​Appalti pubblici, affidamento lavori: nuove regole in Toscana

Le disposizioni saranno applicate alla Regione, agli Enti locali, alle Asl, alle aziende pubbliche per i servizi alla persona

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2019 17:21
​Appalti pubblici, affidamento lavori: nuove regole in Toscana

La proposta di legge licenziata a maggioranza (5 voti a favore, 2 voti di astensione) dalla commissione Affari istituzionali

 La commissione Affari istituzionali, presieduta da Giacomo Bugliani, ha licenziato con parere favorevole a maggioranza la proposta di legge recante disposizioni organizzative sulle procedure di affidamento di lavori pubblici, per la qualità del lavoro e la valorizzazione della buona impresa. Il provvedimento normativo che passa ora al definitivo esame del Consiglio regionale, è un testo unificato, risultato della sintesi operata in commissione tra una proposta di iniziativa consiliare, primo firmatario il capogruppo Leonardo Marras, e una della Giunta regionale, che introduce modifiche alla legge toscana 38 del 2007 (‘Norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro’).

Il testo è stato licenziato a larga maggioranza: 8 voti favorevoli (Giacomo Bugliani, Leonardo Marras, Fiammetta Capirossi, Massimo Baldi, Andrea Pieroni) e due voti di astensione (Roberto Biasci, Gabriele Bianchi).

Le disposizioni saranno applicate alla Regione, agli Enti locali, alle Asl, alle aziende pubbliche per i servizi alla persona. Per gli appalti di importo superiore a 2milioni di euro, si introduce il documento unico di regolarità contributiva e congruità dell’incidenza della manodopera (Durc); a tutela della stabilità occupazionale, si inserisce una clausola nel contratto di appalto che obbliga l’appaltatore a fornire informazioni dettagliate sul proprio personale dipendente. Sono introdotti criteri premianti per la valutazione dell’offerta, tra questi la sostenibilità ambientale (risparmio energetico, utilizzo di tecniche innovative ed ecocompatibili, utilizzo di materiali riciclati…); misure di agevolazione per la partecipazione delle micro e piccole imprese ed effetti in termini di crescita e sviluppo occupazionale; negli appalti che comportano l’impiego diretto di lavoratori, misure per l’inserimento di lavoratori con disabilità, lavoratori con oltre ventiquattro mesi di anzianità di disoccupazione o in cassa integrazione.

Si cerca di incoraggiare la suddivisione in lotti degli appalti di forniture e servizi di importo superiore alla soglia comunitaria, al fine di favorire la partecipazione di micro, piccole e medie imprese. Nei casi in cui la stazione appaltante decida di restringere il numero delle imprese che partecipano alle gare attraverso un sorteggio, sarà possibile riservare la partecipazione a micro, piccole e medie imprese con sede legale e operativa in Toscana per una quota che potrà arrivare fino al 50 per cento.

Riguardo alle procedure di affidamento di lavori, si disciplinano le modalità di svolgimento indagini di mercato e di costituzione e gestione di elenchi degli operatori economici da consultare nelle procedure negoziate, approvate dall’Autorità nazionale anticorruzione.

L’Osservatorio regionale sugli appalti provvederà all’elaborazione dei dati e all’effettuazione di analisi statistiche per fornire uno strumento conoscitivo di supporto per la gestione delle procedure di programmazione, affidamento ed esecuzione e per gli adempimenti in materia di anticorruzione e trasparenza. Il presidente della Regione nomina il Comitato di indirizzo che resterà in carica per cinque anni. Si rivedono i compiti del tutor di cantiere, figura prevista per i contratti di importo superiore ai 5milioni di euro.

Approvati tre emendamenti a firma Marras, con i quali si introducono, tra l’altro, principi per l’esecuzione degli appalti e concessioni: si prevede per il personale impiegato nell’esecuzione dell’appalto l’applicazione del contratto collettivo nazionale, territoriale o aziendale di lavoro in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni di lavoro e si promuove la stabilità occupazionale del personale impiegato, l’uniformità dei trattamenti contrattuali e il mantenimento dei diritti acquisiti dai lavoratori.

Questo testo unificato, sostiene Leonardo Marras, porta con sé la forte volontà di tutelare il lavoro di qualità e la sicurezza del lavoro, il tentativo di tutelare e valorizzare il tessuto produttivo locale. Il provvedimento, spiega ancora il capogruppo, è motivo di soddisfazione, a conclusione di un lavoro di approfondimento che si è svolto per più di un anno. Un intervento teso non a limitare, ma ad aprire il mercato, creare un campo più favorevole all’impresa locale. Il testo di iniziativa consiliare si fonde con il più ampio lavoro della Giunta, aggiunge Marras, che ha prodotto il protocollo approvato il 14 gennaio scorso tra Regione, sindacati, organizzazioni di categoria.

Il consigliere Gabriele Bianchi, vicepresidente della commissione, annuncia il voto di astensione su un provvedimento, spiega, che presenta anche disposizioni di buon senso, ma in più punti si spinge a forzature e invade argomenti sulle quali la Regione non ha diretta competenza normativa.

L’assessore regionale alla presidenza, Vittorio Bugli, che ha partecipato alla seduta della commissione, rassicura riguardo alla pienezza dei poteri esercitati dalla Regione con questo provvedimento. Confermata la soddisfazione, anche da parte della Giunta regionale, per un testo di legge che, a suo giudizio, apre una strada, introduce elementi di qualità degli appalti, coniugando l’attenzione alla qualità del lavoro con quella alla qualità delle imprese.

In evidenza