​Assemblea Anci Toscana: nuove responsabilità, autonomia e risorse

Nardella: "Anche per i Comuni ci vuole meritocrazia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 settembre 2016 15:55
​Assemblea Anci Toscana: nuove responsabilità, autonomia e risorse

Un confronto aperto e concreto, rivendicando i risultati ottenuti ma con l’impegno a continuare la battaglia sui molti delicati temi ancora aperti. E’ quanto è emerso stamani dall’Assemblea dei soci di Anci Toscana, indetta nell’auditorium del Consiglio regionale a Firenze in vista dell’imminente assise nazionale di Bari, in cui verrà eletto il nuovo presidente nazionale.La sintesi è nella parole del presidente e sindaco di Prato Matteo Biffoni: “In vista di una maggiore e decisiva autonomia istituzionale e politica dei Comuni, a noi sindaci viene chiesta l’ennesima assunzione di responsabilità.

L’abbiamo sempre fatto, lo faremo, è quello che vogliamo fare: che si parli di servizi, di accoglienza, di sicurezza, di bilanci. Ma a una condizione indispensabile: un patto di granito con il governo, che ci metta in grado di lavorare con strumenti e risorse per dare risposte ai cittadini. Anci è ormai una presenza fondamentale nel Paese, impegniamoci a far sentire e a far pesare la nostra voce”.I lavori, a cui hanno partecipato un'ottantina di amministratori, sono stati aperti con il saluto del presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, che ha auspicato un sempre più stretto rapporto di Anci Toscana non solo con la giunta ma anche con il consiglio.

E’ poi intervenuto il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Il rilancio del Paese o passa dai Comuni, o non c’è” ha sottolineato, aggiungendo però che “è necessario premiare le amministrazioni che si impegnano e aiutare quelle che sono in difficoltà, ma la meritocrazia deve valere anche per le autonomie locali: basta con l'assistenzialismo per chi continua a sperperare risorse”. Nardella ha poi messo in guardia su due temi delicati per la Toscana: il sistema dei rifiuti, dove recentemente sono emerse allarmanti infiltrazioni mafiose, e la gestione dell’immigrazione, dove i sindaci devono avere sempre voce in capitolo, anche nei confronti dei prefetti.Il segretario generale di Anci Veronica Nicotra ha poi illustrato i temi emersi dall’ultimo direttivo nazionale, che saranno al centro della prossima assemblea di Bari, in particolare riguardo la prossima legge di stabilità e le riforme in atto, sempre nell’ottica di una maggiore autonomia finanziaria, organizzativa e istituzionale dei Comuni.La relazione di Matteo Biffoni è stata ampia e ha toccato prima i risultati raggiunti, poi i problemi aperti.

Tra i primi, oltre al decisivo superamento del Patto di stabilità, a livello toscano ha ricordato la sempre maggiore partecipazione dei sindaci alla vita dell’associazione; l’impegno e le istanze dei sindaci accolte per il Piano regionale di sviluppo, la riorganizzazione socio-sanitaria, il governo del territorio; i tanti nuovi tavoli tematici (agricoltura, ludopatie, tipicità agroalimentari, urbanistica, geotermia); i tanti protocolli d’intesa con associazioni e ordini professionali (difesa del suolo, pratiche edilizie, fiscalità locale, commercialisti, segretari comunali, Cesvot, Assostampa, Georgofili, Cia); l’eccezionale successo della rinnovata rassegna “Dire e Fare”; la partecipazione ai moltissimi corsi di formazione; lo sviluppo dei progetti europei, il network Buone pratiche.

Ed infine, su tutti, la gestione dell’accoglienza migranti, che pur tra tante difficoltà fa della Toscana un modello a livello nazionale, e l’integrazione con le altre associazioni di rappresentanza, in particolare Uncem: “Un processo che non significa l’indebolimento di Uncem – ha sottolineato – ma il rafforzamento di Anci, che è la casa di tutti”.Riguardo i problemi aperti, oltre a quello del fondamentale riconoscimento della maggiore autonomia per i Comuni, Biffoni ha ricordato la necessità dello sblocco del turn-over, che penalizza soprattutto i Comuni più piccoli; la gestione delle fusioni, dove a decidere devono essere i territori, senza alcuna obbligatorietà; alcune partite aperte con la Regione Toscana, in particolare sulla gara per il trasporto pubblico locale e sui fondi Erp per l’edilizia popolare, dove è necessario uscire dalla logica dell’emergenza con un sistema organizzato; la necessità della nuova legge sulla sicurezza urbana; e ancora "l'altra faccia" dell’accoglienza dei migranti, che la Toscana sta affrontando al suo meglio ma su cui ora sono necessarie risposte certe a livello statale ed europeo.Biffoni, in vista dell’assemblea nazionale di Bari, ha poi ringraziato il presidente uscente Fassino i risultati ottenuto con eccezionale passione ed esperienza, ed ha auspicato la massima unitarietà nella scelta del nuovo presidente, che dovrà avere autorevolezza e sostegno per dare forza al rapporto di Anci con Governo e Parlamento.In chiusura di assemblea sono poi intervenuti alcuni sindaci.

Il primo è stato Filippo Nogarin, vicepresidente Anci e primo cittadino di Livorno, che ha rivendicato il percorso costruttivo svolto in Anci Toscana, in particolare riguardo il settore Porti di cui è responsabile, auspicando di continuare l’impegno in piena autonomia. La sindaci di Castagneto Carducci Sandra Scarpellini ha poi portato all’attenzione il tema del Fondo di solidarietà negativo, che sta creando enormi problemi a 29 Comuni toscani, in particolare quelli costieri; ed infine Miranda Brogi, sindaco di Semproniano, ha ribadito la necessità di lavorare sull’accoglienza per cercare di integrare i migranti con la popolazione locale, in particolare con lavori socialmente utili.

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