Agricoltura: 25 milioni per il sostegno agli investimenti delle imprese

Fattori e Sarti (Sì): “Vogliamo salvare le piccole realtà contadine da burocrazie e costi proibitivi: semplificazioni per chi pratica un'agricoltura di piccola scala"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 giugno 2016 16:11
Agricoltura: 25 milioni per il sostegno agli investimenti delle imprese

FIRENZE – La Giunta regionale ha destinato 25 milioni di euro dei fondi Feasr (Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale) per finanziare progetti e tirocini per investimenti nelle aziende agricole. La misura si pone l'obiettivo di migliorare redditività e competitività delle aziende agricole toscane, promuovendo il ricorso alle energie rinnovabili, premiando i giovani imprenditori, quelli che si dedicano all'agricoltura biologica e quelli le cui aziende hanno sede in zone montane e marginali. Il relativo bando sarà pubblicato tra breve.

Una volta pubblicato sarà visibile su http://www.regione.toscana.it/bandi/aperti. Le domande possono essere presentate esclusivamente dagli imprenditori agricoli professionali o loro equiparati. I progetti per i quali richiedere il contributo possono riguardare la costruzione e la ristrutturazione di fabbricati o manufatti produttivi aziendali, interventi di efficientamento energetico, rimozione e smaltimento di coperture e parti in cemento amianto, la realizzazione e la ristrutturazione di strutture per lo stoccaggio e per il trattamento dei liquami e delle acque riciclate, le dotazioni aziendali cioè l'acquisto e l'installazione di macchinari, impianti e attrezzature destinati allo svolgimento delle attività produttive, gli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili come la biomassa agroforestale, il biogas da effluenti di allevamento, il solare e l'eolico, il miglioramento delle prestazioni e della sostenibilità globali dell'azienda agricola. I contributi concessi non sono cumulabili con altre agevolazioni e finanziamenti pubblici da parte dell'Unione europea, nazionali e regionali.

“Nei giorni scorsi abbiamo presentato una proposta di legge intitolata “Agricoltura Contadina - Disposizioni per la trasformazione e il confezionamento di limitati quantitativi di prodotti agricoli nell'ambito della filiera corta e produzione locale” – annunciano i Consiglieri Regionali di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti. “La legge, che riprende le linee fondamentali del testo proposto nella scorsa legislatura dal Consigliere della sinistra Mauro Romanelli e che fu firmata da esponenti di diversi partiti politici, è figlia delle considerazioni d’innumerevoli reti di agricoltori, dei Gruppi di Acquisto Solidale (Gas) e di Slow Food”.

“Un atto che si vuole inserire nel dibattito più ampio in vista dell'elaborazione di una Legge Nazionale sull’agricoltura contadina, dato che vi sono alcune proposte in discussione in Parlamento”. “Sempre più in Toscana, in Italia e in Europa, tantissime persone, soprattutto giovani, stanno tornando a praticare un'agricoltura di piccola scala. Si tratta di un'agricoltura basata sul lavoro contadino e sull'economia familiare, orientata all'autoconsumo e alla vendita diretta, insomma, un tassello fondamentale nella costruzione di una filiera corta di qualità”.

“Un'agricoltura di solito biologica o biodinamica, slegata dal grande business, presidio importantissimo per difendere e mantenere fertile e curata le nostre terre, soprattutto nelle zone collinari e di montagna, spesso economicamente svantaggiate e marginali. Ma è anche un tipo di agricoltura fondamentale per la tutela della biodiversità e per la conservazione dell’enorme diversità di prodotti locali tipici dei nostri territori”. “Con questa proposta vogliamo consentire a tante piccole realtà, ai singoli agricoltori e alle loro famiglie ma anche a chi agricoltore voglia diventarlo, di poter svolgere o iniziare la propria attività senza rimaner stritolato da una burocrazia priva di senso o da costi irragionevoli”.

“Chiediamo quindi che le aziende di tipo familiare e le piccole cooperative che usano prevalentemente il lavoro dei soci, possano utilizzare la cucina di casa o un locale polifunzionale per trasformare e confezionare anche prodotti diversi, ovviamente sempre sotto il controllo delle ASL territorialmente competenti”. “Le produzioni interessate sono essenzialmente confetture, salsa di pomodoro, lavorazione di funghi, castagne, zafferano, erbe aromatiche, olio, vino, miele, cerali e legumi, ovviamente al di sotto di quantitativi ben stabiliti”. “Nella scorsa Legislatura, per mancanza di tempo, l’iter di un testo analogo si fermò a pochi metri dal traguardo, ora confidiamo in un’ampia condivisione delle nostre proposte da parte di tutte le forze politiche, della Giunta e delle associazioni di categoria, per sostenere concretamente i giovani agricoltori e per difendere le nostre colture tradizionali e i nostri territori, impedendone l’abbandono”.

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