Ridurre i rifiuti delle mense scolastiche: ecco come fare

Regione, Anci e Arrr danno il via ad una ricerca e ad un programma di formazione. Bramerini: «Inizia oggi un percorso di risparmio attraverso buone pratiche»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 gennaio 2010 15:07
Ridurre i rifiuti delle mense scolastiche: ecco come fare

Firenze- Regione, Anci Toscana e Agenzia regione recupero risorse hanno firmato questa mattina un protocollo d'intesa per una gestione sostenibile dei servizi di ristorazione scolastica che si baserà su una ricerca conoscitiva condotta in tutti i comuni della regione. Infatti sono circa 200.000 i pasti preparati ogni giorno in Toscana per gli utenti di nidi, scuole dell'infanzia, elementari, e proprio dalle scuole può venire un contributo importante alla riduzione della produzione dei rifiuti e in generale verso una ristorazione meno energivora e più ecocompatibile.

«Stimiamo possibile – spiega l'assessore regionale all'energia e all'ambiente, Anna Rita Bramerini – arrivare ad una riduzione dello smaltimento in discarica e della produzione dei rifiuti nel settore. E' per questo che iniziamo oggi un percorso che ha come obiettivo diminuire la quantità di rifiuti prodotti attraverso la diffusione di buone pratiche e un programma di formazione degli operatori. In questo senso la collaborazione dei Comuni e di Arrr è fondamentale. Ci permetterà di conoscere nel dettaglio la situazione toscana e di diffondere comportamenti virtuosi». Tra i comportamenti da seguire previsti dalla legge regionale 25 del 1998 per ottimizzare il ciclo che comprende l'approvvigionamento delle materie prime, la preparazione dei pasti, il trasporto dei cibi, la loro somministrazione e la pulizia delle mense, ci sono quelli di utilizzare imballaggi che è possibile riusare, che sono riciclabili, di preferire confezioni più grandi (meglio 1 barattolo di pelati da 1 chilo piuttosto che 2 da mezzo) evitando tutte le confezioni monoporzione.

Uno dei maggiori incentivi alla produzione di rifiuti è rappresentato dalle bottigliette d'acqua, che è consigliabile sostituire con caraffe e distributori alla spina, magari di acqua del rubinetto. Al netto “no” alle stoviglie monouso e a tutti i contenitori a perdere, si aggiunge poi la raccomandazione di praticare la raccolta differenziata degli avanzi, ma anche quella di ottimizzare le quantità di cibi preparati, agendo sull'educazione alimentare e sulla compilazione di diete variate, che riducano le quantità di cibi inutilizzati perchè poco appetibili.

«Il nostro impegno – conclude l'assessore Bramerini – per aggredire il problema produzione e ottimizzare il riuso e il riciclo, inizia con questo atto e proseguirà a breve con altri tre accordi, uno riguarda il riutilizzo della plastica, uno l'utilizzo del compost, cioè il prodotto della trasformazione della frazione organica dei rifiuti e il terzo per la riduzione dei rifiuti prodotti dalla grande distribuzione». L'accordo sulla ristorazione scolastica oltre che dall'assessore Bramerini è stato firmato dal segretario generale dell'Anci Toscana, Alessandro Pesci e dal presidente dell'Agenzia regione recupero risorse, Graziano Cipriani.

«Questa iniziativa - ha commentato il segretario generale di Anci Toscana Alessandro Pesci - ha l’obiettivo della riduzione della produzione di rifiuti nel rispetto della normativa regionale. Le mense scolastiche sono gestite in maniera differente da Comune a Comune e il ruolo di Anci è di contribuire a raccogliere e tenere aggiornate le informazioni che provengono dagli enti locali aprendo la possibilità a un importante lavoro formativo, di supporto ed assistenza finalizzato a qualificare l’attività di gestione degli appalti, della produzione dei pasti e di conseguenza di quella dei rifiuti». Tiziano Carradori

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