​Aeroporto di Firenze, le azioni in vendita sono di interesse pubblico?

Monica Sgherri rileva una contraddizione di fondo e chiede un formale rinvio della decisione in Aula. Il Patto Parasociale di controllo della SAT conferma il giudizio di non-congruità dell’OPA

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 maggio 2014 17:35
​Aeroporto di Firenze, le azioni in vendita sono di interesse pubblico?

La delibera che dispone l’adesione all’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria accompagnata da raccomandazioni, passa con il voto di parte della maggioranza. Contrario Mattei, Ciucchi si astiene e le opposizioni non partecipano considerando inutile formulare un parere su un atto già approvato dalla Giunta.  Andranno in vendita una parte delle azioni detenute in Sat (Società Aeroporto Toscano) Galileo Galilei Spa dalla Regione Toscana. L’adesione all’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria, accompagnata da raccomandazioni uscite dalla lunga seduta congiunta di ieri, martedì 27 maggio, delle commissioni Affari istituzionali e Infrastrutture, si profila in coerenza con quanto previsto dal Priim (Piano regionale integrato infrastrutture e mobilità) e dal Pit (Piano di indirizzo territoriale). Coerenza non riscontrata da Monica Sgherri che invece ha rilevato una contraddizione di fondo e chiesto un formale rinvio dell’atto in Aula perché in conflitto con atti consiliari, il Piano integrato in primis, e perché non si ravvede un interesse pubblico.

Sul punto è intervenuto il presidente della commissione Affari istituzionali Marco Manneschi ribadendo che l’integrazione dei due aeroporti, assicurando il rigoroso rispetto degli atti di pianificazione della Regione, risponde ad un preminente interesse pubblico.

Dopo l’annullamento del Consiglio straordinario fissato per oggi, mercoledì 28 maggio, arrivato durante i lavori delle commissioni a seguito del parere dell’ufficio legislativo che ha sancito la competenza esclusiva della Giunta e quando era oramai chiaro un voto favorevole alla delibera, restano in piedi le critiche mosse dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi e dal presidente della Provincia Andrea Pieroni. Così come resta in piedi la diffida a vendere una parte di azioni della Regione in Sat al colosso argentino Corporation America senza il consenso unanime dei firmatari del patto parasociale (soci pubblici e Fondazione Pisa) sottoscritto lo scorso 23 luglio.

La diffida, inviata il 26 maggio a Giunta e Consiglio, contiene richiami al patto e ipotizza penali a carico della Regione fino al 25 per cento del valore della società (circa 140 milioni). Da qui le raccomandazioni che accompagnano la delibera - votate con il parere favorevole dei consiglieri di maggioranza Paolo Bambagioni, Giuliano Fedeli, Ivan Ferrucci, Eugenio Giani, Marco Manneschi e Marco Spinelli, il voto contrario di Fabrizio Mattei e l’astensione di Pieraldo Ciucchi - perché sia rafforzato il vincolo della cessione: l’adesione all’offerta si potrà fare solo a condizione che non vi siano oneri a carico della Regione.

Le commissioni hanno inoltre inserito un’altra raccomandazione frutto di osservazioni mosse al socio privato, in particolare da Pier Paolo Tognocchi, per non aver prodotto un piano industriale adeguato. Nell’atto si chiede infatti l’obbligo del rispetto degli atti di programmazione votati dal Consiglio.

La delibera esaminata dalle commissioni era la quinta stesura elaborata dalla Giunta; all’ordine del giorno sia del Consiglio straordinario poi cancellato sia delle commissioni era infatti iscritta la numero 477 che autorizzava la Regione all’eventuale vendita di tutte o in parte le azioni detenute in Sat, anche tramite adesione all’offerta pubblica di acquisto, mantenendo l’attuale quota societaria di Adf Spa (Aeroporti di Firenze).

Per i consiglieri di opposizione, tra questi Paolo Ammirati e Alessandro Antichi, l’atto votato era viziato dal mancato rispetto di procedure tecniche peraltro non riconosciute dall’assessore ai Trasporti, Vincenzo Ceccarelli presente ai lavori di commissione. La delibera non era cioè, secondo i consiglieri, una proposta ma un atto già approvato dalla Giunta. Il naturale passaggio nelle commissioni competenti - che per regolamento sono tenute ad esprimere un parere referente congiunto, non vincolante, entro 30 giorni al termine dei quali la Regione può procedere - è stato quindi di fatto annullato e il voto risultava perciò inutile.

