Aeroporto di Firenze: Stop del TAR alla variante della Regione che autorizzava la nuova pista

Presto autorizzazione definitiva, interviene la Regione. Falchi: “Notizia strepitosa. Inizia una storia diversa per il nostro territorio”. Cellai e Mugnai (FI): “Sconcertante l’incapacità politica del PD in Toscana”. Il presidente dell’assemblea Giani: giusto impugnare la sentenza. Amato, Pizzuto e i deputati Artini e Segoni (Alternativa Libera): “Adesso dirottare i finanziamenti per progetti alternativi seri”. Fattori (Sì): “TAR smonta la cialtroneria amministrativa di questa classe politica”. Toccafondi: "A questo punto chiudiamolo e mettiamoci un bel "parco agricolo"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 agosto 2016 00:33
Aeroporto di Firenze: Stop del TAR alla variante della Regione che autorizzava la nuova pista

FIRENZE- E' arrivata la pronuncia del Tar in merito al nuovo aeroporto di Firenze. Lunedì il TAR ha bocciato e rimandato al mittente il Piano di indirizzo territoriale regionale là dove stabilisce l’ampliamento dell’aeroporto di Firenze secondo lo schema della pista parallela-convergente rispetto all”autostrada, dando ragione ai comitati della piana. I rilievi accolti dal TAR sono pesantissimi e inequivocabili:

- gravi lacune del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica, evidenziate anche dal Nucleo Unificato Regionale di Valutazione;

- incompatibilità fra nuovo scalo aeroportuale e parco agricolo della piana;

- mancanza di valutazione degli effetti della nuova infrastruttura sulla qualità dell’aria e sul livello di pericolosità idraulica della piana;

- problemi non affrontati per la sicurezza dei voli, sia per il disturbo luminoso del traffico autostradale sia per il rischio di bird strike;

- incompatibilità con le ville medicee (Patrimonio UNESCO) presenti nella fascia pedecollinare prospiciente l’area della piana fiorentina.

E’ una vittoria dei Cittadini della Piana, che non hanno mai accettato supinamente le decisioni imposte dall’alto. Di un “incidente amministrativo” ha parlato il Governatore Rossi, che ha annunciato ricordo al Consiglio di Stato. Ma cosa è sicura, il Legale dei Coordinamento Comitati e Associazioni contro il Nuovo Aeroporto di Firenze ha già protocollato la formale richiesta di interruzione/archiviazione della procedura di VIA perché con la sentenza del Tar si riparte con un foglio totalmente bianco, tutto da riscrivere. Una stroncatura definitiva, che fa il paio con quella del Nucleo regionale di valutazione che qualche mese fa ha giudicato il progetto sottoposto a VIA talmente malfatto da non poter nemmeno esprimere un parere.

“La notizia dell’accoglimento del ricorso al TAR presentato dai comitati contro l’aeroporto è strepitosa. Il rammarico è che a prendere le decisioni, ancora una volta, sia stata la magistratura e non la politica, per anni sorda alle richieste di cittadini, istituzioni, comitati”. Lo afferma il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi commentando la sentenza del Tar della Toscana. “La sentenza dà ragione alla posizione che dal 2011 il nostro Comune aveva sostenuto con forza, quella della contrarietà all’ampliamento di Peretola e alla pista parallela - prosegue - Un’opera inutile, che avrebbe messo a repentaglio trent’anni di programmazione urbanistica e la realizzazione del Parco della Piana.

Siamo grati ai comitati e agli avvocati che con caparbietà hanno portato avanti questa battaglia di cui beneficerà tutto il nostro territorio”. “Quella di oggi è la risposta a chi, nei mesi passati, ci ha raccontato che tutto era già deciso, che il futuro era già scritto. Con questa sentenza - conclude - il futuro torna nelle nostre mani”.

“Grazie all’impegno costante e alle azioni intraprese con intelligenza e fermezza dal 'Coordinamento Comitati e Associazioni contro il Nuovo Aeroporto di Firenze', oggi arriva questa importante vittoria”, commenta Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra in consiglio regionale. “Quando alle pressioni di grandi interessi economici si somma la cialtroneria di una classe politica, il mix rischia di essere letale. E’ amaro che debba essere la magistratura a garantire il rispetto delle regole e la tutela dell’interesse pubblico.

