​Aeroporto di Firenze tra nuova pista, treni verso Pisa ed elezioni: le polemiche

Sì del Consiglio Regionale alla variante al Pit dell'Aeroporto, ma con accese discussioni politiche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 novembre 2018 17:51
​Aeroporto di Firenze tra nuova pista, treni verso Pisa ed elezioni: le polemiche

Approvata la proposta di risoluzione del Pd, con emendamento di Nicola Ciolini: la Lega abbandona l’aula, non votano Fi e FdI, contrari M5s, Sì-Toscana a sinistra, Monica Pecori (gruppo Misto-Tpt) e Serena Spinelli (Art.1-Mdp). Approvato l’ordine del giorno Pd con 23 voti favorevoli: non votano la Lega, Fi e FdI, si astengono M5S e Serena Spinelli (Art.1-Mdp), contrari Sì-Toscana e Monica Pecori (gruppo Misto-Tpt). Respinto l’ordine del giorno del centrodestra.

L’assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli ribadisce “la legittimità e correttezza del procedimento”, la tutela dell’ambiente, “il lago delocalizzato sarà il doppio rispetto alla precedente collocazione”, l’idea dello sviluppo integrato di Firenze e Pisa: “Il sistema aeroporti sta già producendo risultati positivi”. Replica alle opposizioni, con una convinzione: “Chi oggi si oppone allo sviluppo di Firenze, penso che lavori per Bologna, non per Pisa”. L’opposizione all’ampliamento dell’aeroporto fiorentino “non può più avere motivazioni ambientali, l’abbiamo chiarito.

L’attuazione del Parco della Piana sta andando avanti. Oggi si vede chiaramente chi è per lo sviluppo e chi no. E sarà chiaro chi si caratterizza come forza di cambiamento e modernizzazione”. La Toscana – è la convinzione di Ceccarelli – ha bisogno di un pacchetto di infrastrutture strategiche, con l’aeroporto la terza corsia dell’A11, lo snodo dell’Alta velocità, la Tirrenica, la Due Mari, i porti”.

Il presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli (Pd) risponde alle contestazioni della capogruppo della Lega, Elisa Montemagni, riguardo ai tempi di presentazione dei documenti in commissione. “Dal 15 novembre, i gruppi hanno avuto il tempo per preparare i loro documenti, non l’hanno fatto. La risoluzione del Pd è chiara, ora sono passate 24 ore, può essere valutata. Mi chiedo cosa sia accaduto questa notte – aggiunge – per far cambiare idea a una parte del centrodestra”.

Giacomo Giannarelli (Movimento 5 stelle) annuncia il voto contrario alla risoluzione e critica la posizione assunta dal partito democratico: “La tempistica e le modalità che si prospettano non corrispondono al vero, la conferenza di dicembre, alla quale Rossi parteciperà con il mandato assegnatogli oggi, non sarà risolutiva. I tempi saranno ancora lunghi”. Riguardo agli orientamenti del Movimento 5 stelle: “Non è vero che siamo contro tutte le infrastrutture, abbiamo nostre posizioni motivate, a volte favorevoli a volte contrarie, e non basterà aver inserito in questa risoluzione riferimenti anche ad altre opere per far passare l’idea che il nostro gruppo sia contrario a qualsiasi proposta”. Il Movimento 5 stelle annuncia anche l’astensione sull’ordine del giorno del centrodestra, che Giannarelli considera “un atto imbarazzante, sul quale ci asteniamo per rispetto dei nostri alleati di governo nazionale”.

Voto contrario alla risoluzione del Partito democratico così come all’ordine del giorno del centrodestra arriva da Sì-Toscana a sinistra. Il capogruppo Tommaso Fattori precisa la posizione: “Il documento del Pd ha il pregio della chiarezza. Si tratta di dire sì o no alla nuova pista da 2mila 400 metri. Chi dice sì, aggiungo io, dice no, indirettamente, al parco agricolo della Piana e allo sviluppo del polo scientifico di Sesto Fiorentino. Riguardo all’attuale aeroporto di Firenze bisogna chiarire che è sicuro, altra cosa sono le questioni ambientali”.

Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia) rivendica la “posizione unitaria che il centrodestra ha trovato con l’ordine del giorno” e annuncia la decisione di “non partecipare alla votazione sulla risoluzione della maggioranza”. Le forze del centrodestra, ribadisce Marcheschi “hanno saputo dare una risposta politica comune, cosa che non è riuscita alla maggioranza”.

La capogruppo Elisa Montemagni precisa che “la posizione ufficiale della Lega è contenuta nel documento che sottoponiamo all’approvazione dell’Aula. Siamo coerenti, andiamo a votare sul mandato a Enrico Rossi, che non è il nostro presidente. Non abbiamo mai detto di essere contro l’aeroporto di Firenze”. Una posizione, aggiunge, che“riprende quelle espresse più volte dal nostro candidato alle regionali, Claudio Borghi”.

"Il dato politico emerso è chiaro: l'unica divisione che esiste è quella in seno al centrosinistra. Questa è la maggioranza che ci ritroviamo oggi, una maggioranza divisa su uno degli atti più importanti per la Toscana. Gli elettori ne terranno conto" affermano il capogruppo di Forza Italia, Maurizio Marchetti e il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (FI), che insieme agli altri consiglieri del centrodestra sono usciti dall'Aula al momento della risoluzione sulla variante automatica al Pit. "Questo atto era irricevibile, era impossibile per noi votarlo visto che non si parla di sistema infrastrutturale, si trattava di dare una delega in bianco a Rossi - sottolineano Stella e Marchetti -.

Si continua a parlare di contrapposizione tra Pisa e Firenze, ma il tema non esiste, la scelta è già stata fatta. Oggi tutto il centrodestra converge sulla posizione di Forza Italia, che mantiene la sua posizione di sempre: avanti con lo sviluppo dello scalo di Firenze, all'interno di un sistema aeroportuale regionale toscano solido e unico". "Il centrosinistra è sempre stato contrario, fino a poco tempo fa - osservano i due esponenti forzisti -. A spaccarsi è il partito di Rossi, Mdp, con la capogruppo Spinelli che ha votato contro il governatore del suo partito.

Rossi ha sempre una maggioranza? Noi non abbiamo mai cambiato idea quindi non accettiamo lezioni", aggiungono Stella e Marchetti, ricordando gli emendamenti presentati nella scorsa legislatura che volevano la pista a 2mila 400 metri: "Avete votato contro e nel Pit c'è la pista a 2mila metri. Se i nostri emendamenti, allora, fossero stati accolti, questa discussione non l'avremmo mai fatta".

È il capogruppo Leonardo Marras a spiegare l’orientamento del Partito democratico: “Non deve esserci nessuno scambio. L’invito che Stella ci ha fatto richiama al dovere di riconoscere che non ci deve essere nessuno scambio, nessuna ipotesi di inciucio. Se c’è la volontà di votare il provvedimento, si voti. Il nostro non è un atto tardivo, ma accelerato”.

“Nessuna ambiguità, un unico indirizzo politico: sì a investimenti sull’aeroporto di Pisa, l’unico scalo strategico di rilevanza internazionale nella nostra regione; no all’ampliamento di Peretola: dev’essere ridimensionato e divenire un city airport. Serve un collegamento ferroviario rapido tra Firenze e Pisa così i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle Giacomo Giannarelli e Irene Galletti a margine della votazione avvenuta oggi in Consiglio regionale.Le dichiarazioni in aula del capogruppo Pd Marras, della vicecapogruppo Monni, dei consiglieri Ciolini, Bambagioni, Pieroni, Mazzeo, Meucci, Nardini, Anselmi. “Con oggi diamo mandato al presidente della Regione, eletto dai cittadini, a dire sì o no all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola nella conferenza decisoria del 7 dicembre, con oggi noi diciamo con forza che vogliamo lo sviluppo del sistema aeroportuale toscano senza indugi.

