In Palazzo Vecchio la cerimonia di consegna degli ''Scudi di San Martino''

Consegnati questa mattina nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio i riconoscimenti nel corso della cerimonia di conferimento degli “Scudi di San Martino”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 novembre 2009 16:02
In Palazzo Vecchio la cerimonia di consegna degli ''Scudi di San Martino''

Sette scudi d’argento, sette di bronzo e 10 diplomi di benemerenza. Sono questi i riconoscimenti consegnati questa mattina nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio nel corso della cerimonia di conferimento degli “Scudi di San Martino”, il premio destinato a persone o enti che si sono distinti per atti di coraggio, dedizione e solidarietà umana. Giunto alla XXVI edizione, il riconoscimento (una medaglia in argento forgiata dal maestro Brandimarte che raffigura San Martino di Tours a cavallo nell’atto di tagliare il proprio mantello per donarlo al povero bisognoso) è stato consegnato dal presidente del consiglio comunale Eugenio Giani e dal presidente dell’Istituto “Scudi di San Martino” Roberto Lupi ai vincitori.

Ovvero il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco rappresentato da Antonio Gambardella; Osmai Madi, il muratore macedone di Poggio Picenze, in Abruzzo, che dopo il terremoto dell’aprile scorso ha scavato a mani nude tra le macerie salvando la moglie, una delle due figlie e ben altre 11 persone; Peter Raffeiner che, senza gambe per via di un’amputazione, si è tuffato nel laghetto di Prato allo Stelvio per salvare il suo amico paraplegico che era finito con la carrozzina nell’acqua e rischiava di annegare; gli alunni dell’école primaire “Albert Camus” per aver salvato una loro compagna da un tentativo di rapimento.

Due gli scudi alla memoria: ad Antonietta Dolores Fasolini morta investita da un trattore per salvare una bimba di 9 mesi, che le era stata affidata da un’amica; e al sottocapo di prima classe Simone Neri che ha perso la vita a Giampilieri (Messina) dopo aver salvato otto persone dalla furia del fango. "Per il Comune ospitare questo evento è un onore – ha dichiarato il presidente del consiglio comunale Giani –. Si tratta di una cerimonia importante in cui vive lo spirito di San Martino per cui 'ciò che si ha è quello che si dona'.

Al di là dei nomi, si vuole infatti premiare il gesto compiuto anche da persone non note che però l'Istituto Scudi San Martino riesce a trovare con l'apporto del Vigili del Fuoco, Polizia Municipale e altre forze, per fare ricordare a tutti le loro gesta. Questa manifestazione si è sempre caratterizzata come la più importante che a Firenze ricorda che ci sono persone che per spirito di liberalità e disinteressato desiderio di aiutare gli altri, mettono a repentaglio la loro vita, o addirittura la perdono, per il loro altruismo.

Si tratta di modelli importanti per la nostra società e quindi per il Comune questo premio riveste un significato importantissimo perché rappresenta il simbolo più bello di attestazione ai valori fondamentali del vivere civile”. L’Istituto “Scudi di San Martino” è nato a Firenze nel 1983 con precisi scopi sociali: incrementare gli atti di solidarietà umana attraverso una premiazione indirizzata a tutti coloro che maggiormente si sono distinti in gesti di soccorso e solidarietà umana; reperire generi di prima necessità da inviare ovunque si manifesti la necessità, in caso di calamità.

Tra i premiati “storici” dell’Istituto ci sono Madre Teresa di Calcutta, i vigili del fuoco di Chernobyl e di New York, l’organizzazione premio Nobel “Medici Senza Frontiere” e l’associazione “Telefono Arcobaleno”. Nel corso della cerimonia sono stati consegnati anche 7 scudi di bronzo a Salvatore Giuseppe Scipione, all’associazione Fedele Marino, a Le Pelican-Agir et Partager (Francia), alla Pubblica assistenza di Signa, a Dar Hamilat el Tib (Libano), a Paolo Simone, Alfredo Ercoli (Usa).

Infine, sono stati attribuiti 10 diplomi di benemerenza a cinque allievi dell’Accademia aeronautica di Pozzuoli, a tre cittadini lastrigiani, a Massimo Valente dell’Aeronautica Militare, a padre Dino Colussi (India), a Jihab Dhabi, a Pier Giorgio Turco (Mozambico), a Francesco Romiti, a Mario Fruguglietti, all’Istituto suore minime Sacro cuore e a Pierpaolo Gattiola della Guardia di Finanza.

(mf)

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