Ginettaccio, uno di noi: 10 anni dalla morte di Bartali

A dieci anni dalla morte, organizzata dal Lions Firenze Pitti con il patrocinio del Comune di Firenze, una serata tutta dedicata a Gino Bartali. Lo stato dell'arte sulla questione del museo a lui dedicato.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 aprile 2010 19:18
Ginettaccio, uno di noi: 10 anni dalla morte di Bartali

Quando mancano pochi giorni all’anniversario della scomparsa avvenuta il 5 maggio 2000, il Lions Firenze Pitti e il Comune di Firenze con la collaborazione tecnica del Gruppo giornalisti sporti toscani (Ussi Toscana) organizzano una serata tutta dedicata al grande campione. Il 19 aprile alle 20,30 all’Istituto degli Innocenti a Firenze (piazza Santissima Annunziata) si svolgerà una cena nel corso della quale sarà ricordata la figura di Gino Bartali non solo come campione ma soprattutto come uomo.

Saranno rievocate le gesta di un grande sportivo ma sarà l’occasione soprattutto per mettere in evidenza le doti umani dimostrate in tante occasione da Bartali che hanno portato ‘Ginettaccio’ ad ottenere un ambito riconoscimento come la medaglia d’oro al valor civile per gli atti compiuti durante la Resistenza. “Non c’è dubbio – dice Andrea Bartali, il figlio dell’indimenticato campione – che questa iniziativa sia un contributo importante alla memoria di mio padre. Ma sono particolarmente contento perché al di là del Bartali ciclista si sia sentita la necessità di guardare dentro al Bartali uomo.

Mi duole dire che a distanza di pochi giorni dal decennale della morte di mio padre in Toscana si siano ricordati in pochi della sua figura sportiva e della sua grande umanità dimostrata. Davvero un peccato.” Hanno assicurato la loro presenza numerose autorità cittadine e fra queste: Alfredo Martini, Narciso Parigi, Riccardo Nencini, la figlia di Fausto Coppi Marina e il rabbino capo Levi. L’occasione avrà anche un risvolto benefico poiché il ricavato della cena verrà utilizzato per restaurare un’opera del nuovo Museo degli Innocenti nell’ambito del programma “Adotta un’Opera d’Arte” che il medesimo istituto avvierà dal prossimo giugno. Museo del ciclismo ‘Gino Bartali’.

In questi mesi - ha spiegato in Consiglio l’assessore provinciale ai Rapporti con il Consiglio Giovanni Di Fede, rispondendo a un'interrogazione del capogruppo della Lega Nord Marco Cordone - sono proseguiti gli incontri tra Comune di Firenze, Provincia e Comune di Bagno a Ripoli, per definire un percorso che permetta l’apertura a breve della struttura e di individuare contestualmente una forma di gestione appropriata, in linea con l’evoluzione del quadro normativo nazionale e regionale. Problemi, infatti, sono emersi circa aspetti gestionali e rapporti tra i soggetti coinvolti, alla luce dei quali sono stati individuati nella Fondazione o nell’Associazione partecipata gli strumenti più idonei e più adeguati per il rilancio della struttura.

Si sta valutando quale sia la personalità giuridica più adatta. E’ emersa, inoltre, la necessità di porre il Museo del ciclismo in sinergia con il museo del calcio di Coverciano e nel circuito dei musei fiorentini, al fine di favorire la migliore pubblicizzazione e un maggiore numero di visitatori. Le proposte maturate durante gli incontri tra gli enti pubblici proprietari (Comune di Firenze, Provincia e Comune di Bagno a Ripoli) sono state portate a conoscenza dell’associazione Amici del museo del ciclismo Gino Bartali, che ha gestito la struttura fino allo scorso 31 dicembre.

L’auspicio di tutti gli enti è quello che l’associazione possa partecipare in maniera attiva al percorso individuato. La Provincia, nel ribadire la volontà di impegnarsi nella valorizzazione e nel rilancio del museo, che rappresenta un importante patrimonio del territorio, si impegna a riferire al Consiglio e alle commissioni competenti sugli sviluppi della vicenda. “Ringrazio della risposta – ha replicato il consigliere Cordone – Bartali è il più grande campione dello sport fiorentino di tutti i tempi.

Dal mio punto di vista doveva essere sepolto in Santa Croce tra i grandi, anche per avere impedito con la sua vittoria al Tour de France nel 1948, la rivoluzione in Italia dopo l’attentato a Togliatti. Spero che Firenze e le sue istituzioni possano fare sempre di più per onorare la memoria di Bartali”.

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