– ha dichiarato Leonardo Marras, capogruppo Pd Toscana - Da non fiorentino ritengo che forse si è impiegato troppo tempo a discutere dello sviluppo di questa parte di Toscana e che è arrivato il momento di fare delle scelte. Ma non possiamo prescindere dal fatto che siamo di fronte a un’infrastruttura propulsiva per lo sviluppo dell’intera regione. A chi oggi si nasconde dietro tecnicismi risibili dico chiaramente che si sono lasciati smascherare e che dietro il loro voto c’è piuttosto una genuflessione al rito leghista di Cascina, che sembra piuttosto l’aspirazione a sedere nella giunta di questo comune che la posizione di chi rappresenta i cittadini nell’assemblea toscana.

Tecnicismi risibili, perché la risoluzione va incontro a ciò che prescrive in modo netto e chiaro la legge sul governo del territorio all’articolo 9 bis. Smettiamola quindi di violentare la logica, chi vota contro questo passaggio se ne assuma ogni responsabilità”.

“Bisogna essere molto chiari e decidere da che parte stiamo. – ha spiegato Monia Monni, vicecapogruppo Pd Regione Toscana - L’ampliamento dell’aeroporto Vespucci rappresenta un fattore determinante per la competitività, il turismo ed il settore produttivo di tutta la nostra regione e i cittadini aspettano da ormai troppo tempo. Siamo ad un punto di svolta della storia urbanistica e ambientale del nostro territorio e dobbiamo percorre questa strada nel segno di una ‘crescita felice’ che vuol dire lavoro, tranquillità per le famiglie toscana e sviluppo sostenibile con e per il nostro territorio.

È nostro preciso dovere quello di migliorare la qualità della vita di oltre 35mila persone che vivono da sempre coi sorvoli sopra la testa, promuovendo, al tempo stesso, un deciso miglioramento ambientale per un’area urbana che, da sempre, è stata sottoposta a stressanti impatti. Nelle motivazioni avverse - leggo due diverse radici: una campanilistica, figlia di una Lega a trazione pisana che ritiene sbagliato investire su Firenze per non mortificare Pisa, ma che è incapace di tenere di conto che il Vespucci sarà l’asset strategico necessario per potenziare il sistema aeroportuale toscano nel suo complesso.

L’altra, di un ambientalismo dogmatico che si è fossilizzato su un’idea meramente conservativa dell’ambiente, ma che male si concilia con la valorizzazione delle matrici ambientali e la crescita di un territorio”.

“Dopo una lunga fase di confronto politico, dove ognuno ha espresso le proprie posizioni e com’è noto io ho abbracciato quella del territorio pratese, ritengo che oggi ci sia bisogno di mettere velocemente un punto finale a questa vicenda, fornendo al presidente Rossi gli strumenti adeguati per meglio rappresentare gli interessi della Toscana – ha fatto presente Nicola Ciolini – Noi ci assumiamo la nostra responsabilità, con chiarezza, ma occorre che altrettanto facciano tutti gli altri, a partire dal Ministero che deve sbrigarsi a rendere nota la sua posizione ufficiale.

Forse, allora, anche la Lega prenderà posizione o almeno me lo auguro, perché prima o poi ci dovete dire come la pensate e smetterla con il ritornello ‘siamo qui da sei mesi’ o ‘e allora il Pd’. Le cose sono chiare: già nella risoluzione approvata da questo Consiglio nel 2015 avevamo fissato numerosi paletti per provare a garantire il minor impatto possibile sui territori interessati. E conseguentemente avevamo richiesto che i sindaci della Piana fossero inseriti nell’Osservatorio ambientale, cosa che fino ad oggi non è avvenuta ed è per questo che ho presentato un emendamento per ribadire questa posizione.