Il sindaco di Pisa ha mosso osservazioni alla delibera votata richiamando l’assenza di un riferimento alla diffida ed esortando i consiglieri a scongiurare una scelta che provocherebbe una frattura istituzionale difficile da sanare. Per Filippeschi esiste un dovere di lealtà verso un territorio che intorno all’aeroporto ha costruito un sistema di sviluppo per l’intera Toscana. Ricordando investimenti che da qui al 2021 valgono milioni di euro, tra cui il People Mover che da solo ne vale 17 per 33 anni, il sindaco ha rilevato il pericolo di un blocco e evidenziato come la città abbia difeso scelte fatte da Regione e Consiglio. Per Ceccarelli, invece, la Giunta opera nel pieno rispetto degli obiettivi di programmazione e la scelta rappresenta una valorizzazione del sistema aeroportuale toscano.

Sul passaggio della delibera che riguarda la cessione senza oneri derivanti da obblighi societari e di patto di sindacato, che ha determinato il voto contrario di Mattei, l’assessore ha confermato che si andrà avanti solo se sarà confermato che la vendita non comporterà costi per la Regione.

Le rassicurazioni non hanno però convinto le opposizioni così come parte della maggioranza. Maria Luisa Chincarini ha rilevato come a fronte di una vendita per 16 milioni (ossia il valore delle azioni), si rischia una penale da 30. Gabriele Chiurli ha osservato come tutta la vicenda sia lo specchio della politica in Toscana e denunciato come commissioni e Consiglio non possano essere strumentalizzate dal presidente Rossi. Paolo Marcheschi ha dichiarato che non si scherza con danni erariali che a cascata ricadrebbero sui cittadini.

Al di là della coerenza degli atti e della stranezza di deliberare sotto diffida, siamo oltre la politica: c’è la legge. Secondo Alberto Magnolfi la delibera è viziata da una condizione impossibile, non verificata e non verificabile. La specifica del senza oneri a carico della Regione, a detta del consigliere, è un gioco all’equivoco. Giovanni Santini ha invece denunciato la presenza di un vento politico diverso che ha evidentemente stimolato la fretta del governatore Rossi.

Un richiamo a non sfuggire dalle proprie responsabilità, pena rinunciare a governare, è stato espresso da Paolo Bambagioni secondo cui la decisione è molto più semplice di quello che si vuol far credere. Se il privato rispetta il percorso individuato, la scelta della Giunta si muove nel sentiero del rinnovamento di un sistema strategico per la Toscana. Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere Marco Spinelli che ha dichiarato come ad oggi la programmazione regionale non risulti essere stata messa in discussione.

"Togliere la delibera per la vendita delle quote Sat al Consiglio regionale della Toscana è un gesto di prepotenza che esautora il Consiglio dalle proprie competenze e va contro le promesse di avere una holding pubblica per il controllo congiunto di Sat e Adf" con queste parole, affidate a una nota, il Consigliere Rudi Russo commenta la vicenda che sta coinvolgendo il futuro degli aeroporti toscani. "Sono stato l'unico a votare contro la rinuncia al diretto di prelazione sulle quote di AdF per incrementare la governace pubblica", conclude Russo. "Oggi mi sento defraudato delle mie prerogative di Consigliere perché non ci viene permesso di esprimerci sulla vendita delle quote dell'aeroporto di Pisa".

Pieraldo Ciucchi ha invece espresso rammarico per lo svilimento del ruolo del Consiglio e si è detto incerto sulla possibilità di mantenere quel punto di equilibrio che era stato faticosamente raggiunto negli anni passati.L’Assemblea del Patto parasociale della SAT S.p.A., costituito tra i soci pubblici e la Fondazione Pisa, riunita oggi per decidere sull’ordine del giorno “Offerta pubblica di acquisto promossa il 4.3.2014 da Corporacion America Italia s.r.l. sulle azioni” ha valutato l’Offerta sulla base degli elementi contenuti nel documento approvato dalla Consob. La revisione del prezzo di Offerta si conferma dunque non congrua in termini di disegno strategico complessivo e ciò anche sulla base di valutazioni svolte da società indipendenti.

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