Acqua e Amianto, Istituto Superiore di Sanità esclude rischi per la salute

Una certezza granitica? Data dalle "attuali conoscenze"

Antonio
Antonio Lenoci
26 maggio 2015 17:23

 "Sulla base delle conoscenze attuali e delle conclusioni a cui sono giunti enti internazionali di riferimento, la situazione non deve essere percepita come un rischio incombente per la salute pubblica né per quanto riguarda l'eventuale dose di fibre ingerite né per la concentrazione eventualmente trasferita dalla matrice acqua alla matrice aria" è quanto si legge nelle conclusioni della relazione firmata dal Dipartimento di ambiente e connessa prevenzione primaria dell'Istituto Superiore di Sanità e consegnata alla Regione Toscana dopo una richiesta dell'assessore regionale all'ambiente di normare l'amianto nelle acque destinate a consumo umano.La scoperta di oltre 200km di tubature di amianto aveva fatto spaventare Firenze e provincia e dato il via ad una protesta silenziosa piena di dubbi e perplessità.

L'Amianto è un materiale "eterno" ma cancerogeno ed in tutto il mondo quando lo si trova occorre smaltirlo con alti costi e precisi standard di sicurezza. Possibile che disciolto in acqua o disperso in aria dopo che l'acqua evapora non sia ugualmente pericoloso? Questa la domanda alla quale l'Italia risponde: "No, non ci sono rischi per la salute". L'Amianto si può bere.

L'Istituto Superiore di Sanità, organo preposto anche a fissare i parametri dei valori per l'amianto nelle acque potabili, ha concluso che, "allo stato, non si ritiene che sussistano i requisiti di necessità per indicare un valore di parametro per l'amianto diverso da quello già indicato dall'Epa americana (Ente Protezione Ambiente) che è pari a 7 milioni di fibre per litro". In Toscana quante fibre ci sono? "Nelle acque toscane - spiega la Regione - al momento si sono rilevate o totale assenza di fibre, nella quasi totalità dei casi, o valori massimi nell'ordine di una decina di fibre per litro" ma su questo aspetto esistono pareri contrastanti riferiti agli strumenti adottati per le verifiche, il regista di H2A, Giuliano Bugani, che si è trovato tra i primi ad interessarsi al fenomeno in Emilia Romagna dove il caso dei tubi all'amianto è esploso, ad esempio è certo che la tecnologia giochi un ruolo determinante nella possibilità di rintracciare le fibre: vi è chi le individua in acqua sollecitata al movimento e chi lo fa nel liquido decantato, con differenti risultati.

Anche i promotori della Campagna No Amianto intervengono infastiditi: "Nell’acqua ‘potabile’ la concentrazione deve essere zero - sottolineano-  l'ultima classificazione compiuta dall’Agenzia Internazione Ricerca sul Cancro (IARC) sulle forme di asbestosi sicuramente cancerogene per l’uomo comprende anche quella derivante dall’amianto ingerito“Esistono prove sufficienti per la cancerogenicità di tutte le forme di amianto per l’uomo.

Le fibre in amianto provocano il mesotelioma, il cancro del polmone, della laringe e delle ovaie. Inoltre sono state osservate associazioni positive tra l’esposizione a tutte le forme di amianto e cancro della faringe, stomaco, colon-retto. Tutte le forme di amianto sono cancerogene per l’uomo.”Colpisce quindi il tranquillizzante comunicato emesso dalla Regione Toscana, certo funzionale alla campagna elettorale del presidente Enrico Rossi bocciato dalle associazioni e dai movimenti per la difesa di una buona acqua pubblica, che rassicura ancora una volta sulla presenza di amianto nelle condutture dell'acqua potabile toscana: oltre mille chilometri di pericolosi tubi in tutta la regione".Concludono con un appello ad Enrico Rossi e Anna Rita Bramerini: "Siete pronti a bere un bicchiere d'acqua con dentro sbriciolate un po' di fibre di amianto? Prima delle elezioni se possibile". Il parere dell'Istituto di Sanità conclude suggerendo di promuovere campagne di monitoraggio per valutare la presenza di fibre di amianto nelle acque potabili adottando criteri condivisi di controllo, monitoraggi che in Toscana sono già in atto.

"L'Istituto continuerà a mantenere elevata l'attenzione - termina la relazione - ad ogni eventuale aggiornamento delle conoscenze scientifiche e delle raccomandazioni emanate a livello internazionale" come dire che "adesso" non ci sono rischi, ma un domani potremmo scoprire che non è così. L'ignoranza non sempre è beata. 

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