Autostrada A1, operaio muore nel cantiere per la Terza Corsia

​Da una prima ricostruzione si presume che sia morto folgorato durante una fase di scarico materiale. Longo (Cisl): "Sempre le stesse dinamiche"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 agosto 2014 18:11
Autostrada A1, operaio muore nel cantiere per la Terza Corsia

Maurizio Benassi, operaio fiorentino di 48 anni, residente a Calenzano è morto stamattina intorno alle 10 mentre era al lavoro (per la Pavimental Spa) in un cantiere dell'Autostrada A1 lungo la terza corsia, nel tratto tra Barberino e Calenzano all'altezza della frazione di Carraia. “In attesa di conoscere le dinamiche precise dell'accaduto e gli approfondimenti della magistratura, siamo purtroppo a registrare l'ennesimo incidente sul lavoro. Sulla lotta a questa piaga, il lavoro fatto dagli enti preposti negli ultimi anni è stato tanto, ma c'è ancora tanta strada da fare.

Con la crisi economica può sembrare che i numeri degli incidenti sul lavoro siano in calo, ma questo non vale rispetto alle ore lavorate: in generale con la crisi, infatti, succede che pur di lavorare si accettino condizioni di minor sicurezza. Da parte nostra, solidarietà e supporto ai parenti della vittima”, lo dice Rossano Rossi dellasegreteria della Camera del lavoro di Firenze. Sull'episodio e sulla insostenibile catena di vittime del lavoro il Consiglio regionale osserverà un minuto di silenzio in occasione della prossima seduta fissata il 9 settembre.

“Esprimo il cordoglio dell'Assemblea regionale per la morte dell'operaio Maurizio di Calenzano mentre stava lavorando al cantiere della terza corsia dell'A1 nei pressi di Firenze. Rivolgo ai familiari le più sentite condoglianze mie e di tutto il Consiglio. Le Istituzioni devono mantenere alta la guardia e vigilare sulla sicurezza sul lavoro che è un aspetto integrante della cultura del lavoro in un Paese civile". Così il vicepresidente del parlamento della Toscana, Giuliano Fedeli, una volta appresa la notizia del tragico incidente. FILCAFILLEA FENEAL Provinciali e la RSU, esprimono cordoglio alla famiglia del lavoratore: "Quanto accaduto deve essere vagliato dalla Magistratura, non è ammissibile che si possa morire sul posto di lavoro. Domani si terrà una assemblea dei lavoratori per stabilire i percorsi da intraprendere e per offrire sostegno alla famiglia del ragazzo stimato da tutti per la generosità e la professionalità dimostrate sul lavoro". “Ancora una volta ed in uno dei settori più colpiti dagli infortuni mortali, piangiamo per la vita di un lavoratore che, con più attenzione e prevenzione, poteva essere salvata.” E’ il primo accorato commento di Nicola Longo, responsabile sicurezza della segreteria Cisl di Firenze e Prato .

“Sulla sicurezza –afferma Longo- non possiamo fare passi indietro; anche se i dati a livello generale registrano una diminuzione degli infortuni, questo non significa che si possa abbassare l’attenzione e l’impegno di tutti noi.” “Continuo a dire che la sicurezza non è un costo, non deve essere un costo, ma un diritto e che la prevenzione deve essere la madre di tutti gli interventi per evitare gli infortuni .” “Resta ogni volta l’amarezza di trovarsi di fronte sempre alle stesse dinamiche che ci parlano di mancanza o insufficienza delle misure di sicurezza, di sottovalutazione del rischio, di improvvisazione. Troppo spesso la sicurezza viene gestita solo riguardo agli obblighi formali: richiede invece investimenti e verifiche continue bisogna creare una cultura della sicurezza a partire dalla scuola o dal momento in cui si entra a far parte del mondo del lavoro .” “In un momento così tragico voglio esprimere la vicinanza della Cisl e il nostro più sincero cordoglio alla famiglia per una morte che poteva essere evitata.”

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