Ecco – ha quindi aggiunto Ciolini rivolto ai consiglieri M5S e Lega – per una volta siate collaborativi, impegnatevi a sostenere presso il governo nazionale questa sacrosanta richiesta di partecipazione dei sindaci”.

“O si sostiene lo sviluppo o non si sostiene, nessun tentennamento è ammissibile: di certo i cittadini toscani dopo questo voto avranno chiaro che l’unica forza di cambiamento e progresso è il Partito democratico. – ha illustrato Paolo Bambagioni - Sostenere questa risoluzione significa imprimere una svolta nel percorso di sviluppo dell’aeroporto di Firenze e del sistema toscano, quindi superare un gap infrastrutturale, dare una svolta a un’economia che, non possiamo negarlo, ha sofferto per una congiuntura difficile e che ha bisogno di una boccata d’ossigeno per le nostre imprese. Non solo: questo progetto si inserisce in una riqualificazione urbana e ambientale straordinaria. Ho sostenuto con forza, infine, il passaggio relativo al ponte sull’Arno perché sancisce un impegno importante per dare risposte a cittadini che le attendono da troppo tempo”.

“Come Presidente della Provincia di Pisa, insieme agli altri enti azionisti di SAT, ci confrontammo duramente con il Presidente Rossi e la sua proposta di fusione degli scali di Pisa e Firenze. - ha dichiarato Andrea Pieroni - Preferivamo un percorso graduale attraverso una holding, ma la storia è andata diversamente. A questo punto, quello che conta è che il percorso verso il sistema aeroportuale toscano integrato vada avanti alle condizioni definite nella risoluzione approvata dal Consiglio Regionale il 25 novembre 2015, nella quale è scritto a chiare lettere che i due aeroporti sviluppino le loro diverse specializzazioni in un’ottica integrata, che a Pisa siano fatti gli investimenti necessari per arrivare ai 7 milioni di passeggeri, che la nuova pista di Firenze sia monodirezionale, che si potenzi il collegamento ferroviario Pisa-Firenze, che si realizzi la tangenziale nord-est di Pisa.

Chiediamo a Rossi di farsi garante di tali obiettivi, così come di vigilare sul livello e la qualità dell’occupazione, evitando che siano i lavoratori a pagare il prezzo di tali scelte”.

“Se riconosco la coerenza del movimento Cinque stelle, non riesco a comprendere le contraddizioni della Lega. A loro dico, siate seri e smettete di prendere in giro i cittadini toscani. – ha detto Antonio Mazzeo - Oggi decidiamo se dare mandato o no al presidente Rossi di portare avanti un’opera strategica per la Toscana. Mettetevi d’accordo e non aggrappatevi a tecnicismi. Il Partito democratico dopo un percorso di confronto sicuramente lungo e elaborato ha trovato la sua posizione e l’ha ben chiara.

La Lega, commissariata dalla sindaca di Cascina, in questo modo dice no allo sviluppo della Toscana. Perché è bene essere chiari, lo sviluppo dello scalo pisano passa dall’integrazione degli scali, da un loro più efficace collegamento, da un’ottimizzazione infrastrutturale della costa. Dico alla Lega, volete aspettare cosa, una terza pista al momento impraticabile, vogliamo ancora far aspettare la Toscana? Il Partito democratico dice basta agli indugi e sì allo sviluppo”.

“È evidente che sia cambiata la dialettica tra maggioranza e opposizione su questo tema e sono prevalsi posizionamenti politici rispetto a una valutazione di merito sull’importanza di uno scalo strategico per la città e la regione tutta. – ha fatto presente Elisabetta Meucci - Personalmente ho seguito e sempre sostenuto questo progetto da assessore comunale e sono molti gli aspetti positivi. La costruzione della nuova pista raggiunge l’obiettivo fondamentale di riduzione dell’impatto acustico sui residenti: i circa 1100 abitanti interessati dall’impatto acustico superiore a 65 dB con l’attuale pista, si riducono a circa 70 abitanti con la nuova.La stessa garantirà alle compagnie aeree la necessaria regolarità operativa, oggi oggettivamente ridotta dall’orientamento e dalla lunghezza della pista attuale, dagli ostacoli aerei (Monte Morello, centro abitato) e dai venti predominanti, consentendo riduzione di voli dirottati, cancellati o ritardi.

