Approvata la legge sul contenimento degli ungulati

Confagricoltura: “Si poteva fare molto di più". Soddisfazione di Cia: «Ora mettere in atto strumenti, mezzi e risorse per attuarla efficacemente»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 febbraio 2016 00:01
Approvata la legge sul contenimento degli ungulati

Firenze, 3 febbraio 2016 – Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato con voto bi-partisan la Legge Remaschi. Con l’approvazione il consiglio regionale disciplina per i prossimi tre anni la gestione straordinaria delle specie cinghiale, capriolo, daino, cervo e muflone. Una “contromisura” purtroppo necessaria per riportare la popolazione della fauna selvatica presente in Toscana ad un livello di sostenibilità e di convivenza sopportabile.

“E’ una prima importante risposta politica al gravoso problema degli ungulati che sta provocando milioni di euro di danni alle imprese agricole e alle produzioni e sta contribuendo allo spopolamento delle aree montane e svantaggiate e ad aggravare le criticità di dissesto idrogeologico. Ci auguriamo che questa rinnovata spinta porti, anche con la riorganizzazione degli Ambiti Territoriali di Caccia e delle deleghe, ad una diversa attuazione delle norme esistenti più efficace e corrispondente all’esigenze degli agricoltori e alla situazione che stanno vivendo ormai da molti anni ormai”.

E’ il commento, a caldo, di Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana, che riconosce l’impegno ed il merito, per aver portato fino in fondo un percorso non certo provo di insidie, del Presidente, Enrico Rossi, dell’assessore all’agricoltura, Marco Remaschi e del consiglio regionale. “La prerogativa della politica è quella di ascoltare, proporre e decidere. Non pensiamo che la legge da sola abbia risolta il problema, ora serve – conclude Marcelli - applicarla in modo omogeneo su tutto il territorio regionale.

Tutti i contributi al dibattito potranno essere ripresi dopo che sarà terminata la fase di emergenza che dovremo affrontare da qui ai prossimi tre anni”

“E’ stata approvata una legge con valenza triennale che avrebbe dovuto ripristinare gli equilibri faunistici ed ambientali a vantaggio dell'agricoltura e del paesaggio. Siamo sempre convinti che l'uso dei cacciatori sia uno dei mezzi, ma non quello esclusivo, per il raggiungimento degli obbiettivi prefissati che hanno avuto, durante l'iter legislativo, dei forti ridimensionamenti. Rimaniamo della convinzione che l'aver attivato una filiera economica sulle carni sia stato un errore, così come è stato un errore lasciare in mano agli ATC (ambiti territoriali di Caccia) l'esecuzione di questo provvedimento straordinario con la conseguenza di premiare una specifica categoria di cacciatori.

Nessuna importante innovazione è di fatto avvenuta.” Così Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana, commentando l’approvazione oggi della nuova legge sul contenimento degli ungulati in Consiglio Regionale. “Ci auguriamo che, così come precisato dalla legge che prevede un continuo monitoraggio in corso d’opera, vengano introdotte al più presto le correzioni in grado di tutelare concretamente l’attività delle imprese agricole, così come voluto dall'Assessore Remaschi, imprese già fortemente danneggiate negli ultimi anni a causa di una assoluta sottovalutazione del problema.”

«Un’ottima notizia e un doveroso apprezzamento al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e all’assessore all’agricoltura Marco Remaschi per l’impegno profuso nel raggiungimento di un obiettivo atteso da anni, il primo traguardo di un percorso che ora può e deve portare alla risoluzione reale di una problematica che era giunta alla soglia dell’irrimediabilità. Il provvedimento, in ampie disposizioni, risponde alle manifestate esigenze». Così Gianluca Cavicchioli, direttore dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, commenta l’approvazione da parte della Regione Toscana della legge obiettivo per il contenimento degli ungulati.

«Ora l’immediata esecuzione per la difesa delle nostre colture – aggiunge Cavicchioli – che, come forse qualcuno dimentica, producono occupazione e muovono gli ingranaggi dell’economia Toscana e della provincia di Siena in particolar modo. Auspichiamo una repentina pubblicazione delle norme attuative per avere così immediato riscontro. Non è più il tempo degli slogan e delle misure preventive, è il momento dell’azione e degli atti risolutivi. La nuova legge va in questa direzione e, nella provincia di Siena, potrà godere di una rinnovata e fattiva collaborazione fra agricoltori, associazioni e organismi venatori.

