La Provincia di Firenze scrive al ministro Gelmini

Difficoltà per il Liceo Musicale e le scuole serali. Soppressi, o ridotti alcuni Centri territoriali permanenti per l’istruzione. 56 classi rimaste escluse dal tempo pieno nella provincia di Firenze. Svanite le cattedre dell'accordo Renzi-Gelmini?

Redazione Nove da Firenze
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26 agosto 2010 19:26
La Provincia di Firenze scrive al ministro Gelmini

L’assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, Giovanni Di Fede, ha inviato una lettera al Ministro Mariastella Gelmini per evidenziare “la difficile situazione che si può venire a creare nelle scuole della nostra Provincia in seguito alle scelte effettuate dagli Uffici scolastici periferici relativamente agli organici per il prossimo anno scolastico”. Secondo l’assessore “ciò che ci viene comunicato dagli Organi preposti preoccupa molto” per le ricadute concrete che si avranno sul sistema scolastico “cioè sul personale, sulle famiglie e gli studenti”. Il primo problema evidenziato nella lettera riguarda la soppressione dei Centri Territoriali Permanenti di Bagno a Ripoli e Castelfiorentino e la riduzione pesante di insegnanti in quelli di Empoli, Firenze, Lastra a Signa e Borgo San Lorenzo.

“Questi Centri – scrive Di Fede – danno risposta ai bisogni formativi educativi e culturali di un intero territorio, oltre a fornire titoli ad un’utenza adulta che individua nella scuola una nuova possibilità per un migliore inserimento nella vita sociale. È quindi incomprensibile la soluzione proposta”. Il secondo si riferisce alle scuole serali. “L’Ufficio Scolastico Provinciale – spiega l’assessore – ha deciso di ridimensionare fortemente le scuole serale che rilasciano anch’esse il titolo di studio eliminando tutte le classi prime”. Il terzo motivo elencato nella lettera al ministro Gelmini attiene al tempo pieno.

Sono ben 75 le richieste di sezioni non soddisfatte. “Il recente accordo fatto con il Comune di Firenze per le 28 classi di tempo pieno è da ritenersi positivo, ma ciò aggrava la situazione delle ulteriori 47 sezioni di tempo pieno del territorio provinciale che rimangono ancora scoperte. Tale atteggiamento può apparire alle comunità locali incomprensibilmente discriminatorio e può aumentare la percezione di disuguaglianza”. Infine il quarto motivo di preoccupazione espresso dall’assessore Di Fede si riferisce all’apertura del Liceo Musicale a Firenze presso il Liceo Dante.

“Questa Amministrazione sta garantendo l’avvio delle due sezioni, per 48 studenti, autorizzate dal Ministero con l’adeguamento dei locali ed è sicura che non ci saranno ostacoli per la sua prossima apertura; tuttavia chiediamo conferme circa le cattedre specifiche di indirizzo e gli insegnanti di strumento visto che le informazioni in nostro possesso inducono alla preoccupazione”. “Se questa rappresentazione certamente inedita per l’intero sistema scuola della Provincia di Firenze, fosse veritiera – conclude Di Fede – inevitabilmente la Provincia di Firenze adotterà iniziative politiche e istituzionali per evidenziare tutto il nostro dissenso”. A pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico, ancora mancano all’appello le cattedre di tempo pieno per Firenze promesse a fine luglio dal ministro Mariastella Gelmini e dal sindaco Matteo Renzi.

Mentre l’ufficio scolastico si affanna a nominare tutti gli altri insegnanti, dal Ministero di viale Trastevere ancora nessuna notizia a proposito dei dieci posti che dovrebbero garantire il tempo pieno ai bambini del capoluogo toscano. “Siamo ad agosto ormai avanzato –dichiara Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione Genitori A.Ge. Toscana- Non dubitiamo tuttavia che il ministro Gelmini e il sindaco Renzi si attiveranno in ogni modo per mantenere gli impegni presi pubblicamente.

Come genitori vorremmo che un uguale impegno fosse profuso per i bambini delle altre 46 classi rimaste escluse dal tempo pieno nella provincia di Firenze, e anche a favore dei ragazzi delle superiori, che subiranno tagli altrettanto pesanti”. A fine luglio, comune di Firenze e ministero dell’Istruzione resero pubblico un accordo secondo il quale, a fronte di un numero di insegnanti contingentato a livello regionale, alla città di Firenze sarebbero state assegnate dieci cattedre in più per soddisfare le richieste di iscrizione al tempo pieno.

Per le altre 14 sezioni non coperte dall’accordo, come dichiara lo stesso comune di Firenze “il tempo pieno sarà coperto grazie all’impegno profuso dai dirigenti scolastici fiorentini che sono riusciti a coprire il fabbisogno di ore utilizzando gli insegnanti a disposizione anche se questo comporterà uno ‘spezzettamento’ dell’orario che sicuramente non va a vantaggio della qualità dell’insegnamento”. Per la prima volta dopo molti anni il suono della prima campanella troverà molti posti di insegnante ancora scoperti.

Intanto l’assessore all’educazione del comune di Firenze, Rosa Maria Di Giorgi, dichiara a Lady Radio che il decreto di assegnazione dei docenti sta arrivando e che si sta valutando di assegnare alcune cattedre in più anche in provincia. ”Visto che la Toscana è una regione virtuosa –conclude Di Goro- con uno dei più alti rapporti fra numero di alunni e istituzioni scolastiche, con conseguente considerevole risparmio per le casse statali, troveremmo equo avere qualche insegnante in più per i nostri figli e soddisfare così almeno in parte le richieste delle famiglie.

Fermo restando che i bambini sono tutti uguali e che i tagli sembrano davvero eccessivi ovunque”.

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