Il progetto inoltre non mette in discussione la creazione del Parco della Piana, anzi ne consentirà l’avvio tramite opere di piantumazione, piste ciclabili, oasi e parco periurbano. Importante sottolineare che sulla base degli studi effettuati, con la realizzazione della nuova pista i posti di lavoro diretti che potranno essere attivati sono stati stimati in circa 4.000, mentre l’occupazione creata dall’indotto potrebbe superare gli 11.000 lavoratori”

“Lo dico con chiarezza: sono tra coloro che hanno nutrito forti perplessità sull'integrazione societaria aeroportuale e ho condiviso le battaglie che hanno portato avanti le amministrazioni comunali e il Pd pisano e pratese. – ha spiegato Alessandra Nardini - Credo però fermamente che solo tutelando l'aeroporto di Pisa ed il suo sviluppo si tuteli il nostro sistema aeroportuale tutto. E sono consapevole che siamo di fronte a un percorso avviato da tempo e ora in stato avanzato, che ha come presupposti i contenuti della risoluzione del novembre 2015 che comprende, nero su bianco, le condizioni che ritenevamo e riteniamo indispensabili, in particolare la richiesta di tenere salde le diverse specializzazioni e vocazioni dei due aeroporti.

E per questo ribadisco la necessità di potenziare i collegamenti tra aeroporti di Firenze e Pisa, con investimenti sulla rete infrastrutturale e la realizzazione della tangenziale nord-est. Cruciale infine tenere alta la guardia sulla tematica occupazionale: l'integrazione societaria non può rischiare di comportare meno tutele e diritti per le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti. Pur con le criticità suddette, il mio voto favorevole prende atto dello stato di questo percorso, coerentemente con l'indicazione del mio Partito e della Giunta, espressione della maggioranza che governa questa Regione, con l’impegno di chiedere al Presidente Rossi conferma degli impegni citati nella risoluzione del 2015”.

“C'è in gioco un'idea della Toscana, o vogliamo guardare al nostro ombelico o invece, come io credo, pensare alla nostra regione in una dimensione europea, smettendola con un dibattito provinciale e senza respiro. – ha detto Gianni Anselmi – Vedo posizionamenti derivanti da una cultura di governo arretrata e tattiche politiciste fini a sé stesse. Non si può fare gli sviluppisti in Regione e poi strizzare l’occhiolino a chi è contro le infrastrutture sui territori, magari in vista di scadenze amministrative imminenti. Dobbiamo scogliere i grandi nodi infrastrutturali della Toscana, il sistema aeroportuale è uno di questi, assieme alle terze corsie autostradali, l’alta velocità, la Tirrenica, il completamento della 2 Mari, i porti di Livorno, Piombino, a cui aggiungo Carrara che è parte integrante di un ragionamento complessivo. Lo sviluppo della nostra regione passa da queste scelte e come Pd sappiamo da che parte stare”.

“Sì Toscana a Sinistra è l’unica forza da sempre coerente e trasparente che dice sì al parco agricolo della piana e sì al polo scientifico di Sesto fiorentino e di conseguenza no alla nuova pista, che sia di 2000 o di 2400 metri, puntando su Pisa come aeroporto strategico toscano, da connettere con il sistema dei porti regionali. Va riconosciuto che anche il PD, per quanto su posizione diametralmente opposta, esprime da tempo una posizione chiara, favorevole alla nuova pista di Firenze. Per il resto è solo caos e fumo negli occhi”, commenta Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra al termine della seduta consiliare di oggi.“Che la maggioranza si sia spaccata è un fatto oggettivo e considero assolutamente positivo che la capogruppo di MDP Serena Spinelli abbia oggi votato contro il documento che dà semaforo verde alla pista di 2400 metri e contro la scelta di dare al Presidente Rossi il potere di variare il PIT nel corso della prossima conferenza dei servizi sull’aeroporto”, aggiunge Fattori, commentando la rottura interna alla maggioranza “ma anche interna a MDP, dato che Spinelli e Rossi fanno parte del medesimo gruppo”.“Non mi pare che la destra stia meglio - commenta Fattori intervenendo in consiglio - giacché il documento che hanno portato in aula è un capolavoro di sofismi, scritto da un Azzeccagarbugli.

