2010: l'anno dei Mezzadri per riscoprire le radici della Toscana

Un intero anno di iniziative per riscoprire il "genio contadino", la cui memoria diventa eredità per un futuro sostenibile

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 gennaio 2010 14:16
2010: l'anno dei Mezzadri per riscoprire le radici della Toscana

Il 2010 sarà l'anno del Mezzadro. Un calendario fitto di iniziative che coinvolgerà la Fondazione Musei Senesi e che celebrerà il lavoro secolare di donne e uomini che hanno modellato un paesaggio, quello Toscano, unico al mondo. Le iniziative prenderanno il via il prossimo 17 gennaio presso il Museo della Mezzadria di Buonconvento con l'apertura dell’Anno dei Mezzadri, manifestazione organizzata dalla Regione Toscana e che prevede eventi culturali (musica, arti visive e teatro), ma anche alimentari (eno-gastronomiche) e ambientali (sostenibilità, riuso e riciclo), legati al rapporto tra le tradizioni della mezzadria e la contemporaneità. Non è un caso che l'inaugurazione di questa serie di eventi cada il 17 gennaio.

In tale data si celebra S. Antonio Abate, protettore degli animali domestici, con il rito della benedizione delle stalle. Nell’iconografia tradizionale ai piedi del santo è raffigurato un maiale, fondamentale e generosa fonte di sostentamento dell’economia familiare anche del podere (Cinta e Grigio senesi al centro di una costellazione di varianti regionali), dal cui grasso si ricavava l’unguento per curare proprio il fuoco di Sant’Antonio. Subito dopo le celebrazioni dedicate a Galileo Galilei celebrare il “Genio contadino” significa quindi saldare un debito di chiarezza e costruire un investimento per il futuro.

La Toscana deve infatti moltissimo ai mezzadri negli ambiti più diversi: dall’economia alla tutela del paesaggio, dall’arte alla società, dalla cultura della sostenibilità a quella del riciclo e del riuso. Ma pochi lo sanno e l’Anno dei Mezzadri è volto alla valorizzazione proprio di un’imprescindibile prerogativa dell’identità regionale. Celebrarne la memoria è quindi un atto importante e doveroso, anche alla luce di quanto l’UNESCO richiama con la nozione di “Beni Immateriali” tramite i quali la memoria diventa futuro.

Infatti, i diversi eventi organizzati per l’occasione celebrano i vari aspetti della tradizione contadina, muoveranno non nel solco del ricordo nostalgico di un passato irreversibile, ma piuttosto della rivitalizzazione dei modelli di una tradizione che può aiutare a dare nuova forza al presente. A questo proposito, è nell’ambito dell'etica e nella pratica ambientale che si individuano l’eredità più trasversali, portando l'attenzione su temi e problemi legati allo sviluppo sostenibile e quindi di assoluta attualità.

Nasce da qui "Mezzadri: le radici della Toscana, la memoria dei contadini per un futuro sostenibile" - un progetto triennale proposto da IDAST (Iniziative Demoetnoantropologiche e di Storia orale in Toscana), Museo della Mezzadria Senese di Buonconvento, SIMBDEA (Società italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici) in collaborazione con Fondazione Musei Senesi ed approvato all’unanimità, nel maggio 2007, dal Consiglio Regionale – volto a da un lato al recupero, per mezzo delle fonti orali, della memoria, degli antichi saperi e delle diverse forme di espressività, dall’altro a porre al centro, di un rinnovato interesse, la campagna toscana con le sue tradizioni e le sue discontinuità.

Nel 2010, dopo le varie iniziative realizzate tra 2008 e 2009, è previsto un calendario particolarmente denso ed avvincente. Oltre a convegni e a momenti di riflessione scientifica, anche di importanza nazionale, sono previsti spettacoli di teatro, cinema e musica, seminari, laboratori didattici e mostre, occasioni di confronto con l’arte contemporanea e le imprescindibili degustazioni di prodotti tipici nell’ambito delle feste e delle sagre della migliore tradizione toscana.

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