Al Middle East NowFestival ospite speciale la chef e scrittrice Anissa Helou

Silvia Chiarantini la intervista sul suo ultimo libro "Feast: Food of the Islamic World" venerdì 5 aprile ore 19.30 al cinema La Compagnia. Corso di cucina sabato 6 aprile dalle 10.30 alle 13 su prenotazione

23 marzo 2019 22:58
Al Middle East NowFestival ospite speciale la chef e scrittrice Anissa Helou

Ospite della decima edizione di Middle East Now Festival è Anissa Helou, chef, autrice di libri, food blogger e insegnante di origini siriano-libanesi, una delle massime autorità in materia di cucina mediorientale, del Mediterraneo e del Nord Africa.

Nata e cresciuta tra Beirut, in Libano, e Mashta el-Helou, in Siria, Anissa è autrice di numerosi libri di cucina pluripremiati. Il suo nuovo libro Feast: The Food of the Islamic World è stato pubblicato nel maggio 2018 ed è stato selezionato per il prestigioso premio Art of Eating. Fotografa esperta e intrepida viaggiatrice, organizza tour culinari in vari paesi del Mediterraneo e tiene corsi di cucina. Nel 2013 è stata inclusa dall'Arabia Business Magazine tra le "100 donne arabe più potenti" e i "500 arabi più influenti".

Venerdì 5 aprile alle 19.30 al Cinema La Compagnia presenterà, in conversazione con Silvia Chiarantini, culinary e food culture projects del Festival, il suo ultimo libro Feast: Food of the Islamic World (2018), oltre 500 pagine in cui offre uno spaccato della cucina islamica, dall'avvento dell'Islam nel 610, alle glorie della dinastia Moghul, fino ai tempi nostri. Trecento ricette provenienti dalle varie parti del mondo in cui l'Islam si è diffuso, dallo Xinjiang a Zanzibar dal Senegal al Nord Africa, dal Libano alla Turchia, dalla Siria all’Afghanistan. Un ricettario sì, ma anche un trattato gastronomico alla scoperta della cultura mussulmana, spesso associata soltanto a concetti come terrorismo ed estremismo religioso, attraverso un viaggio tra i suoi sapori, dalla tradizione ad oggi.

Anissa Helou sarà inoltre protagonista di una speciale cooking demonstration Il pane… khobz, ekmek, naan, non, nan, roti …” dedicata ai diversi modi di fare il pane nel mondo islamico, sabato 6 aprile dalle 10.30 alle 13 alla Scuola d'Arte Culinaria Cordon Bleu di Firenze, che è la più antica accademia culinaria in Toscana ancora attiva. Un luogo magico, che tiene insieme storia e tradizione (anche per i suoi bellissimi spazi con i soffitti a volte) e le più moderne attrezzature di cucina.

Un luogo dove la cucina non è una moda passeggera ma una materia di studio e lavoro portata avanti da due donne con grande professionalità dal 1985. Con Anissa sarà possibile imparare a fare il pane preparato solo con farina e acqua, il pane fine e quello gonfio e a strati, quello morbido o croccante, quello decorato, tondo o allungato, il pane ripieno, i dolci di pane, le ricette con il pane raffermo. Dalla Somalia, passando per Zanzibar e poi in Iran, fino al Pakistan.

Dal saudita Aish bil-lahm, all’uzbeco Non, al turco Pide, al marocchino M’hajjib, allo yemenita Bint el-sahn, al cinese bing.In nessun libro di cucina si era mai visto un capitolo dedicato al pane nel mondo islamico più ricco e completo di quello che si trova nell’ultimo libro di Anissa Helou Feast. The Food of the Islamic Word. Sono più di 40 i diversi tipi di pane raccontati da Anissa e ciascuno porta con sé la propria personalità fatta di origini diverse, ingredienti peculiari, svariate forme, differenti lievitazioni e cotture in forni di argilla, pietre, mattoni, una particolare lievitazione e la propria storia.

Al termine della cooking demonstration degustazione di pane… e companatico! Per informazioni e prenotazione obbligatoria, 40 posti disponibili, scrivere a salamcuisine@gmail.com / info@middleastnow.it.

Abbiamo incontrato Silvia Chiarantini per una chiacchierata sui progetti di cultura culinaria che porta avanti da anni, dal 2014 anche per il Middle East Now Festival.

Tutto è iniziato con un viaggio in Palestina, e con un tuo personale progetto di scoperta, ricerca e narrazione di una terra vicina ma lontana, attraverso la sua cucina, ma non solo … Cosa ti ha mosso ha intraprendere un viaggio via terra ma anche con il cuore e con la mente?

Silvia “Volevo scrivere un libro, Pop Palestine, per inserire una mia personale correzione del fuoco e del campo visivo rispetto a quella lente di distorsione che spesso viene apposta sulla comunicazione che riguarda il mondo arabo; rispetto alla comunicazione in bianco e nero volevo aggiungere i tanti colori che caratterizzano la diversificata realtà della Palestina. Ci sono voluti tre anni per arrivare alla pubblicazione del libro, nel 2016. Nel frattempo per il Middle East Festival, che ho iniziato a frequentare sin dalla prima edizione, ho pensato un progetto che aprisse una finestra per mostrare un mondo, quello mediorientale, noto soltanto ormai per guerre e terrorismo. Scordando che invece ci sono oltre 450 milioni di persone con una antica cultura, fatta anche di preparazione del cibo. Mangiare è qualcosa che ci accomuna tutti, che parla di tradizioni, di famiglie, di passioni”.

Del tuo libro, con le fotografie di Alessandra Cinquemani, Daniele de Michele (Don Pasta) ha detto “Questo libro è talmente immerso tra le storie che le ricette sono un momento di tregua, di pace prima della tempesta, dolce, malinconica, poetica tempesta, che questi avventurosi compagni di viaggio ci hanno regalato. Perché parlar di Palestina è un non senso, non ne parla nessuno in questi termini, a pochi viene in mente di considerarla meta turistica, nessuno immagina che ci sia una vita oltre la guerra, che esista una cucina che non sia da campo”. È stato molto impegnativo scriverlo?

Silvia “è stato un lavoro enorme, non solo di scrittura e composizione, ma anche di studio, di approfondimento. E poi, le ricette in Palestina si fanno a “occhio”, ma io ho provato e riprovato per codificarle con nostre unità di misura, perché cucinare in modo empirico gusti insoliti, ingredienti diversi, senza esperienza può portare alla non riuscita del piatto”.

Ma Pop Palestina è un progetto più ampio del libro, tu e Alessandra avete girato anche un lungometraggio.

Silvia “Esatto. Pop Palestine nasce prima come video-documentario di viaggio. Libro e documentario ripercorrono le tappe dello stesso viaggio enogastronomico on the road dal sud al nord della Palestina, della Cisgiordania per la precisione. Un mix di tradizioni, usi e costumi, cultura e vitalità… in salsa “pop”. Nonostante Pop Palestine, Salam Cuisine da Hebron a Jenin non abbia avuto produttori o finanziatori a sostegno del progetto, il documentario è stato selezionato e invitato a partecipare a festival nazionali e internazionali prestigiosi tra cui: official selection Al Jazeera International Documentary Festival, Doha (Qatar); official selection Boston Palestine Film Festival, Boston (Usa); Food Film Festival 2015, Bergamo; Toronto Palestine Film Festival, Toronto (Canada);  premio del pubblico al Montelupo Fiorentino International Independent Film Festival; premio miglior documentario Cinecibo Film Festival, Battipaglia; Festival del Viaggio, Firenze.

Ma torniamo al Middle East Now Festival. Quello di quest’anno non è il primo corso di cucina della manifestazione, negli anni passati ti abbiamo già visto selezionare libri e chef che hanno portato a Firenze alcuni dei sapori mediorientali.

Silvia ”Sì, nel 2014 c’è stato il corso di cucina persiana “Melograno, rose e zafferano. Racconti e piatti della cucina persiana”, quando Felicetta Ferraroe Sareh Shayestehhanno raccontato l’Iran e la sua cultura culinaria; nel 2015 il mio corso di cucina palestinese “Pop Palestine Cuisine”, che ho tenuto insieme alla foodblogger Fidaa Ibrahim Abuhamdieh; nel 2016 il corso di cucina libanese con il famoso chef, food activist e imprenditore libanese Kamal Mouzawak sui segreti del perfetto Tabbouleh e sulla cucina casalinga del Libano; nel 2017 il corso di cucina irachena con Philip Juma, giovane chef fondatore delle celebri supper club e dei ristoranti pop up Juma Kitchen, che spopolano a Londra; infine l’anno scorso il corso di cucina siriana con Dina Mousawi e Itab Azzam, amiche e cuoche appassionate che hanno incontrato donne siriane in Medio Oriente e in Europa, hanno passato mesi a cucinare con loro, imparando le loro ricette, ascoltando le loro storie di vita domestica.

Il risultato è una raccolta di storie e di ricette di una delle più grandi culture culinarie del mondo. Il libro Our Syria. Recipes from Home è stato protagonista in anteprima al festival edizione 2018. Date un’occhiata al video-racconto: https://youtu.be/iWyfUtVQqNo"

Foto gallery
In evidenza