Domani e lunedì i cittadini toscani sono chiamati al voto

Costituiti regolarmente tutti i seggi elettorali in Toscana. Momenti di apprensione per l'Isola della Gorgona, a causa del mare agitato. Quarantamila persone al lavoro per tre giorni. Le elezioni costeranno 16 milioni: meno delle Europee del 2009

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 marzo 2010 21:55
Domani e lunedì i cittadini toscani sono chiamati al voto

Firenze, 27 marzo 2010- La Toscana è pronta a recarsi alle urne, a partire dalle ore 8 di domani mattina. L'ufficio elettorale della Regione ha comunicato che tutti i 3969 seggi si sono regolarmente insediati. Un po' di apprensione all'Isola della Gorgona, a causa del mare agitato che non consentiva di trasportare le persone assegnate al seggio ed i materiali per la sua costituzione. Grazie all'intervento della Polizia Penitenziaria, che con una propria imbarcazione è riuscita a raggiungere Livorno, la situazione è stata risolta.

Ricordiamo che gli oltre 3 milioni di cittadini toscani chiamati ad eleggere il presidente della Regione ed il nuovo Consiglio regionale potranno farlo domani dalle 8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15. Sono 3.009.691 i toscani che il 28 e 29 marzo 2010 saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente della Toscana e i 55 nuovi consiglieri della Regione, dieci in meno della passata legislatura. In otto comuni si voterà anche per il rinnovo di sindaci e consigli comunali: a Pietrasanta (Lu), Villafranca in Lunigiana (Ms), Coreglia Alteminelli (Lu), Montieri (Gr), Scarperia (Fi), Castellina Marittima (Pi), Uzzano (Pt) e Orciano Pisano (Pi).

Il numero degli elettori è quello dell'ultima revisione delle liste, quindici giorni prima del voto. Un mese fa erano 3.018.460. Cinque anni fa quattromila di più. Si vota dalle 8 alle 22 della domenica e dalle 7 alle 15 del lunedì. Nelle sezioni elettorali - 3.969 in tutta la Toscana, 27 in più del 2005 - presidenti e scrutatori saranno comunque al lavoro fin da sabato, per autenticare le sc hede e attrezzare i seggi. A ciascuno la sua legge Dal 1999 le leggi per le elezioni regionali sono di competenza ripartita tra Stato e Regioni.

Lo Stato fissa solo i principi fondamentali, il resto è di competenza delle Regioni. Ma non tutte le Regioni si sono dotate della loro legge elettorale. La Toscana ce l'ha, fin dal 2005. E sarà sempre la Regione, per la prima volta quest'anno, ad essere responsabile dell'intero procedimento elettorale: dall'organizzazione dei seggi alla raccolta dei risultati dello scrutinio. Oneri e onori del federalismo. Le Regioni che hanno più innovato il sistema elettorale nazionale, oltre alla Toscana, sono Marche e Puglia.

Il Lazio ha introdotto piccole modifiche e lo stesso ha fatto la Campania, dove nel caso di doppia preferenza i due candidati votati dovranno essere di sesso diverso. In Lombardia, Veneto e Emilia Romagna si vota con la vecchia legge nazionale. Una sola scheda e due voti Si vota su una sola scheda, ovunque. A sinistra ci sono le liste provinciali e a destra i candidati presidenti: cinque candidati presidenti, cinque coalizioni e nove partiti. Non tutti presenti in tutte le province.

SI può esprimere un voto per il presidente ed uno per la lista. Ai seggi occorre presentarsi con un documento di identità e la tessera elettorale. Se smarrita, un duplicato può essere richiesto in Comune. Gli uffici elettorali saranno aperti anche domenica e lunedì. In Toscana la legge elettorale regionale non prevede che si possano esprimere preferenze per i candidati consiglieri. Ogni partito presenta così un listino regionale, composto al massimo da cinque candidati, e dieci diverse liste provinciali.

I consiglieri saranno eletti nell'ordine con cui compaiono sui manifesti e sulla scheda. Grazie anche alla legge elettorale i candidati donna in Toscana sono oltre il 40 per cento. Il voto disgiunto Il voto ad una lista automaticamente si trasferisce anche al candidato presidente. Se invece un elettore indica solo il candidato presidente, il voto non andrà a nessuno dei partiti o dei movimenti che lo sostengono. E' possibile anche votare il candidato presidente di uno schieramento e un partito di una diversa coalizione (il cosiddetto “voto disgiunto”).

