Alberi, danno Porta al Prato: il progetto approvato sarebbe stato rispettato

L'opposizione ritiene che non ci siano gli estremi per poter richiedere il risarcimento dei danni alla ditta che ha eseguito i lavori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 marzo 2019 18:21
Alberi, danno Porta al Prato: il progetto approvato sarebbe stato rispettato

 I consiglieri comunali di Fratelli d'Italia-Firenze in Movimento, Arianna Xekalos e Francesco Torselli rendono noto che: "La conferma è arrivata oggi: il progetto che ha portato al danneggiamento ed al conseguente abbattimento degli otto tigli a Porta a Prato era stato approvato dall'Amministrazione Comunale nel 2016. L'opera realizzata è dunque conforme al progetto approvato dal Comune. La versione di Palazzo Vecchio, ossia che l'errore sia nato dall'esecuzione della fondazione del muro che avrebbe alterato le radici delle piante, purtroppo, non è vera.

La verità è, anzi, diametralmente opposta: non c'è stato alcun errore; il danno causato alle piante, che ne ha comportato l'abbattimento, era quindi prevedibile ed evitabile. Ancora una volta - spiegano i due esponenti di centrodestra - l'amministrazione Nardella ha approvato un progetto senza tener conto della presenza di alcune piante, che nella realizzazione dei lavori sono state danneggiate.

Siamo stufi di questo atteggiamento ed è completamente inutile che Nardella, una volta accaduto il fattaccio, provi ad elevarsi a paladino della giustizia, ciarlando di richieste danni, per un progetto in realtà realizzato e approvato come disposto dal comune stesso".Dell'argomento ci siamo occupati recuperando il progetto sottoposto nel 2012 alla Soprintendenza ed al Consiglio comunale di Firenze. "Ma non è finita qui - concludono il loro intervento a Palazzo Vecchio, Xekalos e Torselli - poiché, ancora una volta, vengono messe a dimora piante già 'violentate' che nel giro di pochi anni saranno già sciupate e malate, con costi di manutenzione molto alti.

Piante che nessun privato acquisterebbe mai, ma che il pubblico evidentemente paga senza porsi troppi interrogativi. Perché le piante prima di essere messe a dimora non vengono controllate? Chi autorizza la messa a dimora di piante già visibilmente sciupate? Chi ha autorizzato un progetto che deturpava la stabilità di alcune piante? Domande alle quali nessuno risponderà mai, al di la dei soliti spot di Nardella, nei quali si scoprirà fervente sostenitore del verde pubblico...".Adesso si attende la replica degli assessorati alla Mobilità ed all'Ambiente di Palazzo Vecchio.

In evidenza