Palazzo di Giustizia (5°): nel vecchio un'università per stranieri?

Sul tema del futuro e dell'attuale edificio Nove da Firenze intervista il vicesindaco di Firenze, Dario Nardella

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 maggio 2010 23:40
Palazzo di Giustizia (5°): nel vecchio un'università per stranieri?

di Stefano Romagnoli foto di Emanuele Noferini (a Novoli) di Fabio Bernardini (in centro) Il Vicesindaco e Assessore, Dario Nardella, è docente di Legislazione dei beni culturali e assegnista di ricerca in Diritto costituzionale all’Università di Firenze. Nell'ultimo governo Prodi, è stato consigliere giuridico del Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali Vannino Chiti.

Dal 2004 tornato a Firenze è stato Presidente della V Commissione Consiliare Cultura, Istruzione e Sport. Nel 2005 ha fondato con alcuni docenti, tra i quali Leonardo Morlino, Enzo Cheli, Andrea Simoncini e Pier Francesco Lotito, l’associazione culturale “Eunomia” con la quale organizza, in tutta Italia, attività formative e di produzione scientifico culturale. All'"uomo di legge" Dario Nardella Nove da Firenze ha chiesto lumi sulla linea della Giunta comunale fiorentina per condurre all'apertura la colossale struttura giudiziaria di Novoli in cantiere da 10 anni. Lo scorso 20 aprile il sindaco di Firenze ha definito "utile, costruttivo e cordiale" l'incontro con il ministro Alfano.

Ma nel comunicato di Palazzo Vecchio non si fa alcun accenno ad un trasloco nella nuova struttura di Novoli. La data ipotizzata è ancora quella del 2011 o, come paventato nel corso di un Consiglio comunale fiorentino, c'è il rischio che l'operazione slitti ancora? La data prevista è ancora quella del 2011. I lavori del primo lotto sono già conclusi e collaudati: si tratta di una superficie complessiva di 127mila mq dove troveranno sede il Giudice di Pace, la Procura Generale presso la Corte d’Appello, la Corte d’Appello penale, l’Ordine Forense e la Polizia Giudiziaria..

I lavori del secondo lotto (su una superficie di circa 30.000 mq dove troveranno sede la Procura della Repubblica e la Corte d’Appello Civile) e tutte le sistemazioni esterne, si concluderanno entro luglio. Per quanto riguarda l’utilizzazione della struttura, è necessario appaltare il progetto relativo alla sicurezza dell’intero complesso ed acquistare gli arredi. Il progetto della sicurezza, così come anche le specifiche tecniche ed i layout degli arredi, sono stati approvati e il finanziamento del sistema di sicurezza è già stato garantito dal Ministero, così come è stato definito il finanziamento degli arredi fissi dell’intero complesso.

E’in corso di definizione con il Ministero il finanziamento degli arredi mobili. Se tale finanziamento sarà garantito entro la fine dell’anno, nella primavera del 2011 tutti gli interventi sul Palazzo di Giustizia potranno dirsi completati. I tempi per la fornitura degli arredi potranno essere ridotti grazie all’utilizzazione delle convenzione Consip e quindi acquistati senza la procedura di gara Europea. Altro tema spesso al centro dei dibattiti fiorentini: chi dovrà accollarsi le spese di trasloco? Il progetto, condiviso con gli uffici giudiziari ed il Ministero, prevede il riutilizzo degli arredi in buono stato e l’acquisizione di quelli nuovi per gli uffici non dotati di arredi adeguati.

L’amministrazione comunale garantirà, come del resto sta già facendo, il trasloco degli arredi in buono stato e degli archivi nel nuovo Palazzo di Giustizia. Tali spese saranno inserite nel rendiconto annuale che il Comune di Firenze invia al Ministero e per il quale il Ministero si impegna a restituire annualmente quota parte. E quelle per il futuro funzionamento del complesso (già oggi il Comune anticipa in media ogni anno 1.170.000 euro, il 65% dei quali rimborsati dallo Stato)? Come ad oggi competono ai Comuni le spese per gli attuali immobili giudiziari, competeranno all’amministrazione anche le spese relative agli immobili “futuri”, come stabilisce la legge 341 del 1942: in particolare le spese “necessarie per i locali ad uso degli uffici giudiziari e per gli affitti, riparazione, illuminazione, riscaldamento e custodia dei locali medesimi, per la provvista di acqua, il servizio telefonico, le forniture e le riparazioni dei mobili e degli impianti per detti uffici, le spese per la pulizia dei locali..” Non c'è il rischio che una struttura ideata negli anni Settanta, iniziata a costruire nel 2000 e che ha visto i tempi di realizzo allungarsi proprio per la necessità di 'ammodernare' il progetto, quando entrerà in funzione si riveli vecchia, oppure sovradimensionata? Il progetto è stato adeguato alle attuali esigenze degli uffici giudiziari e la superficie del complesso è oggi ritenuta in piena linea con tali esigenze.

Trattandosi di un complesso di nuova realizzazione, è garantita anche la facile riorganizzazione degli spazi interni, cosa che oggi risulta invece molto complessa: gli uffici giudiziari hanno sede in immobili storici che comportano notevoli difficoltà nella modifica della distribuzione degli spazi interni. Quali e quanti benefici porterà il nuovo Palazzo di Giustizia ai futuri utilizzatori? Oggi a Firenze le sedi degli uffici giudiziari sono distribuite in 13 luoghi diversi: il nuovo Palazzo di Giustizia è nato proprio per riunificarle e garantirà spazi che rispettano a pieno le norme di sicurezza, con una dimensione in linea con le nuove esigenze: la nuova superficie a disposizione degli uffici passerà dagli attuali 50 mila a circa 160 mila mq. Il complesso sarà dotato dei più avanzati sistemi di sicurezza e di impianti tecnologici che potranno garantire il migliore confort ambientale.

La sede unica garantirà anche notevoli risparmi connessi con la gestione dei servizi di portierato, nonché quelli connessi ai numerosi traslochi delle pratiche. Inoltre, nonostante la dimensione maggiore, i nuovi impianti garantiranno un corretto utilizzo delle energie e quindi una riduzione dei consumi. Che destinazione riceverà l'attuale edificio adibito a Tribunale di Firenze? L’amministrazione non ha ancora deciso l’utilizzazione del vecchio Tribunale di Firenze. Ha comunque lanciato delle idee che saranno oggetto di confronto e discussione.

Tra queste anche la possibilità di realizzare la sede di un centro universitario per gli stranieri.

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La prossima puntata sabato 22 maggio

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