Stazione Foster: il sindaco contro Matteoli, Martini e Moretti?

Presentata domanda d'attualità della De Zordo in Consiglio comunale: "L'amministrazione tuteli la salute dei bambini". Razzanelli: “La Lega sostiene Renzi”. Gruppo Spini: “Potenziare Campo di Marte e il suo rapporto con SMN"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 gennaio 2010 18:18
Stazione Foster: il sindaco contro Matteoli, Martini e Moretti?

“La Lega è un partito al servizio degli interessi della gente e per questa ragione appoggiamo la battaglia di Renzi per cancellare la stazione Foster. Il sindaco sta combattendo nell’interesse dei cittadini contro Matteoli, Martini e Moretti”. Lo ha dichiarato Mario Razzanelli, capogruppo di Lega Nord Toscana in consiglio comunale, in una conferenza stampa tenutasi oggi a Palazzo Vecchio cui era presente anche l’eurodeputato Claudio Morganti. Razzanelli ha replicato alle accuse di certi esponenti politici locali che accusano la Lega di essere contro la Tav a Firenze, affermando che “la Lega crede fermamente nell’Alta Velocità.

Vogliamo solo che il passaggio a Firenze di quest’opera sia realizzato nel modo migliore e senza sperperare inutilmente i soldi dei cittadini, com’è nel caso della stazione Foster. Un’opera inutile perché si trova a 2 chilometri da Piazza Duomo, causerà la cantierizzazione della città per dieci anni, verrà a costare circa 2 miliardi, ha un impatto devastante e non è neppure provvista di una Valutazione di Impatto Ambientale (Via)”. L’onorevole Morganti ha ribadito la piena sintonia di vedute con Razzanelli sulla Tav affermando che “Matteoli non può rifiutarsi a priori di valutare soluzioni alternative e meno che mai può prendere decisioni ignorando l’Osservatorio Ambientale e la mancanza della Via.

Oggi stesso coinvolgerò nella questione l’onorevole Angelo Alessandri, presidente della Commissione Ambiente della Camera, affinché la Lega, anche a livello nazionale, prenda posizione contro tale follia urbanistica. Tav e immigrazione saranno temi importanti nella definizione del programma del centrodestra in vista delle regionali”. “Qualora gli sforzi del Sindaco non dessero risultati soddisfacenti rimane sempre la possibilità di potenziare Campo di Marte e il suo rapporto con Santa Maria Novella (a sua volta collegata per via ferroviaria con l’Aeroporto di Peretola) saldando così i necessari interventi per il periodo transitorio con quelli dell’assetto definitivo”.

Lo ha detto il capogruppo Valdo Spini insieme al consigliere comunale Tommaso Grassi che questa mattina hanno fatto il punto sull’Alta velocità insieme agli architetti Francesco Re e Paolo Celebre. “L’affrettarsi disordinato verso l’ineluttabile realizzazione di una nuova Stazione Centrale a Firenze – ha spiegato il Gruppo Spini- con il refrain “non si deve perdere nemmeno un giorno” vede protagonisti alcuni dei principali soggetti che hanno inflitto a Firenze ed alla Toscana un ritardo di non meno di sette anni per un allacciamento decente al servizio di alta velocità Milano-Napoli.

Costoro hanno gettato via un progetto approvato e sottoposto alla procedura di VIA (progetto Zevi). Ne hanno cominciato un altro (progetto Foster) del tutto diverso, per ubicazione, per caratteri urbanistici e trasportistici, addirittura tramite un concorso internazionale (2002), senza avvertire nessuna fretta”. Sulla Stazione Foster il Gruppo Spini ha aggiunto “anziché essere una estensione della stazione di S. M. Novella, è nei fatti una Stazione Centrale del tutto nuova, localizzata infelicemente, che induce profonde alterazioni urbanistiche e penalizza il Centro Storico nella sua accessibilità e nella vitalità economica.

L’unico scopo razionale di un progetto rischioso, costoso e complessivamente poco sensato come quello di attraversare in sotterranea la città di Firenze (l’alluvione non è da dimenticare) con la linea ferroviaria AV era quello di far coincidere la stazione con la Stazione di S.M. Novella e farle vivere come un tutt’uno, proprio per salvaguardare l’accessibilità e la vitalità economica del Centro Storico. Con il progetto imposto alla città di Firenze senza neanche adeguate verifiche (ad es.

la procedura di VIA) e discussioni (ad es. una approvazione del Consiglio Comunale), neanche questo obbiettivo è più raggiungibile. Per non meno di sette anni la città dovrà adattarsi, non solo a convivere con i cantieri, ma anche con raffazzonate soluzioni transitorie in attesa dello sgombero ai Macelli e di tutti i riadattamenti conseguenti. Nessuno ha spiegato con chiarezza ai Fiorentini il perché di tutto questo. Meno di tutti lo fa il Ministro che, dopo avere sostenuto, con la sua parte politica, un candidato ed un programma che abbandonavano il progetto Foster e il tracciato del sottopasso in città, oggi sembra tra tutti il più impaziente, anche di fronte alle proposte minimali del Sindaco che cercano di ripristinare la funzionalità ed il significato originario del progetto di nodo, in cerca del “male minore”, per scongiurare almeno il danno urbanistico.

