Ancora fiamme nonostante il mite clima di questa estate

Fuochi in campagna, in vigore le nuove disposizioni: gli scarti si potranno bruciare. Ma fino al 31 agosto divieto assoluto di accensione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 agosto 2014 01:03
Ancora fiamme nonostante il mite clima di questa estate

Nelle ultime ore in Italia sono pervenute al Numero di Emergenza Ambientale 1515 un totale di 34 segnalazioni di incendi. Nell’arco della giornata il Corpo forestale dello Stato è stato impegnato con 420 pattuglie operative antincendio ed ha effettuato 172controlli sul territorio. Il numero di emergenza ambientale 1515 del Corpo forestale dello Stato, gratuito e attivo tutti i giorni 24 ore su 24, al quale ogni cittadino può segnalare la presenza di incendi o di eventuali incendiari che danno fuoco ai boschi e danneggiano il nostro patrimonio naturale.

“Le temperature miti e i piovaschi abbastanza frequenti non devono far abbassare la guardia sul fronte della pericolosità degli incendi che possono svilupparsi a seguito di comportamenti vietati o errati”. Lo sottolinea Stefano Arrighini, assessore alla Protezione civile della Provincia di Prato, nel ricordare il divieto assoluto di accensione fuochi all'aperto in vigore fino al prossimo 31 agosto.I materiali vegetali non sono rifiuti e possono essere bruciati, ma non nei periodi a rischio per gli incendi boschivi stabiliti dalle Regioni - in Toscana fino al 31 agosto - o quando il Sindaco ritenga che vi siano pericoli per l'incolumità e per la salute. E' in vigore da ieri la legge 11 agosto 2014 n.116 con la quale è stato convertito in legge il decreto 24 giugno 2014, n.

91, che ha introdotto nuove disposizioni urgenti per il settore agricolo e la tutela ambientale. Fra le previsioni in vigore quella relativa alla raccolta e "abbruciamento" in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri cubi per ettaro dei materiali vegetali effettuate nel luogo di produzione, che la legge afferma "costituiscono normali pratiche agricole consentite per il reimpiego dei materiali come sostanze concimanti o ammendanti", e non attività di gestione dei rifiuti. Nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle regioni, la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è però sempre vietata. In Toscana la Regione ha provveduto a vietare l'accensione di fuochi fino al 31 agosto. I comuni e le altre amministrazioni competenti in materia ambientale hanno la facoltà di sospendere, differire o vietare la combustione dei materiali vegetali all'aperto in tutti i casi in cui sussistono condizioni meteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli e in tutti i casi in cui da tale attività possano derivare rischi per la pubblica e privata incolumità e per la salute umana, con particolare riferimento al rispetto dei livelli annuali delle polveri sottili (PM10). Non costituiscono altresì attività di gestione dei rifiuti le operazioni di prelievo, raggruppamento, cernita e deposito preliminari alla raccolta di materiali o sostanze naturali derivanti da eventi atmosferici o meteorici, ivi incluse mareggiate e piene, anche ove frammisti ad altri materiali, effettuate nel luogo nel quale sono stati depositati dalle acque.

 Una novità che è salutata positivamente dall'assessore all'agricoltura e foreste della Regione Toscana, Gianni Salvadori. "E' un cambiamento positivo - commenta Salvadori – che abbiamo sostenuto come Regione, perchè la Toscana ha sempre considerato l'abbruciamento controllato dei residui agroforestali, come ad esempio le potature, una normale pratica agricola disciplinandola nell'ambito della propria normativa forestale." La nuova legge afferma che la raccolta e "abbruciamento" in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro dei materiali vegetali agroforestali effettuati nel luogo di produzione "costituiscono normali pratiche agricole consentite per il reimpiego dei materiali come sostanze concimanti o ammendanti", e non attività di gestione dei rifiuti.

Permane il "divieto di abbruciamento nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle Regioni e nel caso in cui i Comuni e le altre amministrazioni competenti in materia ambientale sospendano, differiscano o vietino la combustione dei materiali vegetali all'aperto in caso di condizioni meteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli e in tutti i casi in cui da tale attività possano derivare rischi per la pubblica e privata incolumità e per la salute umana".

Approfondimenti
In evidenza