Fa discutere l'intervista rilasciata dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, raggiunto a Pontassieve dalle telecamere del TG1. (VIDEO)Oggetto dell'intervista è Roma e le responsabilità del proprio sindaco, ma le prime parole potrebbero interessare qualsiasi primo cittadino, anche colui che governa Firenze.I fiorentini, infatti, si sarebbero riconosciuti nelle parole del Premier, ed in particolare in questo passaggio, il primo della sua risposta alla giornalista del Tg1: "Una città funziona se il sindaco riesce a far girare bene gli autobus".Il fatto che sia stato detto da chi ha condotto la Municipalizzata alla Privatizzazione, allontanando di fatto il controllo del Comune sull'operato dell'Azienda, ha creato non poche perplessità.
Ma non è tutto.Visti i recenti scioperi ed i fatti di cronaca che hanno interessato Firenze, i suoi autisti di Ataf ed i cittadini innervositi dal disservizio a tal punto da aggredire i conducenti, potrebbe trattarsi di un messaggio rivolto anche a Dario Nardella?La Faisa Cisal di Ataf interviene attraverso le parole di Massimo Milli: "Ringrazio Nove da Firenze per aver sottolineato questa interessante dichiarazione del Premier.
Renzi aveva tutto il potere per far funzionare il servizio a Firenze, invece ha scelto la via della privatizzazione e, togliendosi tutti i sassolini davanti al percorso, ha preferito liberarsi di tutte le quote e monetizzare in modo tale che proprio il sindaco non fosse più titolato a seguire la bontà del trasporto pubblico"."Dario Nardella però non può restare estraneo ai disservizi continui, siamo a 400 corse saltate al giorno.
Persino i miei genitori si vergognano ogni volta che salgono sull'autobus. Giovedì siamo convocati in Prefettura vista la situazione in cui naviga il servizio.. spero venga anche il sindaco. Questa amministrazione non sta facendo nulla se non proporre quelle "finte assunzioni" o trasferimenti da ex Sita, mentre siamo carenti di vero personale, quello regolarmente assunto. Solo per coprire le lacune del servizio servirebbero 70 autisti" conclude Milli.Un buon sindaco si riconosce dunque dal "far girare bene gli autobus".
Oppure dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia?
