''Impassibili e maledette'' le invenzioni di Andrea Pirlo

Un atto d'amore verso l'estetica del calcio e uno dei suoi interpreti più puri, più che una biografia sul fuoriclasse del Milan.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 luglio 2010 14:35
''Impassibili e maledette'' le invenzioni di Andrea Pirlo

Nel giorno in cui a Roma è presentato il nuovo CT della Nazionale azzurra, Cesare Prandelli, è in arrivo in tutte le librerie “Impassibili e maledette”, ovvero le invenzioni di Andrea Pirlo, azzurro la cui assenza (ha giocato poco più di un quarto d'ora) si è sentita molto ai Mondiali in Sud Africa. Il libro nato dalla brillantissima penna di Roberto Ferrucci, ed edito da Limina. Un atto d'amore verso l'estetica del calcio e uno dei suoi interpreti più puri, più che una biografia sul fuoriclasse del Milan. Già, perché al pari di Gianni Rivera e Roberto Baggio, Andrea Pirlo, seppur per doti un po' diverse, è assunto ormai all'Olimpo dei grandissimi del calcio italiano.

Un architetto più che un artista. Preciso ed essenziale, le sue “opere” sono talmente perfette, talmente coerenti al paesaggio, da passare quasi inosservate. Di uno come Pirlo ci si accorge quando non c'è, quando non gioca. Perché lui è fondamentale anche quando è fuori forma. Una “tragica” realtà, di cui si è dovuto accorgere anche Marcello Lippi, nell'infausto giorno dell'eliminazione degli azzurri contro la Slovacchia al mondiale sudafricano. Quando Andrea, seppur reduce da un infortunio, in mezz'ora di calcio vibrante, ha saputo rianimare il gioco di una Nazionale morente.

Riaccendendo le speranze di un intero Paese, con quel suo calcio degno di un “Brunelleschi”, fatto di geometrie più che di pura fantasia. Così, tra le righe, l'autore ripercorre le tappe del proprio immaginario, alla ricerca della bellezza del calcio, quella nascosta dietro ad un mondo impazzito. Un viaggio messo assieme strato per strato, senza un ordine, in modo incongruo, incoerente. Perché l'immaginario è anarchico, come la passione. Il libro Silenzioso, discreto, fedele.

Genio e regolatezza. Mai sopra le righe, Andrea è un campione atipico, lontano dagli eccessi e dalla mondanità che caratterizzano la vita di gran parte dei suoi colleghi. Di lui Marcello Lippi ha detto: “Pirlo è un leader silenzioso: parla coi piedi”. Perché Andrea Pirlo è un leader vero, ha il carisma e la sicurezza del campione e classe da vendere. E da vero leader non ha bisogno di ostentarle. L'autore Roberto Ferrucci è nato a Venezia nel 1960. Ha pubblicato i romanzi “Terra rossa” (Transeuropa, 1993) e “Cosa cambia” (Marsilio, 2007) e le raccolte di reportages “Giocando a pallone sull'acqua” (Marsilio, 1999) e “Andate e ritorni” (Amos edizioni, 2003).

Vive a due passi dallo stadio più antico (e bello, insiste lui) d'Italia: il Pierluigi Penzo di Sant'Elena. Insegna scrittura creativa all'Università di Padova.

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