Assunzioni per asili nido e scuole infanzia con le norme del Decreto Enti locali

Verdi e Grassi: “È il momento di cambiare rotta con stabilizzazioni e nuove assunzioni. La Vice Sindaca Giachi non ha più alibi per motivare bandi a favore dei privati”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 agosto 2016 12:33
Assunzioni per asili nido e scuole infanzia con le norme del Decreto Enti locali

Con l’approvazione del Decreto Enti Locali, i Comuni hanno la possibilità per il settore educativo di procedere alle assunzioni, uscendo del vincolo del turn over. Lo stanno già facendo le Giunte Comunali di Napoli guidata da De Magistris , la Giunta di Roma guidata dalla Raggi ed anche quella di Venezia guidata da Brugnaro (Centrodestra) solo per citare le principali città. Si può assumere e procedere a stabilizzare il personale precario che ne ha i requisiti. Per altro le assunzioni sarebbero anche facilmente effettuabili esistendo graduatorie di concorso ancora in vigore. Ma la Giunta Nardella (PD) continua nella strada di esternalizzazione dei servizi.

"Noi chiediamo un immediato cambio di rotta alla Giunta, perché per ripensare sugli errori fatti non è mai troppo tardi -affermano dal sindacato USB- Da parte nostra insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori del settore rilanceremo sin dalla riapertura a settembre, la mobilitazione per la difesa dei servizi pubblici a gestione diretta".

“Avevamo già posto la questione in Consiglio comunale, quando il decreto Enti Locali non era stato approvato definitivamente, chiedendo se l’Amministrazione Comunale, stante la possibilità di assumere, avrebbe rinunciato ad appaltare altre 29 sezioni di scuola dell’infanzia e la Vice Sindaca aveva detto che allo stato attuale non era possibile dare risposte in merito -dichiarano la consigliera del gruppo Firenze riparte a sinistra Donella Verdi e il capogruppo Tommaso Grassi- Adesso questa possibilità c’è.

Il decreto Enti Locali con l’articolo 17, prevede un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato attraverso concorso e stabilizzazioni di personale a tempo determinato che nel caso di Firenze offrirebbe al personale delle sezioni in appalto che ne hanno i requisiti, di partecipare. Ricordiamo, però, che a Firenze sarebbe ancora più semplice procedere alla copertura del personale necessario perché esiste ancora una graduatoria a cui attingere senza procedere a nuove selezioni. 56 Sezioni sono già state appaltate lo scorso anno, altre 29 lo saranno quest’anno: se non vi sarà una inversione di tendenza la scuola dell’infanzia comunale è destinata in tempi assai brevi a terminare la sua storia di eccellenza nella funzione educativa come primo gradino della scuola pubblica.

Finora la Vice Sindaca si è trincerata dietro i limiti imposti dal turn over e dal piano di assunzioni che non permettevano di assumere personale esclusivamente per i servizi educativi. Adesso questo ostacolo non c’è più. Cosa farà l’Amministrazione Comunale? Procederà con l’applicazione del Decreto come chiesto anche dai sindacati? Molte amministrazioni, in Italia, lo stanno facendo, vedi Napoli e Roma, rispettivamente con 300 e 1100 assunzioni, solo per fare alcuni esempi. Dalle risposte dell’A.C.

emerge, invece, che ciò che è possibile per tutti i comuni non lo è per Firenze. La Vice sindaca dice che ormai è tardi e che valuterà per il prossimo anno aggiungendo che comunque le sezioni appaltate quest’anno hanno ottenuto il gradimento delle famiglie e anche nel sondaggio, i cui dati non sono stati ancora resi pubblici sono emersi dati soddisfacenti, tanto soddisfacenti che molti genitori hanno deciso di non mandare più le loro figlie e i loro figli nelle scuole dell’infanzia in appalto come dimostra il forte calo delle iscrizioni.

Le affermazioni della Vice Sindaca, apparse sulla stampa, se non vi sarà un ripensamento, una inversione di rotta, dimostrano ancora una volta, che quella di esternalizzare le funzioni educative comunali è una precisa scelta politica e cioè quella di non investire nelle funzioni educative e conseguentemente smantellare definitivamente la scuola pubblica comunale”.

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