Ex Leopoldine, via libera ai lavori per il Museo del Novecento

Costeranno in totale oltre 3,8 milioni di euro, di cui 3,5 finanziati dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, partiranno in autunno e dureranno 600 giorni.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 luglio 2010 22:48
Ex Leopoldine, via libera ai lavori per il Museo del Novecento

Sta entrando nella fase finale il restauro del complesso delle ex Leopoldine in piazza Santa Maria Novella, ovvero l’ex ospedale risalente al XIII secolo oggi di proprietà del Comune: la giunta ha infatti approvato il progetto esecutivo del terzo lotto di lavori che interesseranno i piani superiori dell’edificio. I lavori costeranno in totale oltre 3,8 milioni di euro, di cui 3,5 finanziati dall’Ente Cassa di risparmio di Firenze, partiranno in autunno e dureranno 600 giorni. Dopo il restauro degli spazi che oggi sono adibiti al museo della Fotografia di Alinari, inaugurato ad ottobre 2006, e al completamento del recupero del piano terreno con la valorizzazione del chiostro e degli spazi correlati, inaugurato nel dicembre 2009, adesso i lavori, a cura del servizio Belle arti del Comune, interesseranno il restauro di tutti gli ambienti monumentali dei piani mezzanino, primo, secondo e terzo per una superficie totale di 2.600 metri quadrati.

I lavori prevedono tra l’altro l’inserimento di nuovi ascensori, dei relativi impianti tecnologici a completamento di quelli precedentemente realizzati e di nuovi servizi di supporto, ed il restauro degli affreschi del secondo piano. Negli spazi così recuperati sarà ospitato il Museo del Novecento. Al piano terreno, il loggiato è già stato interamente chiuso con vetrate, e sarà destinato a caffetteria, bookshop, guardaroba. Le ex Leopoldine nascono come ospedale nel XIII secolo. Occupano un intero isolato tra piazza Santa Maria Novella, via dei Fossi e via Palazzuolo, per un totale di oltre 3500 metri quadrati.

Nei secoli attraversano varie vicissitudini (tra l’altro la tradizione vuole anche che vi si incontrino San Francesco e San Domenico, evento celebrato da una grande lunetta a rilievo di Andrea della Robbia posta sull’entrata della chiesa sul lato corto del loggiato prospiciente via della Scala) e si affermano come una ricca e influente congregazione che assume funzioni ospedaliere. Dal punto di vista artistico, da notare il loggiato di Michelozzo (1451-1495), divenuto l’ingresso principale dell’ospedale e nato sul modello brunelleschiano dell’Ospedale degli Innocenti, con la successione di dieci arcate sorrette da nove colonne e due pilastri, arricchito da nove tondi di della Robbia raffiguranti figure di santi (1489-96).

Nel 1780 l’ospedale venne soppresso da Pietro Leopoldo di Lorena e il complesso divenne una della cosiddette Scuole Leopoldine, dove le giovani povere venivano istruite. Dopo iniziò il declino: divenne prima un centro di rastrellamento nazista, poi nel secondo dopoguerra, con l’estinzione dell’opera pia Scuole Leopoldine decretata dalla Regione Toscana, venne acquisito dall’amministrazione comunale per uso scolastico, ma il progetto non andò a buon fine a causa delle difficoltà tecniche per l’adeguamento degli spazi e il Comune optò infine per la redazione di un nuovo progetto, a cura del Servizio Belle Arti del Comune, a fini culturali ed espositivi.

(edl)

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