Affittopoli a Firenze, case della Soprintendenza: 130 mq a € 350

"Gli immobili sono stati locati, a partire dal 2007 e sino agli inizi dell’anno 2016, dalla Soprintendenza a propri dipendenti a prezzi di gran lunga inferiori rispetto a quelli di libero mercato"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 gennaio 2017 16:38
Affittopoli a Firenze, case della Soprintendenza: 130 mq a € 350

I Finanzieri del Comando Provinciale di Firenze, a conclusione di un’articolata attività di servizio iniziata nei primi mesi del 2016, hanno accertato un danno erariale quantificato in quasi 3 milioni di euro, segnalando alla Procura Regionale della Corte dei Conti, quali responsabili, due dipendenti della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato nei confronti dei quali l’AG contabile ha emesso un invito a dedurre.

Le indagini, svolte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria su delega della Procura Regionale della Corte dei Conti della Toscana - diretta dal dott. Andrea Lupi – hanno focalizzato l’attenzione sulle modalità di concessione ed il conseguente utilizzo in locazione di 70 appartamenti (di proprietà dello Stato ed in consegna alla Soprintendenza) ubicati in Palazzo Pitti – Giardino di Boboli, nelle Ville Medicee della Petraia e di Poggio a Caiano (PO).

Le attività ispettive, sviluppate anche con l’acquisizione di notizie e documenti nonché l’incrocio di dati ed elementi informativi presso le Direzioni Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Firenze e Prato (per quantificare la determinazione dei canoni di locazione) hanno consentito di appurare che "gli immobili sono stati locati, a partire dal 2007 e sino agli inizi dell’anno 2016, dalla Soprintendenza a propri dipendenti (in servizio o in pensione) ed a loro familiari a prezzi di gran lunga inferiori rispetto a quelli di libero mercato".

Alcuni esempi: per un alloggio di poco più di 130 mq, ubicato in Piazza Pitti, veniva corrisposto un canone mensile di appena € 335, a fronte di un valore minimo di mercato di € 1.700 mensili; mentre, per una residenza di oltre 320 mq situata in Piazzale Porta Romana, era stato pagato un canone di soli € 850 per un valore minimo di mercato di € 2.400.

Con la notifica degli inviti a dedurre ai funzionari pubblici ritenuti responsabili, le attività di indagine delle Fiamme Gialle sono da ritenersi concluse e sono stati avviati gli ulteriori adempimenti processuali da parte dell’Autorità Giudiziaria contabile per definire il contesto di responsabilità erariale portato alla luce.  

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