Aeroporti: tre interrogazioni parlamentari depositate nei giorni scorsi

Sempre più delicata la situazione sia di Firenze che di Pisa. 80 operai se non verrà prorogata la Cassa integrazione potranno esser licenziati a marzo 2021. Barbaro (Gruppo Misto): «Toscana Aeroporti in crisi a causa del covid». I sindacati contro la Cooperativa Cft per l'appalto delle pulizie e il carico-scarico bagagli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 novembre 2020 18:11
Aeroporti: tre interrogazioni parlamentari depositate nei giorni scorsi

Si conferma difficile la situazione che sta vivendo tutto il sistema dell’aviazione per gli effetti della pandemia globale e la specifica situazione fiorentina e toscana per i problemi locali che la questione aeroportuale si trascina da sempre.

Alle ore 14:00 del 20 novembre è arrivata una email alle rappresentanze sindacale per informarle che le trattative per la proroga dell'appalto delle pulizie e del carico e scarico bagagli negli aeroporti Toscani erano state interrotte.

"Nella stessa email apprendiamo che la Cooperativa CFT ha già deciso di inserire tutti i lavoratori dell'appalto negli ammortizzatori sociali fin dal 25 novembre con la conseguente, improvvisa e drastica interruzione di tutte le attività fino ad oggi svolte sempre che, da qui a pochi giorni, non si presentino novità -raccontano le segreterie provinciali Pisa di FILT CGIL - FIT CISL – CUB- Questa inaudita decisione ha prodotto sgomento, rabbia e preoccupazione in tutti i lavoratori del settore che già da mesi vedono il loro salario decurtato dal costante ricorso agli ammortizzatori sociali. In piena pandemia, con l'economia e la produzione in caduta libera, non è ammissibile gettare nella disperazione centinaia di lavoratori e le loro famiglie. Sia ben chiaro che non staremo a guardare, non permetteremo che i posti di lavoro siano messi a rischio per diatribe commerciali tra aziende. Abbiamo deciso l'immediata apertura della vertenza a tutela dell'occupazione e dei salari di tutti i lavoratori vittime della crisi pandemica. Chiediamo fin da ora a tutti i soggetti responsabili degli aeroporti, Toscana aeroporti e Toscana aeroporti handling, l'Enac, la Regione, Gli Enti pubblici e la stessa Prefettura in rappresentanza del Governo, azioni immediate, risolutive e responsabili per reperire le soluzioni necessarie che dovranno essere la salvaguardia di tutti i posti di lavoro alla luce anche del fatto che la Regione Toscana ha deliberato un sostanzioso aiuto economico alla società gestrice dei due aeroporti toscani. Promuoveremo la solidarietà attiva di tutti i lavoratori e le lavoratrici aeroportuali a difesa dei posti di lavoro e della dignità di chi vi opera e se non arriveranno nelle prossime ore decisioni utili e risolutive, sarà mobilitato tutto il settore".

Le critiche condizioni della Toscana Aeroporti, società che si occupa della gestione degli scali di Firenze e Pisa, per la quale si prevedono forti perdite nell’annualità 2020 – a causa degli effetti dell’emergenza sanitaria da coronavirus, unita alle restrizioni di viaggio introdotte in Italia – arrivano all’attenzione del Parlamento con una interrogazione presentata al Senato dal sen. Claudio Barbaro (Gruppo Misto, componente della commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali a Palazzo Madama) ed indirizzata ai Ministri dell’Economia e delle Finanze e delle Infrastrutture e dei Trasporti, Roberto Gualtieri e Paola De Micheli. «Dalla stampa – si legge nel testo – si apprende che i ricavi operativi sono scesi del 65 per cento, il risultato netto di periodo del gruppo è negativo per 12,8 milioni di euro (era positivo per 12,3 milioni) e l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2020 è salito a 64 milioni di euro, contro i 41,8 milioni di un anno prima». «La società Toscana Aeroporti – prosegue il sen.

Barbaro – offre lavoro, indotto compreso, a 900 persone che in questo momento si sentono, per la stragrande maggioranza, tutte a rischio. Allo stato, è pur vero, molti lavoratori percepiscono la cassa integrazione, ma questa finirà nel marzo 2021, senza considerare che, peraltro, sono tanti i lavoratori assunti con formule part time che adesso percepiscono cifre minime e non sufficienti per sopravvivere; si aggiunga che i lavoratori stagionali non hanno nessuna forma di sostegno ed anche che i lavoratori a tempo determinato rischiano, a breve, di rimanere senza fonti di sostentamento». La crisi del settore aeroportuale dovuta all’emergenza, spiega il senatore Claudio Barbaro «è da ritenere ad alto impatto sociale e strategico per il Paese, sia per i livelli occupazionali che tale ambito offre, sia per la necessità di offrire rotte nazionali ed internazionali ai viaggiatori».

In merito alla situazione di Toscana Aeroporti, il Senatore «segnala come oggettivamente preoccupante la dichiarazione recente dell’amministratore delegato di Toscana Aeroporti, Roberto Naldi: senza un sostegno del governo non avremmo via di scampo». Ciò premesso, il sen. Barbaro chiede ai Ministri quali provvedimenti «abbiano assunto e quali intendano intraprendere per quanto di loro competenza, al fine di sostenere e proteggere il settore aeroportuale italiano» e «nello specifico, come intendano salvaguardare i livelli occupazionali, diretti e di indotto, degli aeroporti di Pisa e Firenze, ed in genere, quelli degli scali complementari, tenuto conto della loro fragilità». Per salvaguardare la situazione, inoltre, come riportato nell’interrogazione, «Toscana Aeroporti ha recentemente ottenuto, dall’istituto di credito Intesa Sanpaolo e BNL gruppo BNP Paribas, un finanziamento per un importo complessivo di 85 milioni di euro assistito dalla garanzia SACE, in base a quanto previsto nel decreto-legge n.

23 del 2020 (“decreto liquidità”), nell’ambito del programma “Garanzia Italia”». A questo proposito, il Senatore chiede «n che modo il Ministro dell’economia e delle finanze vigilerà e controllerà sull’impiego delle risorse da parte di Toscana Aeroporti, affinché esse siano autenticamente rivolte a tutelare tutti gli interessi in gioco, in particolar modo quelli dei lavoratori, nella virtuosità della restituzione delle somme».

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