Alberi abbattuti a Porta al Prato: obiettivo del progetto era la salvaguardia del verde

Il progetto risale al 2011, obiettivo: ripristinare le alberature abbattute per realizzare la Linea 1 e salvaguardare il verde urbano una volta terminate le Linee 2 e 3

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 marzo 2019 12:09
Alberi abbattuti a Porta al Prato: obiettivo del progetto era la salvaguardia del verde

Nel progetto della nuova piazzetta era stato previsto tutto, come quel muretto o vasca di separazione, al posto di semplici siepi, eppure quello che doveva essere un intervento mirato alla salvaguardia del verde si è risolto con l'abbattimento di piante danneggiate dalla realizzazione della piazza che avrebbe dovuto contenerle. Come è potuto accadere?  La necessità per la quale si è deciso di intervenire su quell'area ce la ricorda oggi il progetto sottoposto al vaglio della Soprintendenza nel 2010: allargare la sezione stradale tra i viali Rosselli e Belfiore e recuperare posti auto e moto. L'intervento, ritenuto particolarmente delicato, ha previsto l'Autorizzazione Paesaggistica rilasciata dalla Commissione comunale per il Paesaggio nel 2011 a condizione di attuare tutta una serie di prescrizioni e raccomandazioni da applicarsi al progetto.

Progetto che ha visto approntare anche un apposito Piano del verde.L'Assessorato all'Ambiente, all'indomani del clamore suscitato dalle immagini dei tronchi tagliati, ha reso noto che "l'abbattimento si è reso purtroppo necessario a causa dell’irrimediabile danneggiamento degli apparati radicali ad opera della ditta esecutrice dei lavori civili di sistemazione urbana durante la realizzazione delle fondazioni di un muro" Il muro è quello della "vasca di separazione con vegetazione arbustiva", già presente da 8 anni nel progetto con tanto di base interrata che corre accanto ai filari degli alberi. L'obiettivo del progetto: "rafforzare l'impianto arboreo con importanti integrazioni e recuperare piccoli spazi all'uso pedonale".La motivazione del progetto: "la necessità di diminuire la dimensione dell'area per allargare la sezione stradale che permette l'accesso dal viale Belfiore al viale Fratelli Rosselli e l'ingresso da via della Scala e recuperare posti auto ai lati della nuova piazzetta con un parcheggio motorini in testa verso Porta al Prato".Il risultato: abbattimento dei tigli sopravvissuti ai lavori della Linea 1. L'area definita come "Parterre alberato" doveva diventare "una nuova piazza pedonale, pavimentata, alberata e dotata di aiuole, cespugli fioriti ed arredi in sostituzione dell'attuale parcheggio".

Nel progetto si ipotizzava la presenza di cestini, panchine, rastrelliere ed una scultura che rappresenta un Uomo alla maniera di Jean Michel Folon.In merito alle alberature, il progetto prevedeva nel dettaglio: "L'abbattimento di 3 tigli dovuto alla necessità di allargamento delle carreggiate" inoltre "Il reimpianto di 10 alberi (2 tigli ed 8 bagolari) a sostituzione di quelli abbattuti nella piazzettae a completamento dei filari alberati del viale Rosselli".

Le polemiche hanno coinvolto ambientalisti ed opposizioni politiche, Palazzo Vecchio ha confermato che sarebbe in corso la quantificazione dei danni da richiedere a Tram S.p.a.

ma ciò che emerge da questa vicenda è anche il peso dell'imprevisto che città metropolitane contemporanee, dove il verde scarseggia, non possono permettersi. Era possibile prevedere qualcosa di meno impattante per un'area pedonale sulla quale il verde occupava un posto da protagonista? Oggi la scelta del muretto sarebbe stata cassata?  Qualcosa non ha funzionato nelle procedure di verifica dei disegni? I tecnici dell'ambiente avrebbero dovuto calcolare gli spazi vitali delle alberature quali ad esempio l'area di ramificazione? Sono domande necessarie per evitare che uno spiacevole errore, nonostante tutti i passaggi burocratici, possa ripetersi davanti alla gestione del verde pubblico.

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