Sciopero generale: adesioni e manifestazioni in Toscana

Disagi per il traffico. Oltre a Firenze si sono tenute manifestazioni in tutte le città. Cassa integrazione per 30 lavoratori del calzaturificio Lady Shoes di Certaldo. I dati sull'adesione allo sciopero.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 marzo 2010 14:31
Sciopero generale: adesioni e manifestazioni in Toscana

Si respira aria di soddisfazione in casa Cgil per la riuscita delle manifestazioni in piazza per lavoro, fisco, cittadinanza, art.18, che si sono svolte nell'ambito dello sciopero generale di quattro ore. Anche in Toscana naturalmente, anche a Firenze ha comportato l'inattività di tanti lavoratori pubblici e privati con le chiusure in particolare degli uffici comunali e dei lavoratori scolastici. Il senatore del PD Achille Passoni a margine della manifestazione di Livorno per lo sciopero generale della Cgil e con in mano i giornali che riportano la dichiarazione del segretario generale della Cisl di Firenze, Roberto Pistonina, che accusa il PD di strabismo e di vocazione minoritaria per la sua annunciata partecipazione alle manifestazioni della Cgil, ha rilasciato la seguente dichiarazione stampa: “La presenza del PD allo sciopero generale della Cgil e alle gradi manifestazioni che anche in Toscana l'hanno caratterizzato è una naturale testimonianza di una comune battaglia, nel rispetto delle singole autonomie, contro un governo che di tutto si occupa, dove il tutto è il tentativo continuo di sottrarre il Presidente del consiglio dai processi che lo vedono coinvolto, tranne che dei problemi dell'economia e del lavoro.

Domani il PD darà continuità a questa protesta nella propria manifestazione indetta sui temi del lavoro oltre che in difesa della democrazia e per il rispetto delle regole calpestate continuamente da questo governo e da questa maggioranza”. Buona mediatamente l'adesione allo sciopero nei luoghi di lavoro in Toscana. Qualche dato: Ansaldo Breda 63%, indotta Breda 70%, Nuovo Pignone 90%, Ex Zanussi 91%. Sono scese in sciopero massicciamente anche all'ex Answers 85%, dove in tutta evidenza un giorno in meno in busta paga pesa relativamente molto più che altrove.

Nell'igiene ambientale la media di adesione si aggira intorno al 70%. Negli enti locali, comuni capoluogo e province, adesione media del 40%, la percentuale sale al 60% nei piccoli enti. Molto alta l'adesione fra i bancari con il 30% delle filiali CRF e MPS chiuse, a Siena chiuso anche lo sportello della sede centrale MPS, chiuse anche 25 filiali della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, così come sono rimasti chiusi molte filiali e sportelli degli altri istituti di credito presenti nella nostra regione Nella scuola adesione media del 30%, molto alta dunque, nel settore, infatti, raramente si supera questa percentuale anche con scioperi unitari, nel distretto scolastico di Pistoia l'adesione è stata del 55% Qualche altro dato di cui siamo venuti in possesso: Enel Firenze 60%, Publiacqua Firenze 75%, Asa Livorno 87%.

I dati definitivi non prima della giornata di domani, anche in relazione al fatto che, ad esempio nei trasporti, lo sciopero è ancora in corso. Lo storico calzaturificio Lady Shoes di Certaldo, la cui produzione è stata da tempo de localizzata in Tunisia, si sta avviando a una progressiva dismissione. Si tratta dell’ennesima chiusura di un’importante e radicata attività produttiva nei territori dell’empolese-valdelsa: ciò sta a significare che la crisi non è ancora passata e i suoi effetti continuano a farsi sentire sul lavoro, occupazione, salari e redditi.

Così dopo la drammatica chiusura della Fubiofin sas di Gambassi Terme (azienda del settore delle calzature) con 27 lavoratori licenziati, la Ma-Mecc di Fucecchio, azienda leader nel settore della costruzione di macchine per calzature con 35 addetti di cui 18 in cassa integrazione ordinaria, ora è il “turno” del calzaturificio certaldese che occupa 30 lavoratori attivo da decenni sul territorio e interessato da un lungo periodo di cassa integrazione ordinaria. Giovedì 11 l’epilogo: nell’incontro tra Filtea-CGIL e i titolari dell’azienda quest’ultimi hanno comunicato che da parte loro è stata avanzata la richiesta di procedere a un concordato preventivo con cessione dei beni.

Si apre ora una fase delicata e complessa poiché si tratta di attivare tutte le tutele per i lavoratori e le lavoratrici, sia contrattuali che normative e retributive, per arrivare ad ottenere la cassa integrazione straordinaria, strumento ad oggi ancora da ottenere e purtroppo non scontato.

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