerà subito pensare a come compensare le distorsioni che provocherà nel sistema del trasporto locale e nazionale e occorrerà prevedere e confrontarsi con lo scenario dei prossimi 10 anni e con quello definitivo che si presenterebbe ad opera finita. In quest’ottica si dovranno avanzare proposte articolate e ragionate".

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