​Agenzia delle Entrate, sit-in stamani a Firenze

 Lavoratori: “chiediamo di ridare dignità al lavoro e contribuire ad una migliore qualità ed equità dell’azione dell’Agenzia”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 settembre 2017 12:08
​Agenzia delle Entrate, sit-in stamani a Firenze

La scorsa settimana si sono svolte assemblee nelle sedi territoriali, mentre oggi in tutta Italia si sono svolte iniziative davanti alle sedi regionali dell’Agenzia e, a Roma, davanti al ministero dell’Economia e delle Finanze.Alta adesione stamani all’assemblea/sit-in dei lavoratori della sede regionale dell’Agenzia delle Entrate, svoltasi davanti alla sede della direzione regionale a Firenze (via della Fortezza, 8).

L’agitazione era stata indetta da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Pa e Confsal, per “ridare dignità al lavoro svolto per contribuire ad una migliore qualità ed equità dell’azione dell’Agenzia”. 

A Firenze una delegazione di lavoratori ed i rappresentanti sindacali hanno incontrato il Direttore regionale e gli hanno ribadito la richiesta dell’apertura di un tavolo al MEF per parlare di riorganizzazione, risorse e politiche del personale.

In Toscana i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate sono circa 2.500: i sindacati stigmatizzano le "immotivate resistenze dell’Agenzia e del Ministero vigilante a voler prevedere il dovuto riconoscimento professionale per il personale", e denunciano "la situazione di forte difficoltà operativa e lavorativa dovuta alle continue modifiche normative, agli obiettivi sempre più irragionevoli e al difficile clima esterno creato da una campagna di delegittimazione del personale dell’Agenzia, in alcun modo contrastato dall’Autorità politica e dal vertice dell’Agenzia stessa".

Quattro sono le richieste fondamentali alla base dell’agitazione:

1) un complessivo miglioramento dei servizi fiscali, attraverso significativi investimenti sul personale e sulle strutture;

2) il necessario incremento del Fondo di produttività per garantire il riconoscimento delle attività svolte e i risultati raggiunti in termini di contrasto all’evasione e di “tax compliance”;

3) una nuova stagione di progressioni economiche che valorizzi tutto il personale;

4) il rilancio della partecipazione e del confronto sui processi di riforma che non possono essere a costo zero, e neanche l’occasione per un nuovo e ingiustificato depotenziamento della macchina fiscale e delle sue articolazioni territoriali.

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