Nove da Firenze: la testimonianza di 13 anni in rete

Si compie in queste settimane il 13° anno di vita del sito, uno dei primi contenitori del web toscano che abbia permesso agli utenti di accedere alle informazioni, ma anche di diffondere notizie in maniera aperta.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2009 15:52
Nove da Firenze: la testimonianza di 13 anni in rete

Domenica 20 dicembre, presso il Circolo dell'Esercito (via Arazzieri 2) avrà luogo l'annuale assemblea di redazione e della associazione che edita Nove da Firenze, Comunicazione Democratica, per fare il punto sullo sviluppo del giornale e sulle prospettive editoriali per il 2010. Dalle ore 11:00 Workshop della redazione: "Nove da Firenze e il Web 2.010. Comunità locali e comunicazione globale". Di seguito il contributo di riflessione di Nicola Novelli, direttore del nostro giornale, all'incontro della prossima domenica, organizzato dalla redazione web di Nove da Firenze. “Nove da Firenze”, “Notizie da Firenze” in antico volgare, è il primo giornale on line fiorentino, pensato nel 1996 e in rete dall'anno successivo.

Si compie dunque in queste settimane il 13° anno di vita del sito. Ma Nove da Firenze è anche uno dei primi contenitori del web toscano che abbia permesso ai normali utenti non solo di accedere facilmente alle informazioni, grazie alla semplicità della propria struttura di archiviazione, ma anche di produrre e diffondere notizie in maniera aperta. Sono decine le persone passate in questi anni dalla redazione del giornale, ma centinaia e centinaia gli interlocutori che, per lo più con le email, hanno diffuso notizie, o manifestato la propria opinione attraverso le nostre pagine.

Anzi, ben prima che qualcuno coniasse il concetto di “Web 2.0” (a metà di questo decennio), Nove da Firenze si connotava già per una caratteristica essenziale: quella di costituire uno spazio aperto all'espressione spontanea del pubblico. Il giornale ha prodotto un'enorme mole di informazioni scarsamente mediate dal giornalismo professionistico e dall'editoria tradizionale. Siamo così passati dalle decine di visite giornaliere del 1997 alle oltre 10.000 visite al giorno di oggi.

Ma in termini di qualità della relazione possiamo affermare con orgoglio di non essere mai cambiati: lo spirito originario di sperimentatori di una nuova comunicazione sociale è rimasto lo stesso. Nove da Firenze, duecento anni dopo, novella Nuova Antologia della borghesia fiorentina? Certamente l'espressione locale del modo contemporaneo di produrre, diffondere e utilizzare la conoscenza come bene pubblico. Nove da Firenze ha facilmente cavalcato l'onda di Internet perché all'atto del suo concepimento, a metà degli anni '90, esprimeva già quegli elementi che l'algoritmo di Google avrebbe valorizzato successivamente: un'implicita architettura della partecipazione, un'etica della cooperazione, per cui i primi redattori presero subito a intermediare informazioni collettive e conoscenze individuali con sincero spirito di un servizio.

La nostra associazione, Comunicazione Democratica, è una comunità articolata e differenziata sul piano ideologico e culturale. E Nove da Firenze si basa sulla collaborazione intellettuale, che guidata dai redattori volontari, coinvolge alla pari gli utenti nel confronto e nella discussione sulle principali questioni della città. E qui sta uno dei temi più caldi della nostra “missione”: quello di favorire questa rivoluzione di cultura della comunicazione, che deve trasformarsi sempre più in spontanea, decentrata e identitaria.

Perché senza espressione pubblica non c'è identità sociale, né è possibile influenzare in modo autonomo l'opinione generale. I giovani toscani creano e diffondono contenuti in rete, ma è importante che questa produzione abbia un valore sociale e culturale, cioè di interesse pubblico, che sia fertile per la comunità. Il giornalismo dal basso si appoggia proprio su chi ha partecipato direttamente a un evento importante e che, grazie ai moderni supporti tecnologici, può mettere immediatamente in rete testo, foto e video dell'avvenimento. Che cosa era, per chi lo ricorda, il primo software di pubblicazione che Stefano Bettega mise a nostra disposizione nel gennaio 1997, se non l'esempio primordiale di un blog dei giorni nostri? Non avevamo ancora le immagini, ma già inondavamo la rete di hyperlink, che tanto sono serviti ai crawler dei motori di ricerca per scandagliare tutto ciò che di nuovo si presenta nell'internet toscano.

Oggi le decine di migliaia di link che abbiamo pubblicato nelle quasi 100.000 pagine on line (dando vita a uno dei maggiori siti toscani per dimensione) sono una mappatura dettagliata della comunità locale, che ci permettiamo di rappresentare grazie a svariati estrattori, che sono le nostre sezioni, la ricerca d'archivio, le pagine tag, gli rss tematici. Tutte risorse che consentono al nostro utente di raggiungere l'informazione che cercava, quando vuole e come vuole, dentro e fuori il nostro giornale.