Quel che abbiamo sollevato in consiglio regionale più volte, con solide argomentazioni e con atti ufficiali, ora lo impone il TAR. Questa è una sconfitta della politica e in un paese normale le dimissioni del presidente della giunta sarebbero automatiche. Rossi in questi anni si è rimangiato tante affermazioni e scelte del recente passato, esibendosi in ogni genere di piroetta, tutte nella medesima direzione: quella di Renzi e del suo blocco di interessi”. “Quest’ opera che non fa l’interesse nazionale ma quello degli amici di Renzi e Carrai.

Il TAR adesso ci dice chiaramente che in uno stato di diritto le regole vanno rispettate e che qui non ci troviamo davanti ad un masterplan aeroportuale ma ad una accrocchio di elementi contraddittori e di carenze di istruttoria, per non dire dell’ inadeguatezza, dei vizi e delle lacune contenute negli atti di Valutazione Ambientale Strategica”. Conclude Fattori: “Abbiamo una classe politica arrogante che pensa di poter fare tutto ciò che vuole, legittimo o illegittimo. Ciò che Rossi definisce un ‘incidente amministrativo’ altro non è che la ‘giustizia amministrativa’ che ripara all’ ‘incapacità amministrativa’ di Rossi”.

Dopo la sentenza del Tribunale amministrativo regionale della Toscana sull'ampliamento dell'aeroporto fiorentino e sul parco agricolo della Piana interviene con una nota il Direttore generale della Giunta regionale Antonio Davide Barretta: "Con la sentenza n. 1.310 del 2016 il TAR Toscana ha annullato l'atto di integrazione al Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) n. 61 del 2014 su aeroporto e parco agricolo della Piana. Il TAR ha ritenuto che la Regione con l'integrazione in esame abbia operato una specifica scelta di localizzazione della nuova pista dell'aeroporto di Firenze e che tale scelta non sia stata supportata da una valutazione ambientale strategica (VAS) adeguata e sufficiente a dimostrare la sostenibilità ambientale dell'intervento. A seguito di questa sentenza ho ricostruito con gli uffici regionali ed, in particolare, con l'avvocatura regionale che ha difeso la Regione di fronte al giudice amministrativo, la procedura seguita nell'integrazione al PIT.

Siamo convinti di aver operato in modo corretto ed, in particolare, riteniamo che la VAS sia stata effettuata in modo puntuale e consono all'integrazione di un atto di programmazione del territorio. Infatti, le censure rilevate dalla sentenza, a nostro avviso ed in base al procedimento delineato dall'amministrazione in conformità alla normativa vigente, avrebbero trovato risposta nel prosieguo del procedimento sia in sede di valutazione dell'impatto ambientale dell'opera che al momento della localizzazione della pista. Ciò precisato gli uffici regionali hanno già identificato l'iter procedurale tramite il quale sarà possibile procedere, per quanto di competenza della nostra amministrazione e senza indugi, nell'autorizzazione definitiva della nuova pista. Concludo ricordando che, in continuità con gli atti di consiglio e di giunta già assunti, la Regione ha approvato accordi che contengono misure concrete (non programmatiche) di mitigazione ambientale e di salvaguardia della salute pubblica; mi riferisco all'accordo per la piantumazione della Piana (approvato con la delibera della Giunta regionale n.

319 del 18 aprile 2016 e sottoscritto, fra gli altri, anche dai comuni della Piana) ed all'accordo per l'estensione del sistema tranviario fiorentino nell'area metropolitana (approvato con delibera della Giunta regionale n. 268 del 5 aprile 2016 e sottoscritto il 1° giugno 2016). Per far fronte agli impegni assunti tramite tali accordi assunti la Regione ha provveduto a stanziare rilevanti risorse sia regionali che comunitarie".

“Enrico Rossi è sconcertato dalla sentenza del Tar e dice che ad avere perso è stata la politica. Noi invece siamo sconcertati dalla sua incapacità politica e diciamo che a perdere la faccia, nuovamente, è il Partito Democratico”. Questo il commento del capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai insieme al capogruppo in Regione e coordinatore regionale del partito Stefano Mugnai. “Troppo facile prendersela col Tar come fa il Presidente – aggiungo i due esponenti azzurri –. Evidentemente la delibera è stata scritta male lasciando aperti tutti quanti gli spazi sui quali è poi intervenuta la sentenza.

Dopo aver immobilizzato per decenni lo sviluppo di Peretola, il PD non si dimostra all'altezza di un iter amministrativo che hanno avuto anni per studiare, preparare e far votare all'aula. Nel suo intervento di inizio mandato Rossi disse che questa sarebbe stata la legislatura in cui si dava priorità all'occupazione anche, finalmente, puntando sulla realizzazione di infrastrutture strategiche. Ebbene: un fallimento assoluto. La verità è che il PD non ne ha le capacità. Non riescono a fare nulla, dall'inceneritore, alla dorsale tirrenica, dal sottoattraversamento all'ampliamento di Peretola.

