Dedicati ad Alonso e Pantani i due nuovi volumi targati Limina

Due campioni, uno delle due l'altro delle quattro ruote, raccontati in due libri editi dalla casa editrice d'Arezzo.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 agosto 2010 15:17
Dedicati ad Alonso e Pantani i due nuovi volumi targati Limina

Fernando Alonso, il principe di Maranello, scritto dal giornalista Francesco Persili e Il fantasma del Galibier, il Tour di Marco Pantani, nato dalla penna del giornalista dell'Unità, Cosimo Cito. Due libri da leggere tutti d'un fiato. Due storie di grandi campioni, che in modi diversi sono entrati, o stanno entrando, nell'immaginario di tifosi e appassionati. Fernando Alonso, il principe di Maranello La storia tra e il campione spagnolo e la velocità, in realtà parte da lontano.

Un predestinato, Alonso, l'arrivo in Ferrari, solo un'ovvia conseguenza. A quattro anni, come Ayrton Senna, già andava più veloce degli altri, racconta l'autore in questo libro appassionato e suggestivo, che ne dipinge un affresco a tutto tondo, come mai era stato fatto prima. In un paese, la Spagna, che non ha nessuna tradizione automobilistica. In un posto, Oviedo, capoluogo delle Asturie, famoso per le campagne, per Luis Enrique e per il fatto che l’erede al trono spagnolo ne è il Principe. Il terzo pilota più giovane di sempre a partecipare a un Gran Premio, il secondo pilota più giovane di tutti i tempi a vincere un Campionato del mondo.

Come nel 2005 in Brasile, quando Fernando vince il suo primo titolo. Con 7 vittorie, meglio di Emerson Fittipaldi, guidato da Briatore, come Michael Schumacher. Ma a differenza del pilota tedesco, al talento aggiunge leggerezza. Un campione della porta accanto, un cavaliere del rischio. Come prima era stato solo Gilles Villeneuve. Con il piede sempre premuto sull'acceleratore, sempre sulla corsia di sorpasso. Nella vita è fretta, in corsa è guidare l’immaginazione e tenere fermo il tempo.

Niente passato, niente futuro. Solo la ricerca costante di quell'istante, l'istante perfetto. Ma Alonso ha il sole negli occhi e brucia di vita. Pokerista. Imitatore. Icona pop e super-eroe immortale sopravvissuto a un incidente aereo. Come Hulk, come Superman. Un personaggio dei fumetti, un fenomeno mediatico che ha una canzone (Magic Alonso), un tifoso di professione e un asteroide. Un gigante in un corpo da principe, il piccolo Principe di Maranello. L'autore Francesco Persili, leva calcistica 1978.

Giornalista, ha collaborato con Il Tempo, Europa e La Gazzetta dello Sport. Il fantasma del Galibier, il Tour di Marco Pantani Pantani è stato un campione indimenticabile. L'ultimo “grande” del ciclismo italiano. Triste e ingiustamente solitario l'epilogo della sua vita. Indimenticabili le sue gesta. Prende le mosse da qui, questo emozionante racconto della sua più grande impresa. La vittoria del Tour del '98, quando nessuno ci credeva, contro tutti e tutto. Raccontata dall'autore come l'impresa destinata a riscrivere la storia del ciclismo.

Dal prologo di Dublino, tappa per tappa, fino al sogno di Parigi, passando per le straordinarie conquiste de Les Deux Alpes e l'incredibile e leggendaria tappa del Galibìer. Perché il campione di Cesenatico, molti se lo ricordano e vogliono ricordarselo così: in cima all'ultimo passo del Tour, quando nella notte del Galibìer, nell'ultima occasione possibile, va a prendersi la sua fetta di leggenda. “Chi è stato quest'uomo, cosa è stato quel Tour de France? Dove, perché, perché allora e perché mai più – si chiede l'autore nel prologo - qualcuno piangerà davanti alla tv vedendo un uomo che si alza sui pedali, prende le sue cose a cinquanta dall'arrivo, rischia in discesa, sale su due cuscini fino alle Due Alpi, si alza, sprinta fino all'ultimo centimetro e, anche dopo, abbandona il manubrio, si alza, chiude gli occhi, apre la chiostra dei denti e mostra cos'era il ciclismo? Dove eravate quel giorno 27 luglio 1998? Dove eravate mentre Cristo si metteva in croce?”. L'autore Cosimo Cito (Putignano, Bari, 1981) segue calcio e ciclismo per l'Unità e il Manifesto.

Vive e scrive a Roma. Ha una passione infinita per Marguerite Duras. E per il Tour de France.

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