Ci vorrebbero fini esegeti per ricavare da quel documento unitario se sono favorevoli o contrari alla nuova pista da 2.400 metri, ma sarebbe uno sforzo vano perché lì c’è scritto tutto e il contrario di tutto. Tant’è che la capogruppo della Lega rivendica in aula di avere la stessa posizione dell’allora candidato presidente Borghi, contrario alla nuova pista, mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia confermano di essere a favore della nuova pista, salvo poi votare contro gli atti del PD che dicono sì alla pista da 2.400 metri.

Insomma, un vero caos e una nebbia fitta quando invece le forze politiche hanno il dovere della chiarezza su questioni così rilevanti. Ma evidentemente devono trovare un candidato sindaco comune a Firenze, e allora meglio nascondere le divisioni”, commenta Fattori.“La confusione e la nebbia aumentano quando si osserva il voto delle forze politiche sugli atti presentati in consiglio, ossia l’atto della destra, - oscuro ma, a loro dire, favorevole alla nuova pista - e i due atti del PD, limpidamente a favore della pista da 2.400 metri.

Salvo ‘Sì Toscana a Sinistra’ che, assieme alla consigliera Pecori, li ha bocciati tutti e tre, poi la geografia del voto è imperscrutabile, a partire dall’astensione del M5S sia sull’atto della destra che sull’ordine del giorno del PD. Un ordine del giorno che chiede ‘lo sviluppo dell’aeroporto di Firenze’ e un ‘parere favorevole per conto della Regione Toscana nella conferenza dei servizi decisoria convocata il 7 dicembre’, ossia il via libera alla pista da 2.400 metri così come contenuta nel Masterplan 2014-2029.

Tanti auguri a chi cerca un po’ di chiarezza in mezzo a tutti questi balletti”, conclude Fattori.“La vicenda dell’aeroporto di Firenze da anni è al centro, in maniera persino eccessiva e talvolta strumentale, del dibattito e della polemica politica fiorentina e regionale. Sgombrando il campo dai pregiudizi e dalle tifoserie, il punto è quello che serve alla Toscana e ai suoi cittadini, nel contesto del sistema dei trasporti nazionale e internazionale: un sistema aeroportuale integrato, con rapidi e frequenti collegamenti ferroviari, tra Firenze, Pisa e le città toscane.

Ed è positivo che sia un’unica società a gestire i due aeroporti toscani, in maniera integrata e non in concorrenza tra di loro. Ma l’unico modo per ottenere questo obiettivo, come Art.1.-Mdp ha più volte sostenuto a tutti i livelli, nel rispetto delle prerogative di Firenze e Pisa e dei rispettivi territori, e dell’ambiente e nell’ottica di uno sviluppo sostenibile per un sistema che soddisfi le esigenze della Toscana tutta, è quello di rendere Firenze un city-airport più sicuro ed efficiente, e di potenziare Pisa come punto di riferimento regionale per il traffico internazionale e intercontinentale”. “Questo è quello che servirebbe alla nostra regione, ciò che ritengo possa rispondere a un modello di sviluppo adeguatamente sostenibile: ed è infatti quello che era stato deciso e inserito nel nostro Piano di Indirizzo Territoriale.