La messa in pratica degli intendimenti legislativi, speriamo sia spedita e non intralciata da improduttivi quanto pretestuosi interpretazioni letterali degli articolati. E con piacere prendiamo atto anche dell’altrettanto fattiva collaborazione con la Regione Toscana che si è dimostrata attenta alle problematiche degli agricoltori e al ruolo della nostra associazione». Il direttore di Upa Siena conclude: «Respingiamo qualsiasi tipo di strumentalizzazione di una legge che, ribadiamo, è un atto risolutivo di una problematica diventata insostenibile.

La manifestazione del dissenso è più che legittima ma non si tratta di “un’azione violenta fine a se stessa” quanto di un contenimento mirato al riequilibrio naturale in grado di rispettare anche le coltivazioni e il lavoro degli agricoltori».

Brunelli, presidente Cia Toscana: «Si riconosce e si cerca di porre rimedio ad una situazione drammatica. Ora occorrono atti conseguenti e coerenti, dal Piano regionale alla nuova governance della gestione faunistica» E’ realtà la Legge obiettivo per il contenimento degli ungulati, approvata quest’oggi dal Consiglio Regionale. Dopo tre anni di lavoro svolto dalla Cia Toscana sull’emergenza ungulati, finalmente sono arrivati i primi risultati positivi. Soddisfazione da parte della Cia regionale: «Diamo atto al Presidente Rossi, all’Assessore Remaschi ed Consiglio Regionale della Toscana – commenta il presidente della Cia Toscana Luca Brunelli - dell’impegno e della determinazione grazie alla quale la Legge obiettivo è stata portata all’approvazione.

Ora la Toscana può affrontare l’emergenza ungulati con nuovi strumenti. La nostra soddisfazione – aggiunge Brunelli – si accompagna alla consapevolezza che la Legge, molto positiva, rappresenta solo l’inizio del percorso per riportare in equilibrio il nostro territorio. Per attuare coerentemente la Legge –conclude il presidente Cia - ci sarà bisogno da oggi di un grande impegno in termini di atti di programmazione, organizzazione delle strutture, risorse». Piena realizzazione dei piani di prelievo attualmente vigenti, rapida approvazione del nuovo Piano faunistico e dei parametri di densità ottimale, riordino in tempi rapidi della governance faunistica, dando certezze nei ruoli, mezzi e risorse per la gestione di questa fase straordinaria: sono queste le urgenze che secondo Cia Toscana rappresentano la condizione per attuare efficacemente le nuove norme. «Vogliamo rassicurare tutti quelli che in questi giorni hanno manifestato le loro legittime preoccupazioni: non vogliamo nessuno “sterminio” – conclude Brunelli - abbiamo detto e ribadiamo che la presenza della fauna selvatica è e deve restare una risorsa per la Toscana.

Chiediamo solo che questa presenza, da anni fuori controllo, sia riportata in equilibrio e resa compatibile con l’agricoltura, l’ambiente e la sicurezza dei cittadini».

«Sono noti da anni – dichiara il Segretario di EcoRadicali, Fabrizio Cianci - gli studi dell’ISPRA rispetto all’inquinamento da piombo, antimonio, arsenico e plastica provocato dalle munizioni. La legge, oltre a essere una rapina a mano armata nei confronti dell’ambiente, nega il diritto alla sicurezza dei cittadini, consentendo l’utilizzo di fucili con gittate anche di oltre 1 km.». «La nostra elaborazione – prosegue Fabrizio Cianci – che si fonda sulla valorizzazione dell’impegno di centinaia di giornalisti, ci permette di affermare che la Toscana - da sola – conta quasi un quinto di tutte le vittime di caccia: il diritto alla sicurezza è un diritto costituzionale.

Così come la salute, nonché la tutela del patrimonio paesistico, artistico e naturalistico. Il diritto alla caccia, invece, non è previsto nella Costituzione.» La legge, secondo gli EcoRadicali è quindi incostituzionale, viola tutte le norme vigenti in materia di protezione dell’ambiente e della fauna sia a livello nazionale che comunitario. «Da diverso tempo – conclude Fabrizio Cianci - lavoriamo su un pacchetto di denunce in merito ai contenuti della Legge Remaschi che presenteremo alle rispettive autorità competenti.»

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