Aeroporto di Firenze: Regione rinuncia alla prelazione sulla partecipazione azionaria

Nuovi assetti societari, in seguito all'offerta pubblica di acquisto promossa da Corporacion America Italia srl sull'interno capitale sociale di AdF

Nicola
Nicola Novelli
13 maggio 2014 22:52
Aeroporto di Firenze: Regione rinuncia alla prelazione sulla partecipazione azionaria

Firenze – La Regione Toscana rinuncia ad esercitare il diritto di prelazione sulla partecipazione azionaria in AdF. La delibera, approvata a maggioranza, è stata illustrata in aula dal presidente della commissione Mobilità e infrastrutture Fabrizio Mattei. Il consigliere ha spiegato che con questo atto il Consiglio regionale prende atto che, avendo superato la quota minima del 5 per cento, così come previsto nella precedente deliberazione dell’ottobre 2011, non è più necessario aumentare la partecipazione azionaria nella società Aeroporto di Firenze. Mattei ha precisato che viene meno l’interesse della Regione ad esercitare il diritto di prelazione, così come regolato dal patto parasociale con Sogim, che ha comunicato il recesso.

Nel marzo scorso Corporacion America Italia srl., con il 33,402 per cento del capitale sociale di AdF, ha presentato un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria.

Secondo il consigliere regionale Marco Taradash la politica dovrebbe stare lontana dalla gestione di società che operano nel mercato. Per il consigliere siamo di fronte al fallimento di un’operazione di business importante perché non si sono realizzate nè la holding tra Firenze e Pisa né l’integrazione tra i due scali aeroportuali. Per Taradash che ha espresso il suo voto di astensione, stiamo assistendo ad uno scontro tra Firenze e Pisa, al quale il Consiglio regionale non dovrebbe partecipare.

Approfondimenti

Nicola Nascosti, nel dichiarare il suo voto favorevole, ha evidenziato che il mercato, con l’entrata in AdF del socio privato, ha anticipato rispetto alla politica l’operazione di integrazione dei due scali aeroportuali.

Il presidente della commissione Affari istituzionali Marco Manneschi ha richiamato l’attenzione del Consiglio regionale sull’oggetto della delibera, che si limita a prendere atto che la Regione ha superato la quota minima del 5 per cento. Per il consigliere adesso bisogna avere un’idea complessiva, affrontare la materia in prospettiva e prendere in considerazione tutti gli aspetti per favorire lo sviluppo ordinato del territorio toscano.

Monica Sgherri ha detto di non partecipare al voto. Secondo la consigliera votare questa delibera significa rinunciare oggi all’acquisto di quote azionarie e quindi rinunciare al ruolo della Toscana in AdF. Sgherri ha parlato del conflitto con il comune di Pisa.

Il consigliere Giuseppe Del Carlo ha chiesto al presidente Rossi di chiarire bene come la Regione intende svolgere il ruolo di garante degli impegni presi con Pisa, alla luce delle scelte fatte sotto il profilo urbanistico e sulla partecipazione al capitale sociale.

Secondo Paolo Marcheschi non si raggiunge l’obbiettivo politico dell’integrazione aeroportuale abbandonando la via maestra della politica ed utilizzando lo strumento della compravendita di azioni sul mercato. A suo giudizio questa è una strada senza ritorno e senza controllo, dagli esiti imprevedibili. “Il vice ministro alle infrastrutture Nencini invita oggi -dichiara il Presidente SAT S.p.A. Costantino Cavallaro- a mettere da parte i campanilismi favorendo il progetto di fusione tra i due scali di Pisa e Firenze, in difetto sostiene che verrebbero a mancare le disponibilità di fondi comunitari, con danno, quindi, per le due strutture.

Precedentemente, in una dichiarazione forse un poco troppo spontanea, avrebbe dichiarato, secondo quanto riportato dalla stampa, che essendo Firenze un’importante e grande città, necessita di un grande aeroporto. Mi pare che la bandiera del campanilismo sia sventolata da chi ha cambiato le previsioni urbanistiche decise dalla regione e quindi in particolare da AdF che ha trasmesso ad ENAC un Masterplan che parla di pista di 2400 metri contro la previsione urbanistica di una pista di 2000 metri.

Va riaffermato, in proposito, che l’Aeroporto Galilei si è sempre rappresentato come porta della toscana sviluppando una missione di accoglienza di flussi turistici e commerciali destinati a diffondersi su tutto il territorio e quindi non privilegiando una particolare porzione dello stesso. In questo progetto, divenuto da tempo realtà, Pisa offre grandi opportunità proprio perché’ al centro di uno straordinario snodo di comunicazioni autostradali, ferroviarie e di navigazione marittima.

Questa missione del Galilei ha un senso che risponde anche alla sua caratteristica di società con prevalente capitale pubblico. Certo non appare politicamente profonda la riflessione del vice ministro, sopra ricordata, circa l’importanza di Firenze. Si valorizzino le due strutture aeroportuali, si studi un percorso futuro d’integrazione equilibrata e esclusivamente non concorrenziale, utilizzando le eventuali risorse pubbliche non in favore di una sola struttura e si consenta ad ENAC di esprimere il doveroso parere, ma solo quando la politica abbia identificato con sicurezza gli strumenti urbanistici ed il corretto uso e consumo del territorio.”

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