In Giunta con Rossi 5 donne e 5 uomini

La nomina di Cristina Scaletti alla Cultura e al Turismo, apre le porte del Consiglio regionale a Rudi Russo, classe 1982. Il Consiglio tornerà a riunirsi lunedì 26 aprile per la discussione s e il voto sul documento programmatico del governo.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 aprile 2010 18:34
In Giunta con Rossi 5 donne e 5 uomini

Parità fra uomini e donne! Questo pomeriggio, come previsto dalla scaletta dei lavori, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi (nella foto prima della presentazione della sua 'squadra'), ha illustrato al Consiglio regionale il programma di governo della legislatura 2010-2015. Nel corso dell'intervento, il presidente ha indicato la composizione della nuova giunta regionale.

  • Stella Targetti: vicepresidenza, scuola, università e ricerca.
  • Salvatore Allocca: welfare e politiche per la casa.
  • Anna Rita Bramerini: ambiente e energia.
  • Luca Ceccobao: infrastrutture e mobilità.
  • Anna Marson: urbanistica e pianificazione del territorio.
  • Riccardo Nencini: bilancio e rapporti istituzionali.
  • Gianni Salvadori: agricoltura.
  • Cristina Scaletti: cultura e turismo.
  • Daniela Scaramuccia: sanità.
  • Gianfranco Simoncini: attività produttive, lavoro e formazione.
Rossi illustra il programma di governo “La crisi ha colpito duramente anche la nostra regione, in tutti i suoi settori produttivi.

Fenomeni di declino e difficoltà hanno messo a dura prova quel livello di benessere civile e coesione sociale per cui è universalmente apprezzata. La crisi, però, può essere anche un’opportunità di crescita. Essa contiene un aspetto vitale, quello della discontinuità che vogliamo costruire rispetto ai problemi attuali ed alle insufficienze del passato, e un aspetto di crescita, quello della scelta”. Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha sintetizzato le linee generali del suo programma di governo per la nona legislatura regionale.

“Dobbiamo avere grandi ambizioni, non piccole ambizioni – ha aggiunto il presidente -. Le piccole ambizioni, quelle del localismo e della rendita, hanno il segno della ipocrisia e della furbizia. Le grandi ambizioni hanno il segno di una ricostruzione del paese, non solo delle sue strutture economiche e produttive, ma anche dei suoi valori e della sua apertura al mondo. Hanno il segno della trasparenza, della sostenibilità, della inclusione”. In questa prospettiva Rossi ha sottolineato la necessità di “una nuova etica pubblica”, ricordando Gianfranco Bartolini, il “presidente operaio a cui vogliamo ispirarci”.

“Oggi i cittadini domandano alla politica più cuore, più passione civile e più intelligenza – ha affermato -. E agli amministratori pubblici domandano efficienza e trasparenza. Lavoreremo, quindi per un’organizzazione regionale più competente, veloce e con minori ‘costi di relazione’ per i cittadini e le imprese”. Più in generale il presidente si è soffermato sul tema del lavoro, in tutte le sue forme, come “capacità di realizzarsi e di difendere la propria dignità” e quale “valore di riferimento comune”, che deve continuare ad essere “al centro di una politica di sviluppo sociale, su cui indirizzare le migliori risorse politiche, economiche, sociali e gestionali”.

Sul tema dell’immigrazione, Rossi ha rilevato che l’arrivo di tanti migranti rappresenta una risorsa per il nostro paese, ma anche una dura e sofferta esperienza, non solo per chi abbandona la propria patria, ma anche per le comunità di accoglienza. “Questa è una grande sfida alla politica – ha concluso – La nostra scelta è quella di includere, non di escludere e, nello stesso tempo, nello spirito costituzionale, di cercare di rimuovere tutte le difficoltà oggettive e le sofferenze reali che ostacolano l’integrazione”.

“Il programma di governo – ha proseguito Rossi – ha tra le sue finalità quelle di modernizzare lo sviluppo della regione, tutelare il lavoro e rimuovere gli ostacoli che frenano lo sviluppo”. Inoltre gli obiettivi sono quelli di far funzionare i servizi pubblici in modo efficiente ed efficace e “contrastare le rendite di posizione sia nel privato che nel pubblico”. Uno degli elementi guida per la realizzazione di questi obiettivi sarà “la centralità della semplificazione amministrativa e della governante regionale” sia verso gli enti locali che le categorie economiche su grandi tematiche: energia, infrastrutture, sviluppo, pianificazione urbanistica, servizi pubblici locali, università e ricerca, valorizzazione del patrimonio culturale.

