Agricoltura toscana in crisi, il reddito delle imprese cala

Confagricoltura, Cia, Legacoop e Confcooperative tutti assieme per informare che in pochi mesi il reddito degli agricoltori è sceso del 20%. Aumentano i costi di produzione e crollano i prezzi di vendita dei prodotti agricoli.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 novembre 2009 11:37
Agricoltura toscana in crisi, il reddito delle imprese cala

L’agricoltura toscana è in crisi. In pochi mesi il reddito degli agricoltori è sceso del 20%. Aumentano i costi di produzione e crollano i prezzi di vendita dei prodotti agricoli. Stamani gli agricoltori di Confagricoltura, Cia, Legacoop agroalimentare e Confcooperative–Fedagri hanno fatto sentire la propria voce con un presidio-sit in a Firenze davanti alla sede del Consiglio Regionale, dove si discuteva in seduta straordinaria di crisi economica, con gazebo informativi e distribuzione di prodotti toscani “Da un lato crollano i prezzi dei prodotti e dall’altro aumentano i costi di produzione – dichiara Roberto Negrini, presidente di Legacoop Alimentare Toscana - I redditi delle imprese sono calati del 20%, e nel 2009 la situazione è in continuo peggioramento.

In tutta la Toscana migliaia di aziende agricole hanno già chiuso e molte altre stanno chiudendo”. La crisi investe tutti i comparti dell’agricoltura, dalla zootecnia alla cerealicoltura, dall’olivicoltura fino a settori che hanno rappresentato sempre un’isola felice come vino e agriturismo. Sotto accusa il Governo: Roma ha “zero” strategie e risorse “sottozero”. In Finanziaria ci sono solo tagli per l’agricoltura e nei provvedimenti contro la crisi nessuno intervento per il settore agricolo; mentre sono stati bloccati tutti i fondo per lo sviluppo del settore “Ci battiamo per un’agricoltura di qualità, più competitiva ed innovativa, e diciamo no alle illusioni del protezionismo ed alla chiusura corporativa – prosegue Negrini - Chiediamo interventi immediati affinché venga riconosciuto lo stato di crisi e la sospensione del pagamento dei contributi e dei mutui.

Inoltre chiedono l’attivazione di misure anticicliche per la gestione dei rischi di mercato, fino al ripristino dei finanziamenti per oltre 1 miliardo di euro tagliati al settore a livello nazionale. Fra le richieste anche misure per favorire l’accesso al credito, la semplificazione delle norme burocratiche che strangolano gli imprenditori e l’eliminazione dell’ingiusto balzello europeo sul carburante agricolo per i serricoltori”.

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