Alberto Gallingani: l'astrattismo come linguaggio

Una scelta di opere dell’artista fiorentino in mostra alla galleria Zetaeffe (via Maggio n.47). La vitalità e l'originalità della ricerca astratta in Toscana.Dalla grande arte rinascimentale ad astrattismo classico e oltre

Alessandro
Alessandro Lazzeri
14 novembre 2018 20:27
Alberto Gallingani: l'astrattismo come linguaggio

Alberto Gallingani è uno degli artisti astratti più significativi. Lo possiamo definire astrattista classico . una tendenza artistica che lo avvicina al suo primo maestro Vinicio Berti. Non possiamo ridurre la lunga attività del pittore a una qualche formula. La scelta delle opere in mostra ,a cura del critico Luca Nannipieri ci permette di cogliere la coerenza di un percorso che dai primi anni Sessanta ha indotto l'artista a una ricerca, che è esplorazione e rinnovamento, declinata con un linguaggio che si caratterizza in una fusione dell’immagine astratta con originali intuizioni della realtà e dello spazio. “Per Alberto Galligani-rileva Nannipieri- l'astrattismo non è un movimento: è un linguaggio. Compito dell'artista è rendere nuovo questo linguaggio. Che cosa vuol dire nuovo? Vuol dire capacità di cambiamento nella società”.

Abbiamo avuto modo di sottolineare in diverse occasioni come l'astrattismo non sia unicamente riconducibile a un'avanguardia novecentesca o post novecentesca, ma sia un linguaggio espressivo che trae la sua linfa dalla razionalità umanistica della tradizione rinascimentale fiorentina per percorrere il Novecento attraverso le eccellenze di Malevich, Mondrian Magnelli e per arrivare al gruppo fiorentino di Astrattismo Classico e oltre.

Alberto Gallingani è l'astrattismo classico come linguaggio. E' ricerca coerente di un alfabeto che rinnova la sua narrazione. E' la grande lezione di Vinicio Berti che di Gallingani è stato maestro. L'astrattismo è divenuto nel corso del Novecento un linguaggio autoreferenziale, spesso mera arte decorativa. Un viaggio al fondo della creatività che è approdato ,talvolta, all'afasia e all'irrilevanza. Gallingani, insieme a pochi altri come Vinicio Berti o EmilioVedova, ha condotto una ricerca caratterizzata da una costante energia compositiva che lo induce a sempre nuove narrazioni. La mostra della galleria Zetaeffe, presentando una scelta delle opere di Gallingani, offre il suo significativo omaggio a un artista importante che, nonostante i non pochi riconoscimenti critici, meriterebbe, forse maggiore attenzione, anche se la sua indole di fiorentino polemico ma gentile ed empatico non lo aiuta nell'epoca degli schiamazzi e delle prepotenze anche critiche.

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