“Questo – ha detto il presidente – dovrà produrre una riduzione dell’1% annuo della spesa per il funzionamento amministrativo e maggiore efficienza a vantaggio di cittadini e imprese”. Rossi ha poi accennato alla necessità di mantenere, implementandolo e sviluppandolo, l’impianto del modello di protezione sociale e sanitaria messo a punto negli ultimi dieci anni perché “elemento di coesione sociale e di stabilità del bilancio regionale senza altri aggravi fiscali”. “Come forze del centrosinistra dovremo farci carico – ha aggiunto il presidente della Giunta – della regolamentazione di tematiche quali legalità e sicurezza” a livello generale e in relazione alla convivenza con i nuovi immigrati per evitare forme di discriminazione sociale e garantire il rispetto delle regole e degli ordinamenti italiani. Le questioni politiche, economiche e sociali – ha detto Rossi – “non sono più isolabili rispetto alla volontà di produrre un cambiamento di stile di governo e di funzionamento amministrativo che si misurti su risultati concreti” e ha quindi indicato la necessità che la Giunta e il Consiglio aumentino i propri strumenti di verifica del raggiungimento degli obiettivi. Due gli indirizzi fondamentali di questo nuovo orizzonte di governo: lo sviluppo economico sostenibile e i sistemi infrastrutturali da un lato, e dall’altro il territorio, le relazioni sociali e i servizi alla persona.

“Perché – ha spiegato Rossi – i cittadini non si attendono belle parole ma proposte e risposte ai problemi”. La Toscana, una sorta di rete di città di circa 3,7 milioni di abitanti, “ha la dimensione minima per competere in Europa” e dunque “l’idea di città-regione è un obiettivo strategico per competere a livello globale”. In questa logica una serie di questioni dovranno essere affrontate “contemperando interessi regionali ed esigenze locali” attraverso una maggiore governante regionale “che è cosa diversa dal dirigismo regionale”.

Lo sviluppo economico, ha aggiunto ancora Rossi, deve essere “di qualità” e serviranno investimenti che guardino di più alla cultura d’impresa e alla dignità del lavoro. E anche le politiche di welfare, che pure hanno diversi punti di eccellenza, dovranno proporre novità importanti: per la parità di genere, il sostegno alle famiglie, per la casa e la convivenza con gli immigrati. Rossi ha poi dichiarato la volontà di instaurare “rapporti istituzionalmente corretti con il Governo nazionale”, perché la Regione nonnon è ente autosufficiente o autoreferenziale, e più strette e autorevoli relazioni con l’Unione europea.

Infine, dopo aver riaffermato che la scelta federalista “è una scelta irreversibile”, Rossi ha espresso l’augurio di un rapporto corretto e di grande collaborazione tra Giunta e Consiglio. Lunedì il voto di fiducia Al termine della comunicazione del presidente della Giunta, il capogruppo del Pdl Alberto Magnolfi ha chiesto di aggiornare il dibattito. Il Consiglio tornerà a riunirsi lunedì 26 aprile alle ore 9:30 per la discussione s e il voto sul documento programmatico del governo regionale. In consiglio regionale a 28 anni La provincia di Prato avrà un cosigliere in più a Palazzo Panciatichi e sarà giovanissimo. Si tratta di Rudi Russo, classe 1982, che per Italia dei Valori, lunedì prossimo, prenderà il posto della fiorentina Cristina Scaletti nominata assessore da Rossi.

“La volontà di Italia dei Valori - ha dichiarato Russo - di rompere con la gerontocrazie trova oggi piena manifestazione nella mia elezione. In Consiglio regionale porterò la voce delle giovani generazioni, inascoltata nella società. Inolttre, mi batterò per la provincia di Prato, affinché torni competitiva sul mercato globale, ma allo stesso tempo affinché si rinnovi culturalmente, tecnologicamente ed a livello di produzioni”. “L'amministrazione regionale, assieme agli altri enti locali, secondo il principio di sussidiarietà, dovrà innanzitutto favorire la diversificazione delle fonti di produzione della ricchezza, ossia incentivare gli investimenti che puntano a sviluppare settori diversi dal tessile, ed accompagnare questa diversificazione con corsi di formazione che diano nuove competenza ai lavoratori espulsi dal settore tessile, per introdurli nei nuovi mercati che si apriranno.

Penso - ha concluso Rudi Russo - che ci siano ancora risorse inespresse come il turismo e le piccole e medie aziende che producono componenti per automazioni sul territorio, che bisognerà incentivare”.

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