Prosegue con successo il Progetto Ligustica

L’ allevamento di api nell’ultimo secolo ha visto l’introduzione in Italia di razze alloctone e di ibridi che minacciano le caratteristiche di rusticità delle razze autoctone e purtroppo portano all’estinzione di molti ecotipi locali.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 dicembre 2009 16:35
Prosegue con successo il Progetto Ligustica

Grazie alla sensibilità ed attenzione per l’ambiente e la biodiversità della Regione Toscana ed in particolare del Dipartimento Attività Produttive Sezione Produzioni Agricole Zootecniche, nell’ambito delle politiche di tutela e salvaguardia delle razze con pericolo di estinzione, è nato il Progetto Ligustica con l’obbiettivo di: individuare, selezionare, salvaguardare e reintrodurre sul territorio toscano api appartenenti alla razza Apis mellifera ligustica, con caratteristiche etologiche tipiche dell’ecotipo toscano e con pronunciate capacità di resistenza alle malattie.

L’individuazione di api resistenti alle malattie, capaci di sopravvivere senza bisogno di interventi sanitari da parte dell’uomo, è una garanzia per poter continuare ad avere prodotti dell’alveare (miele, polline, pappa reale, propoli, cera) di alta qualità. Tre apiari riserva Sono gli apiari destinati alla salvaguardia, valutazione e monitoraggio delle linee genetiche individuate con il progetto e provenienti dal territorio toscano. Una stazione di fecondazione naturale L’isola di Capraia, grazie al coinvolgimento dei due apicoltori attivi nell’isola (Az.

Agr. Portovecchio di Schiavelli M. e Az. Ferrarini), viene utilizzata quale stazione di fecondazione naturale delle regine selezionate negli apiari riserva. La distanza dalla costa e dalle altre isole dell’arcipelago, consente controllare e di mantenere in purezza le popolazioni maschili, rendendo l’isola luogo ideale dove poter realizzare la riproduzione dei ceppi selezionati. Alcune colonie provenienti dagli apiari riserva, opportunamente selezionate, sono state portate sull’isola. Le colonie servono, in primavera e in autunno, ad allevare i fuchi necessari a fecondare le regine vergini che, allevate negli apiari riserva, vengono portate a Capraia, in appositi mini nuclei di fecondazione, per compiere il volo di.accoppiamento.

Le regine una volta feconde sono affidate agli Apicoltori Custodi per la reintroduzione sul territorio; Un centro di inseminazione strumentale La tecnica di inseminazione strumentale permette di mettere in atto, anche in apicoltura, veri e propri metodi di selezione e miglioramento genetico. Questa tecnica consente di conservare in purezza anche sul continente le linee genetiche da salvaguardare. Una rete di apicoltori custodi Apicoltori di provata esperienza, definiti “Apicoltori Custodi”, vengono ogni anno coinvolti nell’individuazione delle colonie di api che abbiano caratteristiche morfologiche e etologiche corrispondenti all’Ape ligustica, ecotipo toscano (precoce ripresa primaverile, docilità, scarsa tendenza alla sciamatura).

Tali colonie vengono poi ulteriormente valutate negli apiari riserva. Essi hanno poi il compito di valutare, attraverso un protocollo comune, le regine prodotte nella Stazione di Fecondazione Naturale e dal Centro d’Inseminazione Strumentale e contribuire a diffonderle nel territorio regionale. Nel 2009 sono state distribuite a 26 aziende apistiche un totale di 471 api regine prodotte sull’isola di Capraia e 47 inseminate strumentalmente. L’attività caratterizzata dalla stretta collaborazione fra apicoltori, associazioni apistiche e mondo della ricerca che supervisiona e offre supporto scientifico al progetto, ha permesso di mettere a punto un metodo di lavoro che potrà consentire di raggiungere, negli anni, gli ambiziosi obiettivi del progetto.

Il progetto sta riscontrando grande interesse anche in ambito nazionale e internazionale. La foto è tratta dall'album di Deramko su Flickr.

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