Viola battuti, nerazzurri in finale

Si partiva dall'1 a 0 dell'Inter in casa, nessun ribaltone. Primo tempo buono per i viola, ma senza acuti. Alla rete di Eto'o nella ripresa non segue una reazione all'altezza ed il confronto termina. Emozioni con il ritorno di Stefano Borgonovo.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 aprile 2010 00:38
Viola battuti, nerazzurri in finale

"Abbiamo pagato cara l'incertezza sul goal subito - dichiara Prandelli a fine gara - non siamo stati attenti sul fuorigioco; ci abbiamo provato e abbiamo giocato un ottimo primo tempo, poi non è stato facile dopo il goal subito". La sintesi è questa, il mister a caldo non commenta oltre, ma alcuni giocatori non hanno offerto il contributo sperato, ad iniziare da coloro che si sono resi disponibili in extremis, ma le condizioni fisiche precarie, seppur a denti stretti, giustificano in parte il rendimento in campo. Mourinho disegna con strategia un'Inter più contenitiva rispetto a quella della sfida di Campionato, nessuno sbilanciamento che aveva reso possibile per la Fiorentina mordere maggiormente sfruttando le ripartenze. I gigliati partono bene, nel Franchi ancora l'eco dei cori rivolti a Stefano Borgonovo, tornato in campo dopo la partita del 2008 a lui dedicata e presente in Curva Fiesole per assistere alla gara dopo aver ricevuto dalle mani del Sindaco Matteo Renzi il Fiorino d'Oro.

Grande emozione negli occhi dei presenti, contenuta a stento durante la lettura, da parte della figlia di Borgonovo, delle parole rivolte da Stefano all'intera città. L'Inter beneficia subito di un calcio di punizione ravvicinato che Balotelli, in campo dall'inizio, spedisce alto. Subito dopo Vargas viene ammonito, diffidato avrebbe saltato la finale, per un fallo in recupero che lo ha visto entrare in ritardo e colpire la caviglia dell'avversario. La Fiorentina sembra impostare bene, ma dimostra alcune incertezze in difesa, gli appoggi al portiere, sempre necessari, evitabili a giudizio del pubblico, lasciano a desiderare. Il pericolo da parte dei nerazzurri è l'esterno destro Maicon che offre palla ai compagni con facilità correndo sulla fascia sinistra viola dove Felipe e Vargas si alternano spesso, con il peruviano che si trova ad allungare per l'ex udinese costretto poi a ripiegare in corsa. Si susseguono alcune sbavature da parte dei viola che fanno gran sfoggio di cuore portandosi al pressing alto ma poi mostrano poca gestibilità del pallone. Gilardino arpiona davanti a Julio Cesar un pallone incredibile, poi si gira e lo batte ma sulla linea arriva la respinta di un difensore nerazzurro. Sale in cattedra Jovetic che si muove in profondità, ci prova poi Montolivo dalla distanza ma senza esito.

Sta per chiudersi la prima frazione e la sensazione è che i viola abbiano sprecato di più. Nella ripresa l'Inter si attarda negli spogliatoi e Rizzoli dopo un lungo tentennamento si porta verso il tunnel degli spogliatoi mentre iniziano ad uscire le riserve nerazzurre, chiede spiegazioni, mentre i panchinari ospiti guadagnano il loro posto con passo flemmatico. Balotelli tenta un tiro dalla distanza, senza pretesa apparente, che però diventa una prodezza nel ricadere verso la porta di Frey che si allunga a scongiurare il pericolo di una rete imbarazzante, quanto tecnicamente perfetta. Batti e ribatti davanti all'area viola, stretta dalla morsa dell'Inter, la difesa è schierata interamente, ma il fuorigioco su un cross dalla destra non funziona ed Eto'o si trova libero, sorpassando tutti, di controllare, sbagliare il controllo all'altezza del dischetto del rigore, recuperare la sfera, battere malamente a rete superando però il vano tentativo di Frey di opporsi.

L'1 a 0 dell'Internazionale arriva così, tra l'incredulità e lo sconforto generale. A questo punto non è dato capire cosa accada nella testa dei giocatori, anche se le ipotesi sono facili da immaginare, la reazione è inesistente, tre reti in trenta minuti sono tante contro una squadra tra le più forti d'Europa. Prandelli opera dei cambi: fuori Vargas per Keirrison, fuori Marchionni per Santana. Vargas in netto calo, meglio Marchionni al suo rientro che lotta con ordine e spirito di sacrificio muovendosi molto. Mourinho risponde cambiando Balotelli ed Eto'o con Milito e Cambiasso, due riserve di prestigio. Santana entra subito in partita e prova l'incursione solitaria, una, due volte, prima di conformarsi al calo del gruppo in cui continua a spiccare il faro di Montolivo che recupera in difesa, smista, riceve a centrocampo, si propone, tenta il colpo a rete sfiorando il palo, l'ultimo a mollare. Ultimo cambio: entra Gobbi per Natali. Gilardino e Jovetic impreparati all'evento, non graffiano, il giovane montenegrino si impegna ma non incide, non modifica l'assetto potenziale dei suoi, giostra bene il pallone ma non impensierisce gli avversari, mentre il bomber viene spesso servito in modo proibitivo e su di lui c'è l'ombra ingombrante di Materazzi.

Solo un bel tocco di Zanetti, che resiste sino al termine, lo libera davanti a Julio Cesar ma la palla va fuori. Finisce così anche l'avventura in Coppa Italia, per una stagione avara di soddisfazioni nelle fasi conclusive dei tanti percorsi intrapresi dai gigliati. Capitan Montolivo a fine gara: "Abbiamo giocato un buon primo tempo. Ci ha dato la carica pensare di avere un tifoso come Stefano Borgonovo. Purtroppo non ce l'abbiamo fatta a ribaltare il risultato dell'andata.

Forse alla lunga abbiamo pagato lo sforzo in tre competizioni in cui siamo andati avanti quasi fino alla fine. Ora pensiamo alla gara di domenica. Andremo a Bergamo per vincere" Ultime cinque gare per 15 punti, e potrebbero servire tutti. Mentre il Franchi si svuota, anzitempo qualcuno ha già lasciato il suo posto, con i cori che continuano in una Fiesole che canta "Borgonovo uno di noi" ed applaude i propri giocatori che si avvicinano per porgere omaggio al loro ex compagno. di Antonio Lenoci

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