Per questo oggi in Aula ho votato contrariamente alla variazione automatica del PIT, resasi necessaria per permettere una pista più lunga di quanto era stato previsto dalla pianificazione regionale. Una scelta che va a impattare anche sulla pianificazione urbanistica di Firenze e dei Comuni della piana fiorentina, oltre che sul Parco agricolo della Piana e sul parco di Castello, creando così una frattura con un intero territorio alle spalle di Firenze, già critico dal punto di vista ambientale e infrastrutturale, che ha espresso parere negativo sul progetto e su cui le opere dovranno andare a incidere ulteriormente.

Avere cambiato la pianificazione urbanistica prevista e ampiamente discussa, solo perché il Masterplan presentato da Toscana Aeroporti è poi andato in un'altra direzione nella progettazione delle nuove opere sull’aeroporto di Peretola, è senz’altro una forzatura che rischia di avere conseguenze negative sul territorio, non solo dal punto di vista ambientale” dichiara Serena Spinelli, capogruppo Articolo Uno Mdp in Regione e coordinatrice di Articolo Uno Mdp Toscana in Aula, durante la discussione sulla variante al Pit sul futuro dello scalo aeroportuale di Firenze.

 “E' stato fatto un passo in avanti positivo e ora non dobbiamo più fermarci” così il deputato fiorentino Gabriele Toccafondi commenta il sì del Consiglio Regionale alla variante al Pit dell'aeroportoche consentirà al Presidente della Toscana Enrico Rossi ("il suo netto Sì fa chiarezza anche a sinistra" dice Toccafondi) di dare il proprio ok alla Conferenza dei Servizi sull'ampliamento del Vespucci prevista per dicembre.“Mi spiace che Forza Italia e Fratelli d'Italia non abbiano votato sì esplicitamente alla variante come avevano detto solo poche ore prima - spiega Toccafondi – .

Non hanno voluto dividere l'opposizione di centrodestra in aula visto l'atteggiamento schizofrenico della Lega che in Commissione aveva votato No per obbedire al no della loro guida regionale Susanna Ceccardi. Mi auguro che riescano a liberarsi da questo vincolo soffocante con un chiaro sì allo sviluppo del Vespucci e quindi alla nuova pista perché chi vuole bene a Firenze e alla Toscana non può allearsi con chi sa dire solo no e con chi, su quei No, ha costruito un governo nazionale come Lega e M5S”.“La vicenda dell'aeroporto di Firenze è emblematica- aggiunge Toccafondi -.

Tutti sanno che lo sviluppo e l'adeguamento del Vespucci serve a tutti i toscani. Tutti sanno che così chiuderà una pista rumorosa e precaria. E tutti sanno che c'è un grande investimento che creerà tanti posti di lavoro. Eppure continuano a dire No. Così come dicono no anche a termovalorizzatori, autostrade, porti. E' il no il vero cemento del contratto di governo giallo-verde”.“Ora è auspicabile quindi che i sì alle opere pubbliche si facciano sentire perché oggi la vera divisione politica è fra chi vuole fare e chi invece vuole fermare tutto” conclude Toccafondi.Intanto a Palazzo Vecchio“Qualcuno svegli Dario Nardella e lo riporti alla realtà, ricordandogli che il suo partito è il Partito Democratico, ovvero il partito che da un quarto di secolo governa ininterrottamente regione e comune.

Subito dopo, ricordategli anche che lui stesso governa questa città da 15 anni: prima da presidente di commissione, poi, anche se a volte finge di dimenticarlo, 5 anni da vicesindaco di Renzi e infine altri 5 anni da sindaco. Se l’aeroporto di Firenze è ancora in questo stato penoso e se i cittadini di Brozzi, Peretola, Quaracchi e Le Piagge sono costretti a convivere con un aeroporto preistorico, la colpa è unicamente sua e del suo partito. Se negli ultimi 25 anni non avessero fatto solo chiacchiere e slogan, forse, oggi, la situazione infrastrutturale della Toscana sarebbe molto diversa” le dichiarazioni di Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale e Coordinatore Regionale del partito di Giorgia Meloni.

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