Il Comune di Firenze chiede l'aggiornamento degli studi di settore

La mozione approvata dalla commissione lavoro di Palazzo Vecchio chiede anche interventi di sostegno per le imprese del commercio e dell’artigianato e una moratoria, appunto, nell’applicazione degli studi di settore per i ricavi 2009.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 dicembre 2009 14:13
Il Comune di Firenze chiede l'aggiornamento degli studi di settore

Gli studi di settore devono essere aggiornati agli effetti che la crisi economica e la recessione sta provocando e provocherà a Firenze e in tutta la Toscana. E’ quanto ha chiesto il vice presidente del Consiglio comunale Salvatore Scino (Pd) con una mozione che ha avuto oggi il via libera della commissione lavoro (il Pdl si è astenuto) e che impegna il sindaco e la giunta a “farsi promotori insieme alla Regione Toscana nei confronti del governo per chiedere misure che diano respiro ai consumi, alle famiglie, alla capacità di spesa”.

Non solo. Scino chiede anche interventi di sostegno per le imprese del commercio e dell’artigianato e una moratoria appunto nell’applicazione degli studi di settore per i ricavi 2009. Il vice presidente del Consiglio comunale fa riferimento alla grave situazione economica e finanziaria mondiale che sta mettendo in crisi il sistema italiano e in particolare quello fiorentino composto dalle micro e piccole imprese, del commercio e dell’artigianato. “Le previsioni per fine 2009 e 2010 non sono certo ottimistiche.

Gli studi di settore – ha aggiunto Salvatore Scino- costituiscono una della capacità di creare valore e reddito e non devono essere ridotti ad un mero strumento di accertamento. In questa fase di recessione economica risultano strumenti incerti e non in grado di fotografare con obiettività la situazione economica del paese. Per questo è necessaria un’urgente revisione di questo strumento”. Soddisfatta anche la presidente della commissione lavoro Stefania Collesei: “Questa mozione invita il Comune ad attrezzarsi velocemente in modo da aiutare le piccole imprese”.

(lb)

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