Arezzo: un enorme uovo di cioccolata per la Pasqua degli anziani

Emergenza Coronavirus: proseguono senza sosta le donazioni. Il gradito dono alla Casa di riposo Fossombroni. AISLA Firenze, consegnate 1000 mascherine ai malati. S. M. Annunziata: cioccolatini e creme per lenire le spaccature delle mani e del cuore

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 aprile 2020 10:35
Arezzo: un enorme uovo di cioccolata per la Pasqua degli anziani

Nel cuore dell'emergenza da Covid-19, proseguono senza sosta in Toscana le iniziative di solidarietà.

AREZZO: CASA DI RIPOSO FOSSOMBRONI. Una rete di solidarietà intorno alla Casa di Riposo “V. Fossombroni”. Lo storico istituto cittadino, conosciuto come Casa Pia, sta ricevendo donazioni quotidiane da parte di associazioni, aziende e privati che hanno scelto di far sentire la loro vicinanza agli ospiti e agli operatori in un momento di particolare isolamento. Questo moto di generosità ha permesso alla struttura di ricevere gel igienizzanti e mascherine necessari per la salvaguardia della salute, oltre a generi alimentari di prima necessità, mentre ad arricchire la Pasqua contribuirà la sorpresa di un enorme uovo di cioccolata che permetterà di rallegrare il giorno di festa dei residenti.

AISLA FIRENZE. “Dall'esplosione dell'epidemia di coronavirus in tutta Italia e dall'emanazione dei tanti decreti governativi che miravano a contenere e a prevenire il diffondersi del contagio, tutti noi ci siamo scoperti più fragili e più indifesi, tanto da ravvisare nell'Altro un possibile "untore", un nemico” dichiara Barbara Gonella, presidente di AISLA Firenze. “Questo ha causato l'isolamento e la riduzione drastica dell'assistenza domiciliare di quelle persone, come i malati di SLA e i loro familiari caregiver, che vivono la loro malattia a casa e che si sono ritrovati più fragili, più sole, meno attrezzate ad adattarsi a questo improvviso cambiamento”.

“Sono state interrotte tutte le prestazioni domiciliari: accessi infermieristici, sedute di fisioterapia e logopedia, visite domiciliari del medico di famiglia. Senza dimenticare gli abbandoni improvvisi della badante. Anche AISLA Firenze ha dovuto interrompere l'erogazione di tutti i servizi domiciliari e non. Ma è proprio dove altri si sono sottratti e par quanto sia difficile organizzare una risposta efficace, è proprio dove il pericolo dell'abbandono e dell'esclusione è concreto che bisogna esserci, dimostrare di essere credibili, che la persona malata, anziana o disabile è veramente al centro, senza arretrare di un passo, senza cedere allo sconforto, rimanendo coerente alla propria mission.

AISLA Firenze – ricorda Gonella – si è attivata fin da subito potenziando il suo Centro d'Ascolto, oltre che tramite cellulare anche con un indirizzo mail dedicato, centrodiascolto@aislafirenze.it e attivando una piattaforma per rimanere in contatto con i nostri assistiti in remoto, in videoconferenza sia per i Gruppi d'Aiuto che per il sostegno psicologico individuale che per la logopedia ma anche per chiedere consigli ai nostri Infermieri o ai Fisioterapisti”.

“Abbiamo poi fatto arrivare a casa dei malati di SLA più di 1000 mascherine, grazie alla collaborazione dell'Assessore Saccardi, della Protezione civile, dei Direttori delle Società della Salute del territorio (in particolare Mugello e Firenze nord-ovest), del Presidente dell'Humanitas che ha consegnato non solo alle famiglie di Scandicci ma anche a quelle di Firenze e Bagno a Ripoli, dell'Assessore Biuzzi del Comune di Empoli. A tutti loro va il mio ringraziamento sentito e di AISLA Firenze tutta”.

“Purtroppo in alcune zone erano state distribuite in un primo tempo delle mascherine assolutamente inadatte alla protezione di tali malati (ricordiamo che se dovessero contrarre l'infezione del Coronavirus, soprattutto se già sotto NIV o tracheostomizzati, l'esito sarebbe fatale) ma siamo riusciti a risolvere in un secondo tempo”.

“Auspichiamo che una volta terminate le scorte, i malati di SLA e non solo, possano ricevere le mascherine chirurgiche in quanto pazienti ad alto rischio e non grazie all'azione di AISLA capillare su tutto il territorio”.

“Per il futuro ci preoccupa molto la situazione economica e i possibili tagli all'assistenza sanitaria. A fronte dell'approvazione da parte del Consiglio regionale della Toscana dello stanziamento di oltre 3 milioni per l'assistenza domiciliare delle persone affette da SLA, speriamo di poter riprendere presto il tavolo di lavoro con la Regione e con la Direzione Sanitaria – conclude – dell' USL Toscana Centro sull'assegno di cura mensile, sull'incremento delle ore di ADI e sulle strutture sanitarie alternative al domicilio”.

OSPEDALE S. MARIA ANNUNZIATA – Alle centinaia di donazioni di denaro tramite crowdfunding effettuate alla Onlus Osma da parte di cittadini, associazioni e aziende del territorio ripolese e fiorentino, si sono aggiunte nei giorni scorsi le donazioni tramite il Comune di Bagno a Ripoli di cioccolatini da parte di una pasticceria del territorio. Cioccolatini ma anche creme per le mani con cui i circa 440 operatori dell’ospedale coinvolti in prima linea nell’assistenza dei pazienti Covid-19, possono prevenire e lenire le spaccature che ore di guanti di lattice e di igienizzanti provocano sulla pelle. All’ospedale sono arrivate nei giorni scorsi per gli operatori anche 2000 sovrascarpe da una piscina del Chianti, una donazione significativa di caffè in polvere per gli operatori sanitari da una ditta di caffè del territorio e 1000 mascherine FFP2 dall'associazione Onlus Santa Maria Annunziata.

COMUNE DI EMPOLI. Il Comune di Empoli ha ricevuto un’altra donazione da un cittadino generoso e sensibile. Uno stock di guanti usa e getta per proteggere le mani dalla possibile contaminazione da Covid-19 che è stato messo a disposizione della popolazione e in parte dei dipendenti comunali che stanno al pubblico. A fare la donazione è stato Roberto Giovannetti, residente a Montelupo. Un altro privato cittadini che dimostra attaccamento e senso civico in questo momento difficile e in cui la coesione sociale è un valore fondamentale.

DIFENDI SAN GODENZO. Sono quasi 300 gli euro raccolti dall'iniziativa di solidarietà partita negli scorsi giorni e messa in campo da Difendi San Godenzo. I soldi saranno destinati agli ospedali e alle associazioni del territorio che si occupano dell’emergenza Coronavirus. I cittadini che hanno contribuito hano potuto farlo facendo riferimento ad alcuni esercizi commerciali del paese dove è possibile lasciare un contributo, sempre nell'ambito delle uscite per comprovate necessità. L'iniziativa infatti continua."A San Godenzo sono state organizzate anche altre raccolte fondi e questo dimostra la solidarietà e l'unità che il Comune e i cittadini hanno in questo momento" dice il portavoce del Comitato Difendi San Godenzo Cristian Petronici.

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