Acqua, dal rubinetto spuntano catrame e vernice

I risultati delle analisi dell'acqua effettuate con il contributo del genitori e dei cittadini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2015 15:47
Acqua, dal rubinetto spuntano catrame e vernice

A seguito delle notizie relative alla presenza di 23 Km di tubature in cemento amianto nell’acquedotto di Agliana, un gruppo di genitori delle scuole del Comune, cittadini e  alcuni consiglieri comunali di Pistoia e Agliana, si sono autotassati per far analizzare l’acqua e scongiurare ogni timore sulla qualità di questa.Ginevra Lombardi e Rosanna Crocini spiegano "Né Amministrazione ne' gestore si sono preoccupati di fare delle analisi per tranquillizzare la popolazione.

E’ doveroso sottolineare, a tal proposito, che la massima autorità sanitaria locale, preposta alla tutela della salute pubblica è il sindaco, il quale è stato informato ampiamente dei suddetti timori, in assemblea pubblica tenutasi in data 16 dicembre 2014 e, nonostante le sollecitazioni, alla data odierna risultano ignorate le richieste fattegli" ricorda il Movimento No Amianto Publiacqua. Grazie al contributo di numerose famiglie è stato possibile affidare ad un laboratorio specializzato l’incarico di analizzare l’acqua, per verificare se fossero presenti amianto e altre sostanze pericolose per la salute quali Diossine, Furani e PCB, sostanze chimiche e tossiche che hanno effetti negativi sulla salute umana e sull’ambiente.

Il campione di acqua analizzato è stato prelevato da una fontanella del Parco Pertini, area frequentata da bambini e famiglie, nota a tutti i residenti di Agliana.

I risultati delle analisi. "Rassicuranti per quanto riguarda l’amianto (solo per quello specifico del fontanello), hanno invece rivelato una elevata concentrazione di PCB, policlorobifenili, sostanze derivate dal petrolio, catrame, vernici, sigillanti; la rilevazione nell’acqua di questo pericoloso elemento è associabile alla presenza dell’inceneritore. Secondo la scheda dellOMS i valori riscontrati nel campione di Agliana sono estremamente preoccupanti".

"L’evidenza clinica suggerisce un legame tra l’esposizione ai PCB ed un aumento nel rischio di cancro del sistema digerente (fegato) e del melanoma maligno. L’esposizione a PCB è anche associata a deficit riproduttivi, ritardo nella crescita, ritardo nello sviluppo, effetti neurologici (anche transienti), alterazioni del sistema immunitario (aumento di probabilità di contrarre malattie, alterazioni nei linfociti circolanti), cloracne e alterazioni della pigmentazione della cute, alterazioni alle unghie e alle gengive. I PCB una volta assunti rimangono nell’organismo e si accumulano nel fegato, nella pelle, nel cervello e nel grasso corporeo. I PCB sono sostanze di sintesi create artificialmente dall’uomo.

Sostanze giudicate talmente pericolose sia per la salute dell’uomo che per l’ambiente, da proibirne la produzione fin dagli anni 80; Il controllo della loro presenza è tuttavia regolato a termine di legge solo nelle acque di scarico, in quanto non ne è ammissibile la presenza (in nessuna quantità) nell’acqua potabile; Quel che desta preoccupazione e’ averne trovato in quantita' elevata proprio nell’acqua che noi e i nostri figli beviamo, ossia quella analizzata in questa occasione".

"L’acqua che beviamo risulta essere inoltre la più cara d’Italia. Abbiamo il diritto di avere un'acqua buona e controllata e chi di competenza ha il dovere di assumersi le responsabilità della presenza e della mancata rilevazione di queste sostanze tossiche nella nostra acqua “POTABILE”. Per questo motivo si chiede esplicitamente al sindaco di partecipare a una nuova assemblea pubblica, che verrà fatta in data 27 marzo a Agliana, nella quale dovrà spiegare alla popolazione i motivi della sua indifferenza rispetto alla preoccupazione della gente, e in che modo ha deciso di tutelare la salute pubblica, visto che questo rientra tra i suoi compiti". 

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