E così la Toscana non riesce a recuperare il suo storico gap infrastrutturale. Con tutto ciò che ne deriva in termini di mancanza di opportunità e condizioni di sviluppo e crescita”. “È il modello della sinistra toscana che sta fallendo miseramente. E meno male che hanno pure "il governo amico"” concludono Cellai e Mugnai.

“La realizzazione della pista parallela dell’aeroporto è un atto molto complesso: è fisiologico che l’iter amministrativo possa incontrare questioni di rilievo, oggi con il Tar così come ieri da parte della commissione disciplinare del Ministero”. Così Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale, che afferma: “C’è una volontà politica molto forte, testimoniata dal voto delle delibere del Consiglio”. Secondo Giani oggi si può parlare di “un rallentamento, ma non si non blocca la realizzazione di questa importante infrastruttura”. Il presidente dell’assemblea toscana si dice “d’accordo che la Regione impugni la sentenza del Tar; questo – continua - ci aiuterà anche a capire che cosa fare per perfezionare gli atti amministrativi”.

“Io – aggiunge - sono per votare anche subito una variante che tenga conto delle precisioni del Tar”. Nel fare riferimento all’integrazione al Pit, e ricordando che “ogni atto è stato approvato a larga maggioranza”, Giani commenta “la crisi e il deficit infrastrutturale che la alimenta”, sottolinea l’importanza dell’aeroporto, ricorda che “la pista parallela comporta un minor impatto ambientale sulla realtà della piana, garantisce più sicurezza: andiamo avanti su questa strada, consapevoli di fare gli interessi della cittadinanza”.

Questo l’intervento della capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi: “Gli ultimi sviluppi sulla vicenda del nuovo aeroporto di Firenze, soprattutto la recente sentenza del TAR che ha di fatto annullato quella variante al PIT che autorizzava la pista con orientamento 12-30 per 2.400 metri, fanno ripensare a tutta quella classe politica che così caparbiamente ha remato per un progetto approssimativo ma distruttivo di un “ecosistema” urbano già ampiamente insediato, il tristemente famoso Masterplan 2019-2030.

Quella politica che si è ostinata ad ignorare i pareri di tutti i tecnici interpellati vestendo il mantello a taglia unica dello sviluppo economico, del progresso, delle “prescrizioni che troveranno le risposte a tutti i problemi ambientali”, adesso deve velocemente dare risposte a chi ha deciso di investire ingenti capitali per la costruzione di un aeroporto intercontinentale all’ombra della Cupola e che invece si trova con un pugno di mosche in mano, nonostante i paladini messi a salvaguardare i ruoli chiave. Incredibili le arroganti affermazioni che si levano a più livelli, secondo le quali il Ministero procederà ugualmente all’autorizzazione della VIA.

Vogliamo proprio vedere come, visto che l’Autorizzazione di Impatto Ambientale è successiva alla variante del Piano di Indirizzo Territoriale Regionale che è stata annullata. Tutto da rifare in realtà, a partire da quelle pratiche che erano tanto care alle vecchia sinistra. Un po’ di sana, anche se stagionata “autocritica”, non guasterebbe a questa classe politica che concentra tutti i suoi sforzi soltanto nel dare un’immagine di sé stessa forte, determinata, inflessibile, sicura in ogni occasione, anche davanti alle sentenze sfavorevoli dei Tribunali. Per fortuna questo sciagurato Paese sta dimostrando di avere nel suo sangue, nelle sue leggi fondamentali, nei suoi cittadini, qualche anticorpo ancora in grado di reagire alla grave infezione che sta dilagando e distruggendo la democrazia. Abbiamo inoltrato stamani un’interrogazione urgente alla giunta per avere informazioni su quando intenderà aggiornare il Regolamento Urbanistico con i piani di rischio e le zone di interdizione previste dal Codice della Navigazione riguardo all’ATTUALE aeroporto perché a differenza della Procura non ci risulta che sia mai stato fatto né che lo “stiano facendo”, né che si possa aspettare una tragedia per accorgersi che doveva essere fatto. L’Italia paese delle stragi annunciate dovrebbe aver imparato qualcosa dai suoi errori. L’incidente di quattro giorni fa a Orio al Serio ha dimostrato anche ai più “ottimisti” che la tecnologia non è infallibile”.

