Antonio Bassi: la morte del giornalista di Empoli

Per molti anni a capo della redazione del quotidiano La Nazione

Redazione Nove da Firenze
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12 novembre 2015 21:57
Antonio Bassi: la morte del giornalista di Empoli

Firenze – “La morte di Antonio Bassi è una grave perdita per il mondo dell’informazione toscana e dell’Empolese Valdelsa”. Così Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, appresa la notizia della morte, questa mattina, del giornalista Antonio Bassi. “Figura storica del giornalismo empolese, per molti anni capo della redazione di Empoli del quotidiano La Nazione. Da quel punto di vista così rilevante – continua Giani –, protagonista e profondo conoscitore della vita cittadina in tutti i suoi aspetti, dalla cronaca alla politica, dalla vita sociale allo sport, altra sua grande passione, che non aveva abbandonato neppure in questi ultimi anni. Esprimo il cordoglio mio personale e dell’Assemblea toscana per questa grave e prematura perdita”.

Enrico Sostegni a nome di tutto il partito democratico dell’Empolese Valdelsa esprime profondo cordoglio per l’improvvisa scomparsa del giornalista Antonio Bassi: «Il giornalismo toscano perde un professionista stimato da tutto l'ambiente per la correttezza e l'impegno mostrati durante tutto l'arco della propria vita personale e lavorativa. Con Antonio se ne va la voce di Empoli».

Anche l’onorevole Dario Parrini partecipa al ricordo: «Antonio Bassi aveva per la sua città e per tutto l'Empolese Valdelsa una passione vera. Ne ha raccontato per lunghi anni i successi, i problemi, la crescita, le battute d'arresto e le ripartenze. Sapeva dare battaglia per ciò che gli pareva giusto. Aveva un'intelligenza versatile e la capacità di spaziare con competenza e acume in vari campi. Del tutto particolare il suo legame con lo sport. Con il calcio e l'Empoli in primo luogo, ma anche con altre discipline a torto definite minori. Perdiamo un giornalista di razza. La sua scomparsa mi addolora profondamente».

L’assessore regionale Vittorio Bugli: «Mi legava ad Antonio una profonda stima. Negli anni in cui sono stato sindaco lui è sempre stato per me un punto riferimento. Curioso e di un’intelligenza raffinata amava esplorare anche settori a lui meno affini, ma con la stessa diligenza e attenzione con le quali curava tutti i suoi scritti. Maestro e mentore di tanti giovani che da lui hanno imparato tanto, un giornalista vero, un uomo appassionato. Soprattutto un amico».

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