Prato: sesso in cambio del mancato sequestro dell'auto

E' quanto si sono sentiti proporre alcuni agenti di una volante della Questura di Prato che ieri sera hanno fermato un cittadino cinese in evidente stato d'ebrezza. L'uomo ha offerto le prestazioni di una sua connazionale pur di scampare al sequestro.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 settembre 2010 15:54
Prato: sesso in cambio del mancato sequestro dell'auto

Nella tarda serata di ieri sera, alle ore 23:55 circa, una delle volanti della Questura di Prato, nel corso di un controllo effettuato in via Scarlatti, ha notato un’auto procedere ad andatura irregolare e pericolosa, sbandando vistosamente e quasi andando a collidere contro un palo dell’illuminazione pubblica. Fermata la Mercedes C220 ed identificato il suo conducente per venticinquenne cinese dello Zhejiang (R.P.C.), residente a Prato, incensurato regolarmente soggiornante sul territorio nazionale, da subito è apparso in evidente stato d’ebbrezza alcolica.

Identificati nell’auto anche un secondo uomo cinese ed una loro ventunenne connazionale, entrambi regolari in Italia, gli operatori della polizia di Stato hanno invitato il conducente a sottoporsi a test alcolemico. Rifiutato il testo gli agenti hanno proceduto pertanto al ritiro della patente di guida e al sequestro amministrativo dell’auto. Allora l'orientale, resosi conto di quanto stava accadendo, ha invitato più volte gli agenti a recarsi presso il suo ristorante cinese di Prato, dove avrebbero potuto consumare qualsiasi cosa senza pagare, tutto con il chiaro intento di evitare la prosecuzione dell’attività di polizia in corso.

Gli agenti lo hanno redarguito per tali proposte, intimandogli di non proseguire nelle stesse, pena la sua denuncia anche per il tentativo di corruzione, non sortendo la cosa però effetto, tanto che l’uomo, indicando la connazionale ventunenne poco prima sottoposta a controllo, ha proposto agli operatori anche la consumazione di incontri sessuali con la stessa, senza alcun problema di sorta, purchè lo avessero lasciato andare. A questo punto è stato quindi inevitabilmente condotto negli uffici della Questura dove, ormai conscio dell’imminente deferimento all’autorità giudiziaria, ha cominciato ad apertamente minacciare gli agenti di gravi conseguenze per il loro operato, determinandosi così la sua denuncia non solo per i reati di guida in stato d’ebbrezza e rifiuto di sottoposizione ad accertamento mediante etilometro, ma anche per le fattispecie penali di tentata corruzione e minacce a pubblico ufficiale, tutti con il vincolo della continuazione.

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