Di fronte a questo evolversi della situazione, riteniamo che ogni sforzo per limitare i danni debba essere sostenuto e, al tempo stesso, vogliamo proporre una riflessione pacata che recuperi sui ritardi maturati, evitando le avventurose fratture che si stanno per attuare. Lasciando da parte per comodità di ragionamento il sottopasso AV di Firenze, inteso come potenziamento del sistema ferroviario, parliamo di stazioni. Il tema non è nuovo. Parte dal PRG del ‘62, si ripropone con l’arrivo della Direttissima Firenze Roma e giunge fino all’avvio dell’ AV.Le opzioni “storiche” furono S.

M. Novella in sotterranea, Campo di Marte in superficie e Castello, anch’essa in superficie. Macelli è una evoluzione-deformazione di S. M. Novella in sotterranea. Non si capirebbe altrimenti la scelta di una ubicazione così infelice, chiusa tra due torrenti e la stessa ferrovia, accessibile dal solo fronte Sud-Ovest di questa. Per la Foster “Nonostante non sia stata riproposta per la VIA rappresenta una soluzione del tutto diversa. E’ spostata decisamente più ad Ovest. E’ sparito il collegamento continuo o semicontinuo con S.

M. Novella. E’ sparito il raccordo viario diretto previsto a partire da Fortezza. Richiede e prevede una nuova stazione in superficie. E’ a tutti gli effetti la nuova stazione centrale di Firenze di cui nessuno avvertiva la necessità e che nessuno mai avrebbe collocato in quel luogo. La monumentalità architettonica enfatizza questo significato. Lascia aperto il problema del destino di S. M. Novella e delle sue aree di servizio. La stazione in superficie inoltre rende poco plausibile il mantenimento della stazione di Rifredi e perfino della fermata di Statuto .

L’ipotesi Castello nasce insieme con il “Centro Direzionale” e “l’asse attrezzato”. Concetti ormai legati agli anni ‘60 ed ad una visione geometrica ed automobilistica della “Centralità”. Le cose sono andate molto diversamente. La città lineare Firenze Prato Pistoia non ha preso forma. Castello è oggi comunque distante dagli altri centri abitati dell’area fiorentina e distante anche per la maggior parte dei fiorentini. Essa è relativamente vicina solo all’aeroporto, con il quale tuttavia non ha nulla da scambiare.

E’ tuttavia Campo di Marte è solo a 500 ml. dal Centro Storico. E’ accessibile sui due fronti della ferrovia. E’ direttamente e ben collegata al sistema dei Viali. Dispone di grandi spazi per l’organizzazione di tutti i servizi indispensabili ed accessori. E’ inoltre in superficie ed è già ora una stazione AV di Firenze continuando ad esserlo per lo meno per i prossimi 7 anni. Tutte le risorse necessarie per adeguare comunque la città a questa realtà in questo periodo non sarebbero buttate via per ricominciare daccapo.

Gli stessi servizi regionali e metropolitani, oltre che quelli urbani, potrebbero trovare un loro assetto stabile da subito. Tempo e risorse potrebbero essere anche concentrati sull’adeguamento delle stazioni dell’area metropolitana (accessibilità, parcheggi, servizi) in modo da predisporre a fianco dei servizi regionali, un vero e proprio servizio ferroviario del bacino di traffico fiorentino: in prima approssimazione tra Montevarchi, Empoli, Pistoia, B.go S. Lorenzo. Per poter ragionevolmente superare lo stallo e approfittare dei notevoli vantaggi della soluzione Campo di Marte eludendo i rischi, per la maggior parte immaginari, di tale soluzione occorre in primo luogo cambiare il punto di vista ed il modo di concepire la stazione.

