Slitta l'approvazione della nuova norma. Coldiretti e Cia sul piede di guerra

Il presidente Martini replica alle e-mail pervenutegli in seguito alle posizioni espresse nei giorni scorsi dalle associazioni del commercio e dei pubblici esercizi, che gli chiedono di bloccare l'iter della proposta di legge che riforma l'attività.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 dicembre 2009 20:02
Slitta l'approvazione della nuova norma. Coldiretti e Cia sul piede di guerra

"La proposta di legge sulla riforma del settore agrituristico non favorisce, semmai combatte la concorrenza degli agriturismi ai ristoratori. Viene infatti ribadito che l’attività agricola deve rimanere sempre prevalente. Questo significa che le attività connesse (pernottamento, somministrazione pasti, didattica e quant’altro) devono e dovranno essere sempre inferiori, per reddito o tempo dedicato, a quelle dell’attività agricola. L’attività agrituristica è vincolata all’utilizzo degli edifici esistenti e non potranno dunque essere costruiti nuovi edifici per la somministrazione dei pasti.

Ciò rappresenta una garanzia per tutti: l’agriturismo resterà un’attività secondaria e potrà crescere solo se cresce anche l’attività agricola e non il contrario". Il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, risponde così alle e-mail pervenutegli in mattinata, in seguito alle posizioni espresse nei giorni scorsi dalle associazioni del commercio e dei pubblici esercizi, che gli chiedono di bloccare l'iter della proposta di legge che riforma l'attività agrituristica.

E sottolinea che la normativa in discussione in Consiglio regionale non creerà forme di ristorazione camuffata: "Con questa legge – precisa - innanzitutto ancoriamo in maniera vincolante l’attività agrituristica all’uso dei prodotti tipici della nostra regione. La somministrazione di pasti, alimenti e bevande, è scritto nell’articolo 15 della proposta di legge, è 'svolta con prodotti aziendali, integrati da prodotti delle aziende agricole locali, nonché da prodotti di origine e o certificati toscani, nel rispetto del sistema della filiera corta.

La somministrazione deve svolgersi nel rispetto dei requisiti igienico-sanitari entro i limiti numerici definiti dal regolamento'. In realtà la legge consentirà alle nostre aziende agricole di superare uno svantaggio competitivo che le ha sempre penalizzate rispetto a quelle di altre regioni, dove l’opportunità di somministrare pasti e alimenti a tutti è consentita da sempre". Il presidente Martini fa inoltre notare che viene fissata, per la prima volta, una percentuale minima di controlli – almeno il 10 per cento degli agriturismi che sale al 20 in caso di somministrazione di pasti - che Comuni e Province dovranno effettuare ogni anno per verificare il rispetto delle normative.

"Siamo comunque disponibili, come è nostro costume, – conclude Martini - a proseguire il confronto a 360 gradi in vista della stesura del previsto regolamento attuativo, che dovremo presentare entro tre mesi dall’approvazione della legge. Sarà anche quella l’occasione per entrare nel merito delle regole e delle norme di dettaglio che dovranno disciplinare lo svolgimento di questa nuova attività nell'ambito di un settore, e nessuno deve dimenticarlo, che contribuisce con successo all'immagine della nostra regione nel paese e all'estero". Ma l'approvazione della legge slitta “Abbiamo constatato – ha dichiarato Tulio Marcelli presidente di Coldiretti Toscana - che i consiglieri regionali, eletti dai cittadini della Toscana, hanno disertato strumentalmente i lavori pur di non formalizzare una decisione, che sembrava già annunciata.

E’ qui la politica ha fatto vedere il peggio di sé – prosegue Marcelli – rispolverando i metodi da 'prima repubblica'. Riteniamo del tutto inaccettabile i giochetti di un politica assente, per nulla attenta alle esigenze di un settore importante come quello dell’agriturismo toscano, alle sollecitazioni di oltre 4.000 imprese che chiedono di avere gli strumenti per rispondere alle attese dei consumatori, che nell’agriturismo vedono la migliore concretizzazione della filiera agricola toscana”. Al termine della seduta Coldiretti Toscana ha riunito gli stati generali ed ha avviato lo stato di mobilitazione che non esclude anche nuove azioni eclatanti a sostegno della proposta di legge presentata dalla Giunta regionale, difesa dal presidente Martini, approvato dalla Commissione Agricoltura, attesa dalle imprese e sostenuta dai consumatori. “E’ per questo – sottolinea Marcelli - che chiediamo con forza al presidente del Consiglio regionale Nencini, ed ai capigruppo, che la proposta di legge venga posta al primo punto all’ordine del giorno del prossimo Consiglio.

Altrimenti dovremmo constatare la volontà di non portare a termine questa riforma di legge entro la fine della legislatura”. "Che per mancanza di consiglieri non sia discusso e approvato una legge regionale di vitale importanza per l’intera agricoltura – commenta il presidente di Cia Toscana, Giordano Pascucci – ha dell’incredibile. Una realtà sconcertante che dimostra come la politica nei fatti sia indifferente e distante dai cittadini e dal tessuto economico. La crisi dell’agricoltura non ammette che non si trovi il tempo necessario per discutere di una legge che avrebbe dato nuova linfa ad un settore fondamentale come l’agriturismo, che in Toscana significa economia e valore aggiunto per migliaia di imprese agricole, nonché per l’intera economia toscana visto che un turista mediamente lascia nell’azienda agricola il 20 per cento della spesa delle vacanze.

Quindi non comprendiamo neanche le lamentele di altri operatori economici che hanno tutto da guadagnare dal rafforzamento dell’agriturismo". La Cia Toscana dal mese di novembre sta portando avanti una mobilitazione generale per la crisi più grave degli ultimi 20 anni per il settore. Ma la sensibilità della politica regionale non sembra toccare questi temi "il tutto – conclude amareggiato Pascucci – a pochi mesi dalla fine della legislatura. Anche per questo la nostra mobilitazione andrà avanti più forte e più decisa che mai, e se necessario torneremo 'a presidiare' il Consiglio regionale fino all’approvazione delle modifiche alla legge agrituristica come concordato con le parti sociali e recentemente approvato dalla Commissione agricoltura".

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