Associazione a delinquere, sequestro di beni per 5 milioni di euro

L'attività odierna rappresenta un ulteriore sviluppo delle indagini, avviate nel 2012

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 aprile 2014 13:58
Associazione a delinquere, sequestro di beni per 5 milioni di euro

I finanzieri del Gruppo Tutela Mercato dei Capitali del Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze, stanno dando esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo "per equivalente" per un valore di oltre 5 milioni di euro, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Firenze, Dott. Angelo Antonio Pezzuti, su richiesta del Sostituto Procuratore - dott. Giuseppe Ledda -, nei confronti di quattro soggetti, già tratti in arresto dagli stessi finanzieri nell'ottobre del 2013 nell'ambito dell'operazione "Ricchi & Felici", indagati quali membri di un’associazione a delinquere transnazionale dedita all’abusivismo finanziario.

L'attività odierna rappresenta un ulteriore sviluppo delle indagini, avviate nel 2012 con un percorso investigativo che ha portato le fiamme gialle fiorentine, dopo l’esame del contenuto dei computer sequestrati agli indagati, a ricostruire, per difetto, l’ammontare delle somme che il sodalizio criminale ha incassato illecitamente negli ultimi 2 anni esercitando in Italia, attraverso una ramificata rete di “segnalatori”, la gestione non autorizzata di rapporti finanziari con diversi imprenditori italiani.

Tale attività, si ricorda, si concretizzava nella formulazione di proposte di investimenti e nella successiva gestione delle risorse finanziarie raccolte e riallocate oltre frontiera (in particolare Svizzera e Principato di Monaco).

Le nuove indagini hanno accertato, in particolare, che i principali compensi per l’organizzazione derivavano dal pagamento di una percentuale dell’1,5% annuo sul capitale investito, che i clienti versavano ad una società di diritto elvetico - riconducibile ad uno dei membri del sodalizio - come commissione per la gestione dei fondi allocati su conti correnti accesi presso istituti di credito monegaschi o elvetici.

Partendo dalla ricostruzione degli investimenti effettuati, è stato quindi possibile calcolare l’illecito profitto tratto dai sodali a seguito delle attività illegali poste in essere, quantificato in oltre 5.000.000 di euro e posto alla base del provvedimento emesso dalla magistratura fiorentina.

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