"A questo punto chiudiamo Peretola e facciamoci un bel parco. Anzi come si sono inventati in questi anni nella piana un bel "parco agricolo" cioè un campo utile per le patate. Staremo tutti più tranquilli, niente rumore, niente voli ma tante patate, niente aeroporto ma un bel campo, a casa qualche migliaio di lavoratori, nessuno sforzo della Regione per atti (come la variante al Pit o la Vas) che non mi pare siano in grado di fare alla perfezione, e nessun ricorso al TAR di turno." Così Gabriele Toccafondi, Sottosegretario Miur e Coordinatore Ncd Toscana, commenta sul suo profilo Facebook la decisone del TAR "Chiudiamo tutto.

Perché una cosa sull'aeroporto di Firenze va detta e deve essere chiara - conclude Toccafondi- o c'è una alternativa o si chiude. La terza ipotesi non esiste. L'attuale pista e' corta, antieconomica, rumorosa e inquinante, esposta ai venti cosa che fa cancellare ritardare o dirottare un volo su cinque e se permettete pericolosa dato che inizia immersa tra le case e finisce con un monte davanti tanto che i piloti devono avere un brevetto apposta per atterrarci. Quindi o l'alternativa arriva e presto oppure meglio chiudere tutto e accontentarci del parco, ma che sia chiaro agricolo".

“Una vittoria dei comitati, dei cittadini e di chi da sempre si è opposto a un progetto inutile e dannoso”. Non usano mezzi termini la consigliera Miriam Amato, i deputati Massimo Artini e Samuele Segoni, insieme a Claudio Pizzuto di Sesto Fiorentino, tutti esponenti di Alternativa Libera. “Il tribunale amministrativo, bocciando la pista da 2.400 metri, ha accolto praticamente tutti i rilievi critici avanzati in questi anni di duri scontri, sia a livello locale che in parlamento – sottolineano gli esponenti di Alternativa Libera –.

L'affaire aeroporto si dimostra adesso per quello che è sempre stato: un'opera strategica solo per un pezzo del Pd e per mire espansioniste sulla piana fiorentina, con pesanti ricadute in termini ambientali, sanitari ed economici. Alla luce di questa sentenza capiamo anche il motivo per il quale Renzi, Rossi e gli amministratori del Partito Democratico abbiano sempre rifiutato un confronto pubblico su questa infrastruttura, con un percorso partecipativo mai iniziato e con continue forzature all'iter procedurale, come più volte smascherato in parlamento”. “Invece di appellarsi al Consiglio di Stato – concludono gli esponenti di AL – Rossi e co.

farebbero bene a riflettere sullo stato del progetto e sulla intransigente opposizione dei residenti della piana. Ancora una volta i cittadini si sono dimostrati più autorevoli di certa politica. I finanziamenti pubblici devono per questo essere dirottati, come più volte richiesto invano, su progetti alternativi seri, come il miglioramento dei collegamenti con Pisa: Firenze non necessita di un aeroporto doppione sia del Galilei che del Marconi di Bologna”.

"Siamo contenti che il TAR abbia accolto le istanze del ricorso contro la frettolosa approvazione del Nuovo Aeroporto di Firenze" - dice Marco Affronte, Europarlamentare del Movimento 5 Stelle, che ancora sta aspettando una risposta dalla Commissione Europea ad un'interrogazione sulla sicurezza del nuovo scalo di Peretola (http://goo.gl/EVhACu) - "E ancora più soddisfatti che uno dei punti accolti sia quello che più di tutti abbiamo sempre sollevato: l'incompatibilità ambientale di un'opera pensata in un contesto già estremamente antropizzato ma la cui Valutazione Ambientale era stata derogata ad una fase successiva e non teneva conto delle opere previste per la stessa area come - ovviamente - l'inceneritore di Case Passerini.

Questo era uno dei punti che sollevammo nell'interrogazione di gennaio (http://goo.gl/r3zf8R) ritenendo che non fosse corretto rimandare ad una fase successiva la Valutazione Ambientale. Ora leggo che il Presidente della Toscana Enrico Rossi parla di 'sentenza confusa' e dice che farà di tutto perché lo scalo vada avanti così come progettato. Il solito atteggiamento del PD che rispetta le sentenze solo quando gli fa gioco. Ora il Governo affretterà la firma sulla VIA, sperando che le prescrizioni bastino ad aggirare la sentenza del TAR.

Ma sia noi del M5S che i Comitati dei cittadini resteremo vigili perché questo è un progetto completamente sbagliato, non stiamo parlando di piccoli dettagli. Lo fermeremo perché lo sviluppo non passa da una pista più lunga."

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