In queste settimane stiamo lavorando al progetto di una copertina alternativa a quella tradizionale, una mappa del territorio dalla quale, come sulle mappe di Google, possano emergere le icone delle notizie e degli eventi più recenti. Tra le nuove modalità proposte negli ultimi anni grazie all'intenso contributo di redattori e provider sono le pagine accessorie di Facebook, Twitter, Anobii e l'interazione delle singole notizie con le piattaforme di YouTube, MySpace, Flickr. Da alcuni mesi pubblichiamo gli Annunci di Google che ci aiutano a raccogliere, con i micro-pagamenti, risorse preziose per il sostentamento dell'attività redazionale.

Lo spirito rimane lo stesso: contribuire con il nostro lavoro volontario alla costruzione di percorsi di conoscenza gratuiti, all'offerta di contenuti interagiti dai lettori, dalla ricerca su Google e su Wikipedia, al passaparola dei blog e alle centinaia di mail che riceviamo in casella ogni giorno dell'anno. I contributi liberi possono compromettere l'affidabilità e l'imparzialità di Nove da Firenze? Il rischio c'è: lo abbiamo sperimentato concretamente in alcune occasioni.

Le notizie nel tempo possono diventare controverse, dare luogo a reazioni, o richieste di rettifica da parte dei lettori, facendoci sfiorare talvolta la querela, un pericolo che Nove da Firenze non può permettersi di correre. In quasi 100 mila pagine permanentemente on line è possibile che possano insinuarsi errori e falsità. Spesso questi errori vengono corretti grazie alla partecipazione degli stessi utenti, che possono intervenire suggerendo approfondimenti, o segnalando incompletezze e partigianerie.

Ciò prova che molte persone -tradizionalmente giudicate non in grado- possono invece fornire contributi di conoscenza capaci di rivaleggiare con l'élite degli esperti. E' anche in questo modo che Nove da Firenze si è guadagnato la stima dei lettori, superando in credibilità concorrenti più blasonati, o istituzionali, che comunque offrono siti meno completi del nostro in termini di pagine pubblicate. Questa “vision” viene perfettamente incarnata dalle più recenti realizzazioni: l'Archivio dei campionati di calcio di serie A proposto da Stefano Romagnoli e tutte le pagine di servizio realizzate dal nostro provider, Aperion Srl, con programmi di pubblicazione automatica, oppure outsurcing collaborativi (le previsioni del tempo, i cinema, gli eventi, i necrologi, le aste immobiliari, gli annunci economici, ecc.).

Cresce la partecipazione degli utenti anche attraverso i commenti, che non dobbiamo mai stancarci di alimentare perché sono il pilastro di ogni comunità virtuale che si rispetti. Ma molto possiamo fare ancora per attivare la partecipazione. Immaginate se il 10% dei nostri utenti quotidiani pubblicassero la propria opinione nelle nostre pagine. Questa incessante e tumultuosa trasformazione non ci consente di prevedere cosa diventeremo. Di certo ci stiamo allontanando dal modello tradizionale del quotidiano su carta, per assomigliare a un grande archivio digitale, sorta di biblioteca, o meglio emeroteca virtuale delle notizie locali, che gli utenti possono consultare passeggiando attraverso le nostre “scaffalature on line”.

Il monopolio, tipicamente italiano, della TV generalista nei prossimi anni potrebbe essere seriamente minacciato proprio dall'alternativa di massa della comunicazione web modello Nove da Firenze. Il nostro giornale, realizzato da redattori ed esperti, deve continuare a rappresentare, sempre più in forma multimediale, punti di vista critici e fuori dal coro, dissenzienti rispetto agli interessi dei media tradizionali e istituzionali, che spesso superiamo in termini di visite e visibilità. Negli USA la corsa alla presidenza di Barak Obama è stata sostenuta anche da un magazine on line intitolato Huffington Post, perché fondato dalla giornalista Arianna Huffington, un sito web che aggrega, come Nove da Firenze, risorse diffuse. Radio, stampa e TV guardano con timore ai nuovi media e alla creazione di nuovi format e mercati.

L'economia del web non è ancora maturata. In questi 13 anni abbiamo superato innumerevoli difficoltà e preservato la nostra autonomia. Con servizi interessanti e gratuiti riusciremo a sviluppare un modello di business di successo? L'economia della comunicazione spontanea non è stata sinora florida, e la pubblicità è ancora insufficiente a trasformare il nostro volontariato in lavoro individuale. Perché il nostro progetto viva a lungo occorre che aumentino gli investimenti pubblicitari sulla rete e che si diffondano migliori soluzioni di suddivisione delle entrate tra i motori di ricerca e i produttori di contenuti.

Ma noi non abbiamo fretta: siamo soltanto all'inizio. Nicola Novelli Direttore Responsabile di Nove da Firenze Presidente di Comunicazione Democratica

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