In Toscana 414mila imprese (+0,4% rispetto al 2008)

Il dato emerge come risultato delle 28.718 iscrizioni e delle 27.130 cessazioni intervenute nel corso dell’anno (al netto delle cessazioni d’ufficio). Stazionaria la situazione nel territorio fiorentino.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 aprile 2010 15:17
In Toscana 414mila imprese (+0,4% rispetto al 2008)

Alla fine del 2009 il saldo fra iscrizioni e cessazioni al Registro delle Imprese delle Camere di Commercio toscane risulta positivo, con un tasso di crescita pari al +0,4%. Un incremento modesto che conferma gli andamenti riscontrati negli ultimi anni, quando la crescita del sistema imprenditoriale toscano è oscillata intorno all’1% medio. Al 31 dicembre 2009 il numero di imprese registrate è pari a 414.421 unità, come risultato delle 28.718 iscrizioni e delle 27.130 cessazioni intervenute nel corso dell’anno (al netto delle cessazioni d’ufficio). L’espansione del tessuto imprenditoriale toscano ha subito un rallentamento determinato soprattutto dalla diminuzione del tasso di iscrizione delle nuove imprese, sceso al 6,9% nel corso del 2009, a fronte di una media del 7,5% registrata nel quinquennio 2004-2008.

Da segnalare inoltre una progressiva riduzione del turn-over imprenditoriale che si è attestato al 13,4% nell’anno. Analizzando gli andamenti territoriali, a livello provinciale continuano a mostrare una crescita imprenditoriale superiore alla media toscana Prato, Massa Carrara, Grosseto e Pisa, sebbene si tratti di una dinamica in rallentamento rispetto al 2008. Arezzo e Lucca crescono in linea con la media regionale, mentre Firenze fa registrare una situazione di relativa stazionarietà.

Dinamiche imprenditoriali in diminuzione nelle restanti province toscane. Riguardo alle tipologie imprenditoriali, anche nel 2009 la crescita del tessuto imprenditoriale toscano è sostenuta dall’andamento delle società di capitali. L’incremento del numero di tali imprese, pari a 2.148 unità (+2,5%), ha mantenuto in positivo il complessivo andamento imprenditoriale toscano. Negativo invece l’andamento delle società di persone (-0,2%, per -166 società) e delle ditte individuali (-0,3%, -665 imprese).

Da segnalare tuttavia anche l’incremento delle “altre forme giuridiche” (+2,6%) con 271 unità in più, grazie anche al contributo delle società cooperative (+136 unità e +2,0%). Nel complesso, a determinare la crescita regionale sono inoltre le imprese non artigiane, +0,7% (+2.172 unità) nel 2009, mentre per le imprese artigiane si è registrata una diminuzione dello 0,5% (-584 imprese). A livello settoriale, si confermano i trend settoriali rilevati in Toscana nel corso degli ultimi anni.

Fra le novità principali, da segnalare il marcato rallentamento delle imprese delle costruzioni, (+233 imprese registrate, +0,3%), per un totale di 67.500 aziende iscritte a fine 2009. Il comparto manifatturiero, che più risente delle difficoltà legate alla crisi economica internazionale, registra una accelerazione del ritmo di decrescita: il numero di imprese registrate scende a quota 63.644 unità, con una perdita di 287 unità (-0,4%) nel corso del 2009. Un dato determinato dal non certo brillante trend dei principali settori che lo compongono, ed in particolare dalla diminuzione del sistema moda (-43 imprese e -0,2%), con una perdita del -3,7% del tessile-maglieria e del concia-cuoio-calzature (-1,3%) arginata in parte dalla crescita sostenuta del confezioni-abbigliamento (+322 imprese e +4,2%).

Per la prima volta il bilancio annuale risulta tuttavia in rosso anche per la meccanica allargata (-84 imprese e -0,5%). Si riduce ulteriormente anche la consistenza delle imprese del settore agricolo; il decremento di 451 imprese nel corso del 2009 (pari ad un tasso annuo di variazione del -1,0%) porta a 45.387 unità il relativo numero complessivo a fine dicembre 2009. Il terziario è invece ancora una volta in espansione, ed il settore vede incrementare il numero di imprese registrate nel corso del 2009 di 2.215 unità (+1,0%): nel dettaglio settoriale fanno segnare andamenti negativi solamente i trasporti (-1,4%) e l’intermediazione finanziaria (-0,2%).

Il commercio, dopo quattro anni in terreno negativo, torna a crescere (+647 unità e +0,6%) mentre continua il trend positivo, seppure in alcuni casi in lieve rallentamento, per alberghi e ristoranti (+647 e +2,6%), informatica e servizi alle imprese (+509 e +2,2%), attività immobiliari (+215 unità e +0,8%), sanità e servizi sociali, istruzione e altri servizi pubblici, sociali e alla persona.

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