Galli e Torselli: ''Non bisogna perdere la speranza della verità''

I due esponenti del centrodestra commentano le nuove perizie richieste dall'avvocato dell'agente di Polizia Municipale alla guida della vettura che investì Carlotta ed il suo fidanzato. Galli: "Parlo da persona che ha vissuto un dolore analogo".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 novembre 2009 18:48
Galli e Torselli: ''Non bisogna perdere la speranza della verità''

“Apprendiamo oggi dalla stampa locale della richiesta dell’avvocato difensore dell’agente di Polizia Municipale coinvolto nell’incidente che costò la vita a Carlotta Fondelli di procedere con ulteriori indagini sul casco e sulla distanza di percezione del lampeggiante. Per la famiglia di Carlotta si tratta di ulteriori sofferenze da superare ed ulteriori ostacoli che sembrano frapporsi sulla strada della ricerca della giustizia e della verità. Al padre ed alla gemella Flavia non possiamo che dirci solidali e vicini, ma soprattutto di non farsi prendere dallo sconforto e stringere i denti in attesa della giustizia che vogliamo sperare alla fine trionfi”.

Così hanno detto il capogruppo del Pdl in Palazzo Vecchio Giovanni Galli ed il consigliere comunale del centrodestra Francesco Torselli. “In casi come questi – hanno spiegato i due esponenti del centrodestra – la giustizia non è mai rapida e purtroppo l’iter processuale prevede anche tappe che giocoforza generano ulteriori dolori e sofferenze in chi, come nel caso della famiglia di Carlotta, si è visto strappare un proprio caro in una maniera così brutale.

In questo momento non parlo da politico, – ha precisato Giovanni Galli – ma da persona che ha vissuto un dolore analogo a quello del padre di Carlotta. Prima di arrivare alla verità ho dovuto sopportare anch’io quello che oggi sono certo stia provando il signor Fondelli e, da genitore, mi sento soltanto di esprimere a lui ed a sua figlia tutta la mia vicinanza umana, invitandolo a stringere i denti ed a non perdere la speranza. La giurisprudenza spesso sembra calpestare i sentimenti ed è a quel punto che deve prendere il sopravvento la speranza.

Speranza che quelle che oggi sembrano violenze gratuite servano in realtà al raggiungimento della verità ed a rendere una volta per tutta giustizia a Carlotta”. Per Torselli “richiedere la perizia sul casco può essere legittimo da parte della difesa, appigliarsi invece alla distanza dalla quale può essere percepito un lampeggiante acceso la giudico una mossa decisamente più discutibile. L’auto è passata col rosso e la manovra ha causato la morte di una ragazzina di 18 anni, questo è quanto rimarrà per sempre impresso nelle nostre menti; comprendo quindi a pieno gli sfoghi del padre di Carlotta al quale mi sento quanto mai vicino”.

(lb)

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