I consiglieri eventualmente nominati assessori dovranno dimettersi e saranno sostituiti dai primi non eletti. 441 aspiranti consiglieri per 55 posti A contendersi uno scranno in consiglio regionale saranno in 441. Tanti sono gli aspiranti consiglieri presentati dai nove partiti in competizione: 441 candidati per 55 posti (anche se due sono riservati al presidente della giunta e al candidato presidente che arriverà secondo). Le primarie Le preferenze dal 2005 non ci sono più.

i toscani hanno comunque potuto partecipare alle primarie per dire la loro sui candidati proposti dai partiti. L'ordine con cui sono stati presentati tiene infatti conto dei voti raccolti. Le primarie, fin dal 2005, sono in Toscana istituzionalizzate e pagate dalla Regione. Ma non sono obbligatorie. A dicembre, quattro mesi fa, vi hanno fatto ricorso solo il Pd e Sinistra Ecologia e Libertà. Da tre a cinque coalizioni, a seconda della provincia L'ordine delle liste, sulla scheda, può variare da provincia a provincia.

Anche il numero degli aspiranti consiglieri varia da provincia a provincia, come varia il numero delle liste. Forza Nuova sarà presente solo a Grosseto, Lucca, Massa-Carrara, Pistoia, Firenze ed Arezzo. La Lista Bonino-Pannella potrà essere solo votata a Pistoia, Arezzo, Firenze, Massa-Carrara, Pisa e Siena. Tutte le altre sette liste corrono in tutte e dieci le circoscrizioni provinciali. Di cinque coalizioni in campo, gli elettori di Prato e Livorno ne trovera nno solo tre sulla scheda. A Lucca, Grosseto, Pisa e Siena ce ne saranno quattro, mentre ad Arezzo, Firenze, Massa-Carrara e Pistoia saranno presenti tutte e cinque.

La stessa persona può al massimo candidarsi in tre diverse circoscrizioni provinciali. Se compare nel listino regionale, può essere presente in una sola circoscrizione. La soglia di sbarramento L'essere presenti in almeno sei province è il requisito minimo indispensabile per ciascuna lista per poter partecipare alla competizione elettorale. La legge elettorale toscana prevede inoltre una soglia di sbarramento. Possono sperare di avere un rappresentante in consiglio comunale solo i partiti che raccolgono almeno il 4% dei consensi in tutta la regione. Da Firenze all'isola di Capraia, la conta degli elettori La provincia con più elettori è quella fiorentina (775.837 cittadini), come Firenze è il Comune con il maggior numero di i scritti nelle liste elettorali (290.251).

Sul podio, uniche città con più di centomila elettori, ci sono anche Prato (138.204) e Livorno (138.115). Dopo Firenze, le province con più elettori sono Lucca (341.805), Pisa (333.786), Livorno (287.367), Arezzo (273.769) e Pistoia (236.998). Le province con meno elettori sono invece Siena (212.651), Prato (186.608), Grosseto (183.811) e Massa-Carrara (177.059). I tre comuni toscani con meno abitanti - e di conseguenza con meno elettori - sono Sassetta in provincia di Livorno (404 elettori), Vergemoli in provincia di Lucca (385) e Capraia Isola a Livorno (352).

I toscani all'estero Non tutti i 3.009.673 toscani chiamati al voto risiedono in Italia. Più di 98 mila (98.707 per la precisione, diecimila nel solo comune di Firenze ed altri seimila a Lucca) risiedono all'estero, sparsi in cinque continenti. A differenza delle elezioni per il Parlamento, non potranno però v otare per corrispondenza. Per farlo dovranno per forza tornare in Toscana, nel comune dove sono iscritti. Per agevolare il voto sono previsti rimborsi per il viaggio: 103 euro per chi arriva da un paese europeo, 206 per chi arriva da un altro continente.

Se gli stranieri potessero votare Se i toscani che risiedono all'estero possono votare, non altrettanto possono fare gli stranieri che vivono in Toscana. Sono tanti. Quelli con regolare permesso di soggiorno erano 309.461 alla fine del 2008. Di questi 244.478 avevano compiuto diciotto anni. Se agli stranieri fosse stato concesso il diritto di voto, una buona parte di loro avrebbe potuto votare. Non tutti però. Tutte le proposte di legge ferme in Parlamento (ne ha scritta una il 22 settembre 2008 anche la giunta regionale toscana, in attesa di essere discussa dal Consiglio regionale: si chiede il recepimento di una convenzione internazionale) prevedono infatti che possano votare solo g li stranieri residenti in Italia da almeno cinque anni.

Naturalmente tra quelli in regola con il permesso di soggiorno. Così cinque anni fa Nel 2005 i toscani che si recarono alle urne furono 2.156.460: il 71,35 per cento. A correre per un posto da presidente furono anche allora in cinque: Claudio Martini, Alessandro Antichi, Luca Ciabatti, Renzo Macelloni e Marzio Gozzoli. Sempre cinque erano le coalizioni e undici i partiti in corsa che le sostenevano. Dal 1970 ad oggi per i toscani è la nona volta che sono chiamati alle urne per eleggere i loro rappresentanti in Consiglio regionale.

