Accademia Italiana sostiene la rinascita del teatro di Stenterello

In collaborazione con la Chiesa Battista di Via Borgo Ognissanti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 gennaio 2020 09:11
Accademia Italiana sostiene la rinascita del teatro di Stenterello

Grazie a un progetto di Re-Design ideato dall’architetto Vincenzo Giubba (Presidente di Accademia Italiana Arte Moda Design), l’edificio che dal 1880 accoglie la Chiesa Battista, in Via Borgo Ognissanti, si riapproprierà dell’antica passione per il teatro, lì dove il commediografo Luigi Del Buono, fondatore con un manipolo di amici dell’Accademia dei Solleciti, inventò la famosa maschera di Stenterello.

Se in questi anni la chiesa Battista non ha mai abbandonato l’attività culturale, mettendo in calendario concerti e incontri culturali, col nuovo corso promette di riaccendere l’originaria vocazione interpretata in modo innovativo, creando un punto di riferimento a livello cittadino, dove cultura, musica, teatro, ma anche tradizioni gastronomiche diverse possano trovare uno spazio di incontro e confronto. E questo, confidando nell’ottima acustica e nel nuovo allestimento su cui sta lavorando l’architetto Vincenzo Giubba, presidente di Accademia Italiana con i suoi studenti del Corso di Design seguiti anche nei vari aspetti progettuali da due docenti: l’architetto Andrea Nannetti e il designer Filippo Pernisco.

Nella realizzazione del progetto verranno coinvolti vari sponsor: al momento hanno aderito all’iniziativa “Santafiora” per i rivestimenti in pietra, mentre l’illuminazione, totalmente riprogettata, renderà l’ambiente più suggestivo e sarà realizzata dall’azienda fiorentina “Banci”.

“E’ un progetto interreligioso – spiega l’architetto Giubba: al maquillage della chiesa Battista che manterrà le sue funzioni di culto – ci stanno lavorando studenti cattolici, musulmani e protestanti. Questo a riprova che può esistere una spiritualità trasversale nell’interesse dell’arte e della cultura, in una visione di convivenza pacifica”. Sulle pareti della chiesa, una teoria di foto dedicate a Martin Luther King, il più famoso pastore battista, premio Nobel per la pace. La forma dell’edificio è chiaramente quella di un teatro, e anche l’altare, rialzato, ricalca scenograficamente l’antico proscenio. “Al piano superiore – racconta il pastore Carmine Bianchi, fino a qualche mese fa abbiamo ospitato ex carcerati nell’ambito di un progetto di reintegro sociale e durante l’anno, accogliendo rifugiati politici, ci riuniamo intorno al desco”.

Prima di diventare Chiesa, infatti, questo edificio venne fondato come luogo di rappresentazione teatrale dall’Accademia dei Solleciti, costituita da sette cittadini riuniti in società nel 1778.

Questo teatro vanta un primato di tutto rilievo: è qui che, nel 1791, venne rappresentato per la prima volta in Italia l’Amleto di Shakespeare. Fatto anch’esso piuttosto curioso, se si pensa che il Teatro di Ognissanti era famoso più che altro per le rappresentazioni di commedie popolari particolarmente sboccate, che avevano per protagonista la famosa maschera di Stenterello come si evince dalla lapide apposta dal Comune a lato del portone di ingresso.

In aprile i primi risultati progettuali, frutto dell’attività interdisciplinare, verranno presentati alla II edizione della conferenza “Religioni e Design” (Palazzina Reale di Piazza Santa Maria Novella) in occasione della mostra di design di fine anno accademico, quest’anno patrocinata dall’Ordine degli Architetti.

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