Pinocchio Cha Cha Cha! in stile varietà

Questo Pinocchio è un ex burattino sballottato in un mondo di cui non capisce né la furbizia né la cattiveria; non è né un ribelle né un conformista ma soltanto un ingenuo ragazzetto da piegare alle ragioni della vita.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 gennaio 2010 13:16
Pinocchio Cha Cha Cha! in stile varietà

Nuovo allestimento, a distanza di sedici anni dal primo, di "Pinocchio Cha Cha Cha!" spettacolo di Angelo Savelli, dove troviamo un poliedrico e ironico Marco Zannoni ad interpretare tutti i personaggi principali della storia di Collodi – Pinocchio, Geppetto, la Fata Turchina, il gatto e la volpe – accompagnato al pianoforte da Leonardo Brizzi che, oltre a duettare brevemente con il protagonista in veste di mastro Ciliegia, grillo parlante e Mangiafuoco, gli offre la possibilità di trasformare continuamente il racconto parlato in orecchiabili canzonette d’altri tempi. Infatti "Pinocchio...

Cha Cha Cha!" è un Pinocchio anni '50. Un Pinocchio da varietà che duetta con Rascel e Dapporto, Totò e Wanda Osiris. Un Pinocchio da canzonetta che imita Buscaglione e Carosone, Kramer e il Quartetto Cetra. Un Pinocchio con alle spalle un difficile dopoguerra segnato da lacerazioni e conflitti e con davanti a sé le lusinghe consumistiche dell'incombente boom economico. Questo Pinocchio è un ex burattino sballottato in un mondo di cui non capisce né la furbizia né la cattiveria; non è né un ribelle né un conformista ma soltanto un ingenuo ragazzetto da piegare alle ragioni della vita.

E' la metafora amara di un'italietta ignara e burattina che solo dopo cent'anni di giovinezza si avvia verso quella sinistra mutazione antropologica, paventata da Pasolini, in cui i ragazzi si trasformano in asini giulivi e gli adulti in volpi predatrici. In questo amarcord sgangherato e rivistaiolo - che si ispira alle memorabili parodie televisive di romanzi famosi (come "Il Conte di Montecristo" o "L'Odissea") realizzate dal Quartetto Cetra utilizzando i motivetti delle canzoni in voga in quegli anni - corre, dunque, anche una vena di malinconia critica ed un agghiacciante parallelismo con la nostra attualità... Lo spettacolo andrà in scena al Teatro di Rifredi (via Vittorio Emanuele II n°303, Firenze) da mercoledì 20 a domenica 24 gennaio.

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