Il presidente della giunta che uscirà dalle urne, qualunque sia l'esito, sarà il settimo. Come nelle passate consultazioni elettorali, non si potranno introdurre nelle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini. Gli elettori dovranno lasciarle a casa oppure consegnarle al presidente di seggio che le restituirà dopo il voto. Chi contravviene è punito con l'arresto da tre a sei mesi e rischia un'ammenda da 300 a 1.000 euro. I più numerosi sono presidenti, scrutatori e segretari: 23.970 toscani che dal 27 al 29 marzo saranno impegnati nelle 3.969 sezioni elettorali sparse per tutta la Toscana.

Ogni sezione è composta da sei persone: un presidente, quattro scrutatori e un segretario. Negli ospedali (38 sezioni) sono sufficienti un presidente e due scrutatori. Ma non saranno naturalmente le sole persone impegnate per tre giorni ai seggi e negli uffici elettorali di ciascun comune. Le elezioni sono una macchina complessa, la cui organizzazione stavolta è tutta nelle mani della Regione. Oltre a presidenti, scrutatori e segretari ci sono i carabinieri, gli agenti di polizia e della Guardia di Finanza e i militari che dal sabato al lunedì dovranno sorvegliare gli edifici dove si vota.

Ci sono gli impiegati degli uffici elettorali in Comune e gli agenti di polizia municipale. Probabilmente almeno qualche migliaio . E ci sono i dipendenti della Regione, circa duecento, che tra sabato e lunedì saranno al lavoro: chi nel palazzo di Novoli e chi a Palazzo Strozzi Sacrati. Qualcuno sarà lì pronto a rispondere al telefono per chiarire eventuali dubbi agli uffici elettorali. Altri dovranno verificare il flusso dei dati in arrivo dai Comuni. E poi ci sono gli informatici, i messi, gli addetti al ricevimento a Palazzo Strozzi Sacrati e i giornalisti e i redattori web dell'agenzia di informazione “Toscana notizie”.

Anche le Prefetture, che in queste settimane hanno fornito la loro collaborazione alla Regione, saranno al lavoro. In tutto, probabilmente, da sabato a lunedì saranno al lavoro 40 mila persone in tutta la Toscana. Per fax, dai Comuni alla Regione I risultati parziali e definitivi arriveranno dai Comuni per fax, che poi saranno letti da un software e inseriti automaticamente nel sistema. Ogni Comune invierà alm eno due fax: uno con i voti del presidente e l'altro con quello dei partiti.

I Comuni più grandi probabilmente anche più di due, con i risultati prima parziali e poi definitivi. Se la macchina non riuscisse a leggerli in automatico, saranno inseriti manualmente. Nell'uno come nell'altro caso l'operazione dovrà essere convalidata da un esperto. A Novoli sono state allestite per lo scopo 19 postazioni. Anche l'Ufficio relazioni con il pubblico di Novoli sarà aperto. Ai cittadini per qualsiasi dubbio o richiesta è comunque consigliato di rivolgersi all'ufficio elettorale del Comune di residenza.

La spesa: meno di 16 milioni Le elezioni hanno naturalmente anche un costo. Per i rimborsi di presidenti di seggio, segretari e scrutatori (23.970 euro) saranno spesi poco meno di 3 milioni: spettano 150 euro a ciascun presidente e 120 agli altri membri di sezione. La Regione ha stanziato 8 milioni e 200 mila euro per p agare gli straordinari dei dipendenti dei Comuni: una cifra inferiore a quella spesa dallo Stato per le elezioni europee dello scorso anno, anche perché la legge elettorale toscana prevede un numero minore di ore obbligatorie in cui gli uffici elettorali devono stare aperti nelle settimane che precedono il voto.

Comunque potrebbero non servire tutti. Altri 4 milioni e 100 mila euro saranno utilizzati dai Comuni per eventuali assunzioni a tempo determinato, per gli straordinari del personale scolastico che dovrà sorvegliare le scuole dove si vota e per il personale delle prefetture, per il rimborso delle spese telefoniche, per la cancelleria spicciola necessaria alle operazioni di seggio e per l'allestimento delle sezioni elettorali e dei tabelloni che ospitano la propaganda elettorale. Trecentomila euro sono serviti per stampare le schede, altri 300 mila euro per la pubblicità istituzionale sui giornali, radio e tv.

Ci sono anche 90 mila per l a stampa di altro materiale cartaceo e 200 mila a disposizione per i rimborsi ai toscani all'estero che torneranno in Italia a votare. In tutto fanno poco meno di 16 milioni. Dove in Toscana la Lista Bonino Pannella è presente e dove i detenuti hanno chiesto di poter esercitare il diritto di voto ci saranno anche candidati, i parlamentari e militanti radicali, in continuità con l'attenzione al pianeta carcere che da sempre caratterizza l'iniziativa politica radicale.

In particolare domani ad Arezzo, quindi a Massa, Pistoia e lunedì mattina alle 8.30 al carcere di Sollicciano a Firenze. Un'iniziativa di attenzione ai detenuti, alle guardie carcerarie, agli operatori e in generale al mondo penitenziario e al significato costituzionale della pena, che deve tendere alla riabilitazione.

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