Oggi una stazione monofunzionale monumentale non serve a nessuno. Servono stazioni come City hall che uniscano alle funzioni ferroviarie un comfort elevato ed un accesso facilitato ai servizi ed alle funzioni urbane. Poli di riformulazione della gerarchia delle accessibilità. Il sistema ferroviario di Firenze dispone di tre ubicazioni che con diversa gradazione hanno ottime potenzialità come City Hall: S. M. Novella per il Centro, l’Oltrarno e S. Jacopino e tutta la direttrice Ovest in riva sinistra dell’Arno, anche tramite la linea 1 della tranvia; Rifredi per Rifredi stesso, Novoli e Careggi, in particolare se legata all’auspicata revisione della linea 3 della tranvia (Careggi-Novoli- Cascine); Campo di Marte per il Nord e l’Est della Città e dello stesso Centro Storico.

La connessione continua ed intensa fra queste tre City hall su sede ferroviaria e la loro perfetta integrazione nel sistema regionale e metropolitano dei servizi sarebbe anche il primo e più importante contributo per il superamento della frattura Est- Ovest della città rimarcata dal necessario e molto gradito completamento della pedonalizzazione di P.za Del Duomo che, paradossalmente, riduce un po’ la centralità di S. M. Novella. In un sistema del genere se l’AV in transito ferma principalmente a Campo di Marte trovando servizi adeguati ed un efficiente sistema di interconnessione e diffusione non vediamo alcun rischio né per il Centro Storico né per S.

M. Novella. Dunque, Macelli è il risultato di arrangiamenti determinati da vincoli sempre più cogenti e da obbiettivi sempre meno chiari, che la rendono un’ opzione priva di qualsiasi significato urbanistico - trasportistico, obbligandoci ad attese e arrangiamenti transitori per 7 anni che si sommano all’impatto dei cantieri. Per Campo di Marte invece si può dire che essa presenta requisiti molto positivi di immediatezza, continuità, recupero del tempo perso, accessibilità, sistematicità urbanistico-trasportirtica, superamento frattura Est-Ovest, ottima base di un buon piano della mobilità da porre a fondamento del nuovo piano strutturale, decisiva diminuzione dell’impatto e dei rischi ambientali”. “Il Comune ha già pronto un piano per spostare gli alunni delle scuole Rodari e Rosai, che sorgono a pochi metri dai lavori dell'alta velocità ferroviaria che dovrebbero iniziare a breve?”.

E' quanto chiede Ornella De Zordo in una domanda d'attualità nel Consiglio comunale di oggi. “La soluzione definitiva sulla nuova stazione e sulla realizzazione del passante preoccupa da tempo i cittadini – ha aggiunto De Zordo – e per questo chiediamo che il Comune, già da ora, predisponga tutti gli strumenti per limitare i danni, che sappiamo potranno essere devastanti. A partire dalla tutela della salute dei cittadini, in particolare quella dei bambini”. “La scuola elementare Rodari di viale Corsica dista solo 50 metri da dove dovrebbe sorgere la nuova stazione Foster – ha proseguito De Zordo – mentre è paradossale il caso della scuola media Rosai.

La nuova sede di via dell'Arcovata è stata ricostruita a soli 70 metri da dove si scaverà per realizzare il doppio tubone che sottoattraverserà Firenze; e questa dopo il trasferimento che nel settembre 2007 ha visto lo spostamento da via Circondaria, proprio per la realizzazione dei lavori Tav. L'amministrazione comunale mantenga dunque l'impegno preso davanti ai cittadini di spostare gli alunni, almento temporaneamente, in una sede idonea, che vada incontro alle esigenze logistiche delle famiglie”. «Quando sapremo esattamente dove saranno effettuati i lavori prenderemo le decisioni necessarie.

Ma già da tempo stiamo valutando tutte le ipotesi possibili». Lo ha confermato l’assessore alla pubblica istruzione Rosa Maria Di Giorgi rispondendo, questo pomeriggio in consiglio comunale, alla domanda di attualità della capogruppo Ornella De Zordo (perUnaltracittà) che voleva sapere dall’amministrazione se «ha già pronto un piano per spostare gli alunni delle scuole Rodari e Rosai, che sorgono a pochi metri dai lavori dell'alta velocità ferroviaria che dovrebbero iniziare a breve».

«Per la Rodari – ha sottolineato – stiamo già predisponendo i necessari provvedimenti per tutelare i bambini dalle polveri e individuare le scuole che potranno ospitarli». «Quanto alla scuola Rosai – ha aggiunto Rosa Maria Di Giorgi – i problemi dovrebbero essere inferiori ma anche in questo caso l’assessorato e i suoi tecnici sono già da tempo in preallarme. Siamo dunque pronti, una volta ci sarà comunicata l’ubicazione precisa dei lavori, a intervenire per risolvere ogni problema». Nell'immagine, d'archivio, il presidio alla Rodari lo scorso settembre.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza