Ai Weiwei, Libero: 50.000 visitatori in sei settimane a Palazzo Strozzi

Lectio magistralis di Zygmunt Bauman sulla mostra "La fine del mondo" al Centro Pecci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 novembre 2016 23:12
Ai Weiwei, Libero: 50.000 visitatori in sei settimane a Palazzo Strozzi

Grande successo per la mostra di Palazzo Strozzi Ai Weiwei. Libero la prima retrospettiva italiana dedicata a uno dei più celebri e controversi artisti contemporanei, curata da Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, che ha superato il traguardo dei 50.000 visitatori, in 6 settimane, consacrandosi come l'evento culturale dell'anno, presente nelle classifiche delle mostre più visitate dalla sua apertura. Ai Weiwei, protagonista di mostre presso i maggiori musei del mondo, ha invaso Palazzo Strozzi con opere storiche e nuove produzioni che coinvolgono tutto lo spazio: la facciata, il cortile, il Piano Nobile e la Strozzina.

Per la prima volta nella sua storia Palazzo Strozzi è utilizzato come un luogo espositivo unitario, creando un’esperienza totalmente inedita per i propri visitatori e permettendo all’artista cinese di confrontarsi con un contesto ricco di sollecitazioni storiche e spunti architettonici. La mostra di Palazzo Strozzi è una straordinaria occasione per scoprire il genio creativo di Ai Weiwei esaltando una delle sue peculiarità, ovvero il rapporto tra tradizione e modernità in un luogo simbolo della storia di Firenze e di un momento paradigmatico della cultura dell’Occidente quale il Rinascimento.

Giovedì 3 novembre (ore 18.00) lectio magistralis di Zygmunt Bauman sui temi della mostra La fine del mondo (ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili) al Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci [Viale della Repubblica a Prato]. Nato nel 1925 a Poznań, città sul fiume Warta, Zygmunt Bauman è tra i più noti, autorevoli e prolifici pensatori del nostro tempo.

Il suo lavoro trascende i confini disciplinari della sociologia per abbracciare la teoria sociale e politica, la filosofia, l’etica, gli studi di comunicazione, la psicologia e la teologia. A lui si deve la folgorante definizione di “modernità liquida”. Nel 2010 l’Università di Leeds ha creato in suo onore The Bauman Institute, dedicato allo studio dei suoi temi di ricerca, tra i quali: consumismo, globalizzazione, etica, potere e analisi della modernità. Bauman ha ricevuto il Premio Europeo Amalfi per la Sociologia (1992), il Theodor W Adorno Award (1998) e il Premio Principe delle Asturie (2010).

Professore Emerito di Sociologia alle Università di Leeds e Varsavia, è autore di numerosi volumi tra cui: La decadenza degli intellettuali. Da legislatori a interpreti; La società sotto assedio, Modernità liquida, Amore liquido, Vite di scarto, Consumo, dunque sono. Stato di crisi, il suo volume più recente, scritto con Carlo Bordoni e pubblicato da Einaudi, è un’indagine sulle dimensioni politiche, sociali e culturali del malessere del nostro tempo: dalla crisi dello Stato moderno alla progressiva